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venerdì, 18 Luglio 2025

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“Tocco femminile” le opere straordinarie di religiose, artiste e scrittrici che hanno sfidato il silenzio trasformandolo in segno

Scrittrici, artiste, storiche e scienziate, una foltissima schiera di donne testimoni dell’eccellenza al femminile, alcune anche molto famose al loro tempo, ma quasi invisibili nella letteratura e nella storiografia artistica tradizionale. È un percorso alla scoperta e alla riscoperta di queste eccezionali figure che hanno sfidato il silenzio, trasformandolo in segno, quello ricostruito dalla mostra “Tocco al femminile – L’eccellenza di incisore, pittrici e letterate tra il XVI e il XIX secolo”. L’esposizione si inaugura domenica 20 luglio alle 18 al Castello di Poppi alla presenza del presidente della Regione Eugenio Giani, del sindaco di Poppi Federico Lorenzoni, del Priore generale dell’Ordine Camaldolese dom Matteo Ferrari e del consigliere con delega alla cultura del Comune di Poppi Lorenzo Basagni. I curatori, dom Claudio Ubaldo Cortoni, bibliotecario e archivista di Camaldoli e docente di Storia della Teologia presso l’Angelicum di Roma, e la storica dell’arte Alessandra Baroni interverranno alla presentazione moderata da Alessia Busi del Comune di Poppi.

Il percorso espositivo, che si avvale del patrocinio e del contributo della Regione Toscana e del Comune di Poppi e della collaborazione della Comunità di Camaldoli, è stato realizzato anche grazie all’organizzazione di Camaldoli Cultura e dell’editore Mazzafirra.

Stampe, dipinti, incisioni, illustrazioni e documenti sono infatti presentati in due sedi espositive: al Castello dei Conti Guidi di Poppi le stampe e i dipinti e alla Biblioteca del Convento di Camaldoli i documenti inediti. L’eccezionale corpus di incisioni su carta e su seta, i dipinti in gran parte inediti, e i preziosi documenti d’archivio – molti dei quali esposti per la prima volta – compongono un affresco corale che restituisce voce e volto a una pluralità di donne, protagoniste della vita culturale del loro tempo. Da suor Isabella Piccini a Lavinia Fontana, da Elena Piscopia Cornaro ad Ada Negri, la mostra offre uno sguardo inedito su figure femminili che seppero affermarsi, con determinazione e talento, in contesti spesso ostili o fortemente limitanti.

Su carta e su seta – La prima sezione, allestita al Castello di Poppi documenta l’impronta delle donne nell’arte e nella stampa calcografica. Tra l’incisore troviamo Suor Isabella Piccini (1644-1734) religiosa presso il Convento delle monache agostiniane di S. Croce a Venezia, che dominò il mercato del libro religioso illustrato tra Sei e Settecento e seppe costruire una rete di relazioni con i più importanti stampatori dell’epoca come i Remondini di Bassano. Anche attraverso questa figura la mostra si confronta con il tema dell’identità culturale delle donne “velate”, scegliendo accuratamente alcuni ‘casi’, opere e manoscritti. Figlia di Giacomo Piccini, suor Isabella fu la prima incisora professionista, realizzò più di 160 incisioni a bulino per 60 volumi a stampa. Alle incisioni si aggiunge la straordinaria e inedita collezione di stampe su seta della Biblioteca dell’Eremo di Camaldoli, con tesi e sonetti prodotte tra il XVII e il XIX per celebrare la monacazione delle suore dell’ordine Camaldolese, opera della comunità monastica femminile dell’ordine Camaldolese di Faenza tra il XVII e il XIX secolo. Si tratta di una delle più complete in Italia, esposta qui per la prima volta in assoluto.

La nobiltà e l’eccellenza delle donne – Nella Biblioteca Rilliana del Castello di Poppi sono raccolti documenti che ripercorrono la presenza delle donne nell’Archivio Storico di Camaldoli, dal 1077 al 1945. Contratti, vertenze, donazioni e testamenti di donne possidenti del Casentino che aprono un’interessante finestra sui diritti della donna nel medioevo circa la possibilità di vendere e comprare beni e di disporne alla propria morte. Costituisce un caso a sé la vendita di una schiava di origine tartara, del 1366, che getta luce sulla pratica della schiavitù tra Venezia e Firenze in piena età medioevale. E poi lettere, autografi (di Emilia Toscanelli Peruzzi, Erminia Fuà Fu Fusinato, dell’attrice Adelaide Tessero e della scrittrice Ada Negri), libelli seicenteschi, come quello in forma di lettera autografa del 1670 di Elena Lucrezia Corner (conosciuta anche come Elena Piscopia Cornero), scienziata veneziana ricordata come la prima donna a ottenere una laurea al mondo nel 1678.

Donne e chiostro monastico. Le eroine della solitudine – Nella nuova Biblioteca del Monastero di Camaldoli cinque pergamene del 1317 che contengono l’inventario dei beni dei monasteri femminili soggetti all’autorità del priore generale di Camaldoli, Bonaventura da Fano, con l’elenco dei manoscritti posseduti. È la prima volta che si parla delle biblioteche monastiche femminili spesso sottovalutate in favore delle più note e studiate librerie benedettine del ramo maschile. Insieme a queste verrà esposta la lettera di Gregorio IX con la quale affida a santa Chiara e alle damianite il monastero camaldolese di San Cosimato a Roma e la cella di san Basilio, sopra la quale è stata edificata la chiesa e il convento di San Francesco a Ripa.

La mostra resterà aperta dal 20 luglio al 28 settembre, con il seguente orario: lunedì-giovedì, ore 10-19; venerdì-sabato, ore 10-20. Si ringraziano gli sponsor Coingas spa, Freschi & Vangelisti, Poggi spa  e – per il loro contributo – Walter Dalla Barba (che è anche prestatore di 6 opere), Gaspare Emmanuele e Valentina Trizzino.

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