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giovedì, 15 Maggio 2025

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Bullismo, oltre l’etichetta del fenomeno

Sabato 15 Novembre a partire dalle ore 8,30 presso il Teatro Dovizi di Bibbiena si terrà un convegno di approfondimento sul tema del bullismo. Un confronto di esperienze tra testimonianze di famiglie colpite da questo fenomeno dilagante e gli esperti promosso da “Il rifugio di Francesco” in collaborazione con CESVOT. Il Convegno si aprirà con l’intervento del gruppo teatrale, costituito da adolescenti volontari che partecipano regolarmente alle attività dell’Associazione, che presenteranno “Bulli di Sapone“, uno spettacolo di prevenzione attraverso la visione che i ragazzi stessi hanno maturato rispetto al tema, sviluppato a partire dallo spettacolo “Bulli vittime e spett-attori” (anno 2009), primo progetto promosso dall’Associazione.
Seguiranno le testimonianze delle madri di quei ragazzi – e sono ormai tanti – che nel corso di questi anni hanno perso la vita a seguito di atti di bullismo. La prima a parlare sarà Renata Ludovici Presidente de “Il Rifugio di Francesco” associazione nata proprio dalla perdita del figlio Francesco; seguirà la testimonianza di Mira Macioli, la madre di Diego Gargiulo, un altro fatto doloroso di cronaca ma soprattutto un ragazzino di Ischia che si è ucciso a seguito di atti di bullismo; quindi la coraggiosa Teresa Manes madre del ragazzo di Roma vittima del bullismo dei social network.
Si avvicenderanno sul palco del Dovizi personaggi importanti come Giovanna Pini docente all’Università Roma 3 e vice presidente dell’Osservatorio nazionale bullismo e doping e lo stesso Luca Massacesi segretario generale dell’Osservatorio. Si attende anche Alessandro Meluzzi famoso psichiatra e psicologo clinico.
Gli psicologi Chiara Giannini, Francesco Ridolfi e la musico terapeuta Antonella Di maggio presenteranno i risultati dei questionari sul disagio oggetto de “Lo spazio di ascolto a scuola”, un servizio di sostegno e consulenza gestito da psicologi e rivolto a studenti, famiglie, docenti e personale scolastico.
In questa specifica esperienza le valutazioni dei professionisti e dei vari utenti ed i bisogni emersi hanno evidenziato la profonda esigenza di attivare strumenti utili per affrontare situazioni di disagio a livello scolastico, familiare, istituzionale, sanitario, sociale e umano.

Da qui la scelta del tema del Convegno per confrontarci sulle forme di disagio emerse: fermare l’attenzione sulle nuove tipologie di bullismo e seguire la strada più efficace per una prevenzione che parta dalla radice del problema, “l’educazione”.

Dal Rifugio di Francesco esperti e volontari commentano: “La scuola ha bisogno di rivalutare il ruolo dell’insegnante, non solo come docente, ma anche come educatore dei valori umani e sociali, per essere figura di riferimento all’interno del gruppo classe e per la crescita del singolo alunno. Cari Genitori, torniamo a collaborare tutti insieme, riprendiamoci il ruolo di educare con responsabilità queste giovani generazioni al rispetto della persona e del valore della vita di ognuno, dando noi per primi l’esempio a non rimanere spettatori silenziosi. Come dice un proverbio africano” Per educare un bambino ci vuole un intero villaggio”.

L’organizzazione di un Convegno sul bullismo è motivata dal senso più profondo della nostra missione associativa, essendo “il Rifugio di Francesco” un’Associazione di volontariato nata il 18 luglio 2008 dalla volontà dei genitori di Francesco Scerbo, morto a 14 anni per un grave atto di bullismo.
Il “Rifugio di Francesco” si pone nei confronti della società e delle Istituzioni, come una sorta di osservatorio sociale, con l’obiettivo di accogliere carenze e bisogni, per darne informazione e sensibilizzare la ricerca di possibili soluzioni.
Nel corso di sei anni di attività l’Associazione ha realizzato molti progetti in contesti scolastici e non, con l’obiettivo di promuovere un cambiamento culturale rispetto alla prevenzione del bullismo, alla consulenza psicologica scolastica e all’educazione alla pro-socialità, al fine di rafforzare la capacità di preoccuparsi per gli altri ed essere responsabili delle proprie azioni.

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