(SEL Casentino – La lettera che segue è stata inviata ai sindaci ed al Presidente del’Unione dei comuni il 20 gennaio. Non avendo avuto nessun riscontro, abbiamo decisio di renderla pubblica, sperando così di poter avere qualche chiarimento sui problemi posti. Sel Casentino). Sig. Presidente, Sig.ri Sindaci, abbiamo appreso con piacere di un nuovo clima che si è instaurato nei rapporti tra i comuni e della volontà, sembrerebbe, di procedere ad una gestione associata della nostra vallata. Da sempre convinti di questo obbiettivo (abbiamo anche sostenuto il comune unico) ci auguriamo che questa atmosfera positiva sfoci rapidamente in una Unione che veda la convinta partecipazione di tutti i comuni. Se così non fosse dovremmo prendere atto che questa ritrovata concordanza sarebbe solo ipocrita opportunismo che danneggerebbe ulteriormente il Casentino in una fase politica e amministrativa così complessa e difficile.
Sentiamo però il dovere di porre alcune questioni ed interrogativi politici che speriamo vorrete pubblicamente chiarire. Abbiamo appreso della decisione di procedere alla redazione di un Piano Strutturale di zona. Ottima decisione e che era il punto centrale del nostro programma locale. Questa scelta presuppone un’ idea ed un progetto condiviso per la gestione, la tutela e lo sviluppo del nostro territorio.
L’unica notizia che abbiamo in merito è la nomina dell’Assessore di Bibbiena, Federico Lorenzoni a coordinatore del progetto. Il ruolo di coordinatore implica un lavoro di gruppo, una capacità di inter-relazione ed anche di mediazioni. L’Ass. Lorenzoni , per sua stessa ammissione (vedi Notiziario del Comune di Bibbiena post elezioni) ha dichiarato esplicitamente che lui lavora in solitario, che non è capace, per carattere, di lavorare in gruppo. Una persona con queste caratteristiche, non ci sempre certo la migliore premessa per svolgere il compito che gli avete affidato, compito politico, non tecnico.
Ma, a parte le caratteristiche personali, che potrebbero anche essere secondarie, ancora più importante ci sembra un altro aspetto: per i motivi sopra indicati una nomina di questo genere, chiunque fosse il prescelto, non può non essere accompagnata, anzi preceduta, dalla condivisione di un progetto di gestione del territorio, in cui vengano chiaramente indicate le priorità, le idee, l’approccio culturale con cui redigere il nuovo strumento urbanistico. Per capirci: intendiamo elaborare un piano rispondente all’idea di tutela del territorio, di volume zero, coerente con la nuova legge urbanistica regionale e con il piano paesistico, insomma sulla cultura di tutela ambientale e di sviluppo sostenibile, o intendiamo procedere ad una deregulation, ad una liberalizzazione selvaggia degli interventi edilizi., scelta che in questi anni ha contraddistinto l’azione dell’amministrazione Bernardini- Lorenzoni? I Sindaci del Casentino hanno elaborato un documento di indirizzo cui Lorenzoni ed tecnici incaricati dovrebbero attenersi nel lavoro di coordinamento e redazione, o hanno dato una delega in bianco? I Sindaci condividono l’ opposizione preannunciata dallo stesso Lorenzoni al piano paesistico regionale?
Gradiremmo qualche risposta in merito. Se c’è un documento di indirizzo vorremmo conoscerlo, se non c’è allora la nomina di Lorenzoni costituisce una delega in bianco, inaccettabile sul piano sia politico che culturale, se non è, peggio ancora, il frutto di accordi di potere o sottopotere non dichiarati..
Altro problema che vorremmo porre riguarda la gestione associata dei sevizi sociali, su cui circolano diverse voci che se fossero vere sarebbero preoccupanti.
Sappiamo, per esempio, che Bibbiena deve ancora pagare una parte di quota per i servizi associati. Bernardini ha dichiarato che pagherà il 2012 (per cui ha perso la causa) ma nulla sappiamo degli anni successivi.
Siamo lieti che si andrà ad una gestione associata in rete anche dei CTO (da noi sempre sostenuta). Ma che succede dei debiti residui del Comune di Bibbiena nei confronti dell’Unione? Risponde al vero che sarebbe stato fatto un accordo per cui questi sarebbero riassorbiti all’interno di un progetto europeo ? E corrisponde al vero che la redazione dello stesso progetto sarebbe stato affidato ad un una società cui poi verrebbe affidata anche la gestione?
Non sono domande oziose. Qui si tratta di trasparenza politica, di chiarezza. Se tutto ciò non è vero, basta smentire. Se le voci fossero vere, ci sarebbe da preoccuparsi, sia per questi strani accordi per nulla chiari, sia per una idea non trasparente di uso dei finanziamenti europei, sia anche per la confusione tra il ruolo di chi programma e controlla e chi poi gestisce. Noi che siano sostenitori del ruolo della cooperazione, non vorremmo ritrovarci in situazioni simili a quelle che in altre realtà italiane hanno tradito lo spirito cooperativistico e delegittimato il ruolo stesso della cooperazione
In attesa di un riscontro e disponibili anche ad incontrarci, porgiamo distinti saluti
Luca Tafi, SEL Casentino