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venerdì, 4 Luglio 2025

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Covid e Nuovo Dpcm: nell’aretino chiuderanno 400 imprese

Alla luce del nuovo Dpcm, la Confesercenti di Arezzo interviene per  denunciare la propria assoluta contrarietà ai provvedimenti del governo. Ora si tratta, almeno, di accelerare provvedimenti capaci a far fronte  all’emergenza economica che si sta profilando.
“La tutela sanitaria di ogni cittadino è la priorità”, dice il direttore  Mario Checcaglini “ma deve essere scongiurarla con scelte che non Covid e Dpcm: distruzione dell’economiadistruggano l’economia; è questa la vera sfida, questo è l’obbligo di un  governo che si definisce del ‘popolo’. Purtroppo il provvedimento emanato dal governo, dopo una concitata discussione che ha coinvolto  anche le regioni, non ha tenuto in nessun conto i problemi segnalati  dalle associazioni di categoria, prima di tutto la nostra. Difatti a più  riprese abbiamo segnalato come non fosse corretto gettare la croce su  alcune categorie quando la seconda ondata del virus ha potuto espandersi  per la evidente incapacità del governo di mettere in atto misure di  prevenzione. Ne abbiamo indicare alcune, tanto per darne conto: scuole e trasporti dove c’è il caos; tanto che sono prevalentemente i ragazzi ad introdurre il virus in famiglia. Inoltre sui controlli non si è fatto praticamente nulla per sanzionare coloro che non utilizzano la mascherina; per di più non sappiamo quanti positivi escono come se lo potessero fare quando invece dovrebbero stare rigorosamente nella propria abitazione e rispettare l’isolamento”.
“In questo scenario” prosegue Checcaglini “si è comunque scelto di gettare la croce addosso a ristoranti, ai bar e agli ambulanti che fanno le fiere. Ma questo non può nascondere il fallimento della gestione di questa seconda fase. I ristoratori non possono pagare le colpe della politica. Alla chiusura delle attività è evidente che corrisponde una conseguenza disastrosa. Secondo le nostre stime, a livello provinciale, ci sarà una perdita di 110 milioni di consumi delle famiglie e ben 400  imprese non ce la faranno a riaprire la saracinesca. Una proiezione allarmante e conseguenza di un provvedimento sbagliato quello annunciato dal governo”.
Confesercenti ribatte che è sbagliato colpevolizzare gli esercizi pubblici e i ristoranti imponendo orari di chiusura che paralizzano le loro attività. “Le stesse regioni” continua Checcaglini, “avevano fatto rilevare nel confronto con il provvedimento che le misure erano sbagliate, ritenendo  sbagliata la misura di ricorrere a chiusure anticipate. Adesso se questa è la linea nazionale, si dovrà provvedere a trovare soldi immediati per dare ristoro concreto e tempestivo agli imprenditori. Questa volta non ci sono alibi. Le imprese sono sull’orlo di un tracollo economico”.
“Per le imprese” conclude Checcaglini “del commercio, della  ristorazione, dei pubblici esercizi, del turismo e dei servizi, già stremate da un lungo periodo di crisi legato all’emergenza Coronavirus  adesso c’è solo la soluzione della immediata azione di sostegno con contributi reali e certi in modo da dare risposte agli imprenditori, ai loro dipendenti e alle loro famiglie”.

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