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martedì, 3 Dicembre 2024

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La ripartenza dell’industria nostrana: il traino proviene dal settore logistico

Dopo gli anni della crisi, il comparto industriale italiano inizia a dare segnali di una lenta ma significativa ripresa. Oltre al comparto del beauty e della cosmesi Made in Italy, che sembra essere uno dei traini più importanti per il Bel Paese specialmente per quanto concerne le esportazioni, il settore degli strumenti destinati alla movimentazione e allo stoccaggio di merci, materiali e prodotti è protagonista di una notevole crescita che sta contribuendo alla netta ripresa del segmento produttivo italiano. La risalita dell’industria italiana è favorita prevalentemente dalla crescita della domanda interna ed estera, relativa a queste categorie merceologiche un po’ particolari, ma essenziali nel settore logistico.

Di che prodotti si tratta? Per strumenti ed apparecchi riservati al comparto logistico si intendono le macchine utensili e gli strumenti di supporto tipici del settore della logistica, il quale annovera tutte le operazioni di movimentazione, trasporto e stoccaggio di materie prime e prodotti finiti. Uno dei prodotti il cui aumento della domanda ha favorito la produzione industriale generando un’ulteriore crescita è il carrello industriale, la cui produzione rappresenta un valido indicatore dello stato di benessere del settore produttivo nostrano. I carrelli industriali, o roll container per la movimentazione di e il trasporto di merci e materie prime all’interno di qualunque magazzino sono indispensabili per lo svolgimento delle attività logistiche all’interno di ogni stabilimento. A giustificare l’aumento della domanda di questi strumenti logistici è l’andamento positivo del settore, il cui sviluppo coincide sempre con la crescita del fabbisogno di queste particolari attrezzature.

Segno positivo per l’economia tricolore: un po’ di dati Dai report elaborati durante lo scorso anno dall’Istat in collaborazione con il Centro Studi di Confindustria è emerso il seguente scenario: una crescita del +1,5% del Prodotto Interno Lordo al termine del 2017, andando a delineare un quadro più che incoraggiante, specialmente se consideriamo che il Bel Paese ha superato Nazioni leader dell’Eurozona sul fronte della produttività. I dati relativi ai primi sei mesi del 2017 confermano come il tasso di crescita del comparto produttivo italiano sia riuscito a superare quello delle controparti europee: nel primo semestre del 2017, la produttività in Italia subiva un’impennata del 2,3%, contro l’1,9% di quella inglese e l’1,2% di quella francese. Contestualmente, i dati evidenziano anche la netta ed importantissima ripartenza del mercato del lavoro: tra il 2014 e il 2017, sarebbero stati circa 900.000 i posti di lavoro generati. Il dato relativo all’occupazione si è infatti attestato ai livelli prossimi del periodo pre-crisi. Il report fornito dai due enti mostra anche un quadro molto chiaro della situazione di salute dell’industria italiana a livello regionale, dove Emilia Romagna, Lombardia e Veneto fanno da padroni piazzandosi in vetta alla classifica dell’entità degli ordinativi di carrelli industriali. Al contrario, Calabria, Basilicata e Sardegna si trovano ad occupare gli ultimi posti in classifica, segno di una contrazione importante del settore industriale meridionale in seguito alla crisi. Ma non c’è da preoccuparsi: la garanzia della ripresa dell’economia italiana è proprio il marchio Made in Italy che ha sempre suscitato fiducia nei mercati esteri perché sinonimo di qualità. Il valore delle esportazioni rasentava i 330,7 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2017, evidenziando un aumento del 9% rispetto agli stessi mesi del 2016.

Quarta rivoluzione industriale: le opportunità per le aziende Siamo dunque sull’orlo della quarta rivoluzione industriale e la vera sfida per l’industria italiana è quella di abbracciare la “digital trasformation”, ovvero tutti quei cambiamenti tecnologici, organizzativi, culturali, creativi e manageriali necessari per rispondere pienamente alle necessità emergenti. Tra le priorità di questa nuova rivoluzione digitale vi sono: la diffusione di sistemi di controllo basati sull’intelligenza artificiale volti a garantire un’automazione infallibile sul fronte del funzionamento di tutti gli apparati di produzione per la salvaguardia dei lavoratori; l’impiego di nuove tecnologie per l’analisi dei big data ai fini di una maggiore efficienza in termini di catene di montaggio all’interno degli stabilimenti produttivi; l’introduzione dei dispositivi per la realtà aumentata con l’obiettivo di rendere sempre più efficiente la formazione e la sicurezza sul lavoro degli operatori.

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