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venerdì, 3 Maggio 2024

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L’importanza delle “gemme” nelle piante

di Marco Roselli – La potatura delle piante è una pratica molto antica risalente al periodo di domesticazione della vite e dell’olivo, avvenuti, secondo quanto riportato dagli scavi archeologici, nella zona della “mezzaluna fertile” all’epoca delle grandi civiltà mesopotamiche.
L’uomo ha quindi compreso assai presto che per rendere produttive delle specie spontanee, era necessario praticare delle azioni che ingentilissero determinati caratteri selvatici, in modo da ottenere frutti più grandi e in maggiore quantità.
Dalla coltivazione delle piante da frutto ci si attende una produzione di qualità e quanto più possibile costante nel tempo. Per raggiungere questi obiettivi è utile sapere dove e in quale momento avvengono i processi che permettono la formazione dei fiori per il successivo sviluppo dei frutti, e quali sono i fattori che li influenzano.
Questi fattori sono piuttosto complessi (aspetti ormonali, di illuminazione, di fisiologia) e spiegarli nel dettaglio non ha molta utilità pratica. Per tali motivi in questo articolo tenteremo di fornire indicazioni utili per il riconoscimento dei vari tipi di gemme, cercando di evidenziare ciò che serve al frutticoltore o all’appassionato che coltiva a titolo personale.
Con il termine di «gemme», vengono indicate strutture diverse, presenti sia nella parte aerea (chioma) che nella parte ipogea (apparato radicale) delle piante erbacee e arboree che, come vedremo, svolgono un ruolo fondamentale per lo sviluppo e la sopravvivenza dei vegetali.

Ma a cosa servono le gemme?  La loro funzione primitiva è legata all’evoluzione delle piante e al loro adattamento negli ambienti con inverno ostile, quando foglie e fiori non potrebbero resistere. In questo senso le gemme rappresentano una formazione adatta alla protezione dei tessuti nel periodo di riposo, garantendo la sopravvivenza delle cellule deputate alla crescita. Ogni anno, il ciclo stagionale della pianta riparte proprio dalle gemme. La situazione ambientale che maggiormente evidenzia questo tipo di adattamento si osserva nei climi tropicali umidi, dove la crescita avviene anche in assenza di gemme, perché non si verificano condizioni avverse da superare. In questi ambienti, perciò, la crescita di nuovi germogli può avvenire senza pause.

Come sono fatte le gemme e quando si formano L’aspetto esterno di una gemma è dato dall’accostamento delle perule (foglioline modificate con funzione protettiva) che si sovrappongono in parte tra loro, conferendo forme diverse (fusiforme, conica più o meno appuntita, ovoidale o globosa), caratteristiche per ogni specie, e un colore più scuro rispetto a quello delle foglie, spesso nelle tonalità del marrone o del grigio scuro. All’interno delle gemme si trovano gli abbozzi dei piccolissimi assi vegetativi o riproduttivi, formati completamente o in parte, ma non ancora cresciuti, in quanto le loro cellule non si sono distese.

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Alcune definizioni  (sono un male necessario!)

Gemme a legno, a fiore, miste Le gemme possono subire destini diversi con la formazione di strutture differenti al loro interno; si possono quindi classificare in base al tipo di organi che da esse avranno origine al momento della schiusura primaverile.
Pertanto distinguiamo:
– gemme a legno (o vegetative), che danno origine esclusivamente a germogli e foglie;
– gemme a frutto (o riproduttive), che a loro volta si distinguono in due tipologie:
– gemme a fiore, se danno origine solo a fiori;
– gemme miste, se danno origine a fiori e foglie insieme.
Le gemme a legno sono generalmente più piccole, strette e appuntite rispetto a quelle riproduttive, più grandi e rotondeggianti, rendendole spesso riconoscibili dall’esterno, anche se in alcune specie sono molto simili e di difficile individuazione.

Gemme ascellari Le gemme sono situate lungo i rami in corrispondenza dei nodi, dove sono inserite all’ascella delle foglie, cioè la zona tra la base del picciolo fogliare e l’asse del ramo, per cui vengono definite gemme ascellari (o laterali).
Nell’ascella di ogni foglia può essere presente una gemma singola o un gruppo di più gemme (due o tre, raramente anche più numerose, si riscontrano per esempio in pesco, susino e albicocco).

Gemme apicali Oltre alle gemme ascellari, quando si arresta la crescita vegetativa del germoglio si forma una gemma apicale (o terminale) alla sua estremità, all’ascella dell’ultima foglia, a racchiudere le cellule responsabili della formazione del germoglio stesso.

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Il meraviglioso meccanismo della differenziazione! Durante la primavera un germoglio in attiva crescita porta avanti nuove foglie alla cui base si evidenziano delle gemme a cui la pianta non ha ancora dato una destinazione. Sono pertanto gemme indifferenziate. Il processo con cui da semplici cellule si formano tessuti ben definiti, che vanno a costituire specifici organi (foglie o fiori), viene chiamato differenziazione.

Induzione e differenziazione a fiore Anche la formazione dei fiori inizia nell’anno precedente alla loro fioritura. La comparsa degli organi fiorali è possibile nelle gemme che hanno subìto una serie di condizioni ambientali e di processi che conferiscono loro un destino riproduttivo. Il primo processo necessario è detto induzione a fiore. Si tratta di una fase non visibile, una preparazione fisiologica accompagnata da variazioni di tipo biochimico che identifica il cambiamento di identità della gemma da non riproduttiva a riproduttiva, e che generalmente ha luogo nella tarda primavera o in estate, alla fine della fase di crescita più intensa del germoglio (giugno-luglio per i fruttiferi; metà autunno per l’olivo).
Questa transizione è inizialmente reversibile (la gemma può perdere l’identità riproduttiva e tornare a essere vegetativa) per poi diventare irreversibile.
Se la gemma non subisce l’induzione a fiore in questo periodo, prosegue il proprio sviluppo con la formazione di foglioline, fino alla completa maturazione di una «gemma a legno».
Nei mesi successivi, attraverso il processo di differenziazione, che si protrae fino all’apertura della gemma precedentemente indotta a fiore, al suo interno avvengono delle modificazioni morfologiche e si formano tutte le strutture fiorali (sepali, petali, antere, ecc.).

Ma perché la pianta decide un anno prima? E cosa significa differenziazione? Quello che accade durante una stagione vegetativa (produzione di foglie, allegagione, quantità di frutti, danni da grandine con perdita di foglie e altro) viene valutato dal “cervello” delle piante e memorizzato giorno per giorno, in modo da regolarsi, innanzitutto per la propria sopravvivenza. Uno dei fattori più importanti che inducono le gemme verso la formazione dei fiori è la luce. Se questa è scarsa (ombreggiamento dato da eccesso di germogli originati da potature troppo drastiche, piante poste in zone sfavorevoli) è difficile che si abbiano induzioni a fiore. Altro elemento che la pianta valuta è il carico di frutti. In genere, nelle annate in cui ce ne sono in eccesso (e non vengono o non è possibile diradarli) le gemme andranno preferibilmente a legno nella stagione successiva. Ecco perché sarebbe importante sostenere l’albero con la nutrizione quando è molto carico (è come una persona che deve lavorare con molto dispendio di energia, se non mangia e non beve prima o poi dovrà riposarsi!). Anche gli eventi meteorici distruttivi e le malattie portano a formare legno piuttosto che fiori. Ad esempio, se la grandine o una malattia da funghi devastano le foglie, le gemme cambiano idea e da fiore si orientano a legno per recuperare.

Riconoscere le gemme Siamo in dicembre, le foglie sono cadute e la parte terminale di queste ramificazioni di Malus Floribunda è un germoglio dell’anno che ha lignificato. Si notano le gemme ascellari aderenti al ramo. Nella parte basale comincia il legno di due anni nel quale si notano due dardi spinosi i quali, in stagione sono stati alimentati da alcune foglie. Questi rappresentano l’evoluzione delle gemme ascellari descritte. Nelle giuste condizioni di luce e vigoria potranno evolversi in lamburde, gemme miste in grado di fruttificare. Come procedere per agevolare questi fenomeni attraverso la potatura, nel prossimo numero. Ci sono molti altri tipi di gemme come, ad esempio, quelle “pronte” o quelle “latenti” oppure le “avventizie” che originano differenti tipi di rami.

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Seguiteci nel prossimo numero nel quale illustreremo dove fruttificano le principali specie e quali sono gli interventi di potatura (non solo di taglio) che condizionano lo sviluppo e la produzione.

(tratto da CASENTINO2000 | n. 314 | Gennaio 2020)

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