di Mauro Meschini – Inizia ufficialmente da oggi la raccolta delle 40.000 firme necessarie per chiedere che sia promosso dalla Regione Toscana un Referendum sull’art. 34 bis della Legge Regionale 40/2005, articolo che i promotori dell’iniziativa referendaria considerano, di fatto, la porta di accesso alla privatizzazione della sanità toscana.
Come è accaduto lo scorso anno tornano così di nuovo in piazza i comitati che contestano le politiche sanitarie del PD.
Nel 2015 una grande mobilitazione portò in poche settimane ad avere 55.000 firme a sostegno di un’altra richiesta di Referendum che chiedeva di abolire completamente la Legge sanitaria 28/2015, approvata solo pochi mesi prima. Come è noto la proposta è stata insabbiata con l’approvazione, nel mese di dicembre 2015, di una nuova legge, la 84/2015, che ha richiesto una maratona, anche notturna, del Consiglio regionale.
I cittadini non si sono però arresi e quest’anno hanno voluto rilanciare con una nuova mobilitazione che, anche nell’incontro tenuto questa mattina in Regione, ha visto una massiccia partecipazione da tutta la Toscana e il rinnovato sostegno all’iniziativa da parte dei consiglieri regionale di SI Toscana a Sinistra e del Movimento 5 Stelle.
Spazio quindi ai tanti tavoli per la raccolta che saranno organizzati in tutta la Regione con l’obiettivo di raggiungere il numero delle firme necessarie entro il mese di ottobre, così da ipotizzare il voto per il Referendum nella primavera del prossimo anno.
Anche in Casentino sarà possibile firmare per sostenere questa nuova iniziativa che punta, lo sottolineano gli organizzatori, a cancellare le norme che aprono la strada ad un massiccio ingresso dei privati nella gestione della sanità pubblica.
Il testo dell’articolo oggetto della proposta referendaria:
Legge Regionale 40/2005
“Art. 34 bis
- Le aziende sanitarie, al fine di introdurre nell’organizzazione delle prestazioni elementi di innovazione, economicità ed efficienza, possono, previa sperimentazione, attivare convenzioni con soggetti privati nel rispetto degli indirizzi della programmazione sanitaria e sociale integrata regionale e relativamente alle attività in essa indicate.
- È fatto obbligo alle aziende di sottoporre preventivamente alla Giunta regionale lo schema della convenzione che si intende attivare, unitamente ad una relazione illustrativa circa le finalità, il funzionamento ed i risultati gestionali attesi. La Giunta regionale propone l’atto conseguente al Consiglio regionale che l’approva entro i successivi trenta giorni. L’attivazione dei rapporti con convenzione avviene nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 9-bis del decreto delegato.
- Il Consiglio regionale verifica annualmente l’andamento delle convenzioni attivate per le sperimentazioni gestionali”.