di Mauro Meschini – Nubi si addensano su due strutture fondamentali per Pratovecchio Stia. È di pochi giorni fa la notizia che sarà chiusa la Casa di Riposo “San Romualdo” di Pratovecchio per carenze sulla sicurezza sismica. Non è una notizia che sorprende, la situazione della struttura era nota da tempo ma la costosa giunta Caleri in questi anni ha deciso di dare la priorità ad altro e adesso, forse anche spinta dalla disastrosa situazione che si sta vivendo in alcune Regioni a causa del terremoto, si trova costretta a prendere decisioni drastiche che rischiano di creare non pochi problemi. Per primi agli ospiti della casa di riposo, che dovranno trovare, non si sa per quanto tempo, sistemazione in altre strutture; poi anche ai lavoratori della Cooperativa che gestisce il servizio, che rischiano di vedere messo in discussione il loro impiego; infine per i bambini della scuola elementare che utilizzano il servizio mensa, che rischiano di vedere chiusa la cucina che prepara i loro pasti.
Insomma la situazione che si sta delineando nel comune dell’alto Casentino rischia di creare una serie di conseguenze molto pesanti per i cittadini.
Soluzioni non saranno semplici da trovare e rapide da realizzare.
Come detto l’attenzione in questi anni è stata spostata su altre “grandi opere”, spesso di dubbia utilità (le Officine Capodarno (?), l’ex Comune di Stia per una Casa della Salute tutta da definire, il museo alla stazione di Stia (?)…), con investimenti notevoli che hanno prosciugato gran parte delle risorse derivanti dalla fusione Pratovecchio Stia e richiesto il ricorso a nuovi mutui.
Tra questi interventi almeno uno potrebbe essere, visto l’evolversi della situazione, assolutamente modificato per rispondere alle esigenze dei bambini delle elementari. Infatti, come avevamo scritto anche nel nostro giornale di alcuni mesi fa, è previsto un allargamento del locale della mensa, ma senza la realizzazione di una cucina che permetta, finalmente, di preparare i pasti in loco. Con la chiusura della casa di riposo è, ancora di più, necessario rivedere l’intervento perché adesso verrebbe a mancare del tutto la cucina. Nel complesso della scuola, come indicato nel nostro articolo, ci sono gli spazi per creare una struttura adeguata che risponda alle esigenze di una mensa scolastica, vedremo se l’Amministrazione continuerà a non prendere in considerazione questa possibilità per trovare almeno una prima soluzione ai tanti problemi che la chiusura della casa di riposo comporterà per i cittadini e per l’intero paese.
Giovedì 3 novembre alle 21 al Palagio Fiorentino di Stia è in programma un Consiglio Comunale, convocato senza che all’ordine del giorno sia stata posta in discussione una riflessione su tutte le conseguenze derivanti dalla chiusura della Struttura “San Romualdo”.
Nel suo profilo Facebook il consigliere comunale Anselmo Fantoni sollecita i cittadini a partecipare per lanciare un chiaro segnale alla giunta.
«Credo che una massiccia partecipazione al prossimo Consiglio Comunale sarebbe un buon inizio per dare un segnale alla Giunta. Anche tanti cittadini in silenzio farebbero tanto rumore, ma come sempre c’è sempre da fare qualcosa di meglio che scendere a difendere i propri diritti. Vediamo quanti pratovecchini saranno al Consiglio Comunale, magari con un simbolico bavaglio sulla bocca. Per combattere c’è bisogno di eserciti forti e motivati, un generale da solo non può che concordare la resa».
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