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lunedì, 4 Novembre 2024

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Riflessioni post pattum e post partum

Noi crediamo che il nuovo Patto Territoriale, firmato pochi mesi fa dai Sindaci, che si sono arrogati il diritto con la loro firma di decretare la Chiusura del Punto Nascita del Casentino, sia un punto fondamentale ed il primo importante passo verso la declassificazione del nostro Nosocomio, accompagnandolo passo dopo passo verso una lenta, ma inesorabile chiusura. I dati di questi giorni: il peggioramento delle liste d’attesa per esami ematici, ecografie, il fatto che in Casentino si sia deciso di non effettuare più le mammografie perchè il mammografo è vecchio, non più affidabile e nemmeno si pensa lontanamente di acquistarne un altro, sono tutti elementi concatenati che vanno in un’unica direzione.

Abbiamo visto le dichiarazioni di questi giorni sulla stampa fatte dal Sindaco di Pratovecchio Stia e di Chiusi della Verna per il ritardo dei tempi di attesa per esami ematici e del Sindaco di Bibbiena in merito all’accorpamento del Distretto Sanitario del Casentino con quello della Valtiberina proposto dall’Anci, (Proposta fuori luogo fatta da quest’organismo che sedendo a fianco del Potere lotta per tagliare fuori l’Uncem, unico organo nato a protezione e tutela dei Comuni Montani) che non c’è più tutta quella sicurezza che entusiasticamente avevano lanciato con forti proclami ed accuse ai Comitati. La contestazione avuta e sofferta dai politici locali durante l’assemblea pubblica organizzata dal Sindaco Bernardini al Centro Sociale a Bibbiena il 4 marzo, ha dimostrato che aveva un fondamento. Soprattutto non si possono prendere queste decisioni sopra la testa dei cittadini evitandone il confronto pubblico prima delle decisioni e decidendo sulla loro pelle. La messa in scena del Convegno aperto a Stia ma in realtà chiuso, architettato con interventi di parte cadenzati in modo da occupare tutta la serata ed evitare interventi contrari, organizzato dal PD per evitare contestazioni, sta mostrando tutta la sua debolezza.

Il Sindaco di Pratovecchio Stia che adesso urla per i 30 40 giorni necessari per avere un prelievo ematico e fa lo scandalizzato per il non rispetto dei patti da parte della Super ASL e del Dott. Desideri, è lo stesso che in Comune a Bibbiena, il giorno della firma del Patto territoriale avvenuta all’inizio del 2016, mostrò tutta la sua supponenza e intolleranza a qualsiasi riflessione prima di firmare. Quella mattina una delegazione del Crest e del Comitato Salute che si trovava davanti al Comune a manifestare la contrarietà alla firma del patto, fu invitata a salire dai Sindaci presenti. A nome e per conto dei Comitati e dei cittadini feci la richiesta che i Sindaci si fermassero, riflettessero e prendessero tempo ritenendo che non essendovi stato un confronto ed un coinvolgimento da parte delle Istituzioni con i Cittadini su questo punto fondamentale, fosse quantomeno necessario un passaggio preliminare. L’unico Sindaco che appoggiò la nostra richiesta fu Paolo Agostini di Castel San Niccolò che invitò tutti i presenti a frenare, riflettere e fare un passaggio istituzionale tra la gente, adducendo che rimandare la firma del Patto territoriale di qualche giorno non avrebbe inficiato nulla.

La risposta del Sindaco di Pratovecchio Stia fu quanto di peggio ci potessimo aspettare. Con un atteggiamento fuori dai canoni dell’educazione e dell’etica professionale, tenendoci sempre le spalle, senza mai avere il coraggio di guardarci in faccia durante tutta la nostra presenza e rivolgendosi solo agli altri Sindaci ed ai Componenti dell’ASL fu perentorio. “Io per quanto mi riguarda i passaggi istituzionali con i miei cittadini li faccio una volta al mese. Anche il mese scorso ho parlato con loro informandoli di cosa stiamo per fare, qualcuno era d’accordo, altri no” (le sue precise parole qui riportate) ma noi abbiamo comunque il dovere di prendere decisioni e ce ne assumiamo la responsabilità. Per quanto mi riguarda ci sono state altre riunioni tra di noi e questa decisione ormai è già stata presa e non si torna indietro non possiamo più aspettare.”

Rimanemmo esterrefatti dal tono e dalla volontà espressa da questo Sindaco a cui ovviamente non credemmo sul fatto che avesse informato i suoi Cittadini su cosa avrebbero fatto i Sindaci ed i sondaggi nei giorni successivi da noi effettuati con i cittadini di Stia e Pratovecchio ci confermarono che nessuno sapeva che il Punto Nascita avrebbe chiuso per volontà e con la firma dei Sindaci. Anche gli altri Sindaci furono più o meno dello stesso avviso e non ci dettero alcuna possibilità di ripensamento. Apprendemmo con stupore dal Sindaco Bernardini che questa querelle con l’Azienda Sanitaria e con il Dott. Desideri andava avanti da circa un anno e che c’erano stati in tutto circa 7-8 incontri sulla questione per cui la data a ritroso di inizio contestazioni risale addirittura al Gennaio Febbraio 2015.

La domanda è: ma se il 30 Aprile del 2015, durante l’Assemblea avvenuta a Bibbiena con il Super Assessore Casentinese 18.000 ai trasporti, l’Assessore Alla Sanità Regionale Marroni, “a questo punto chiamarla farsa non è un reato”, TUTTI ci dettero le più ampie garanzie, Patto Territoriale Scolpito nel Bronzo, “ed era quello firmato in precedenza e non si parlava di siglarne uno nuovo e cioè quello di adesso” (Marroni Dixit) “La Regione Toscana ha già tagliato cosa doveva tagliare”, (Sempre Marroni) “L’Ospedale del Casentino è un buon Ospedale organizzato bene, non si tocca nulla, state tranquilli.” Appunto. E rileggendo con attenzione da un’intervista a CASENTINO2000 le frasi di Valtere Giovannini: “Il Punto Nascita del Casentino era stato deciso di chiuderlo nel 2010 e tutto per una questione di numeri.”  Ci domandiamo;  ma davvero nel 2010 è stato deciso di chiudere SOLO il Punto Nascita?

La domanda è: ci avete preso per i fondelli? Avete recitato tutti un copione sulle spalle della gente? E adesso dovremmo credere che fate gli scandalizzati? Che non sapevate e siete stupiti che si continua a tagliare sul Personale Infermieristico, che si taglierà sul personale Medico? Che i tempi d’attesa saranno sempre più lunghi, che non si comprerà il mammografo, che non avremo quei miglioramenti promessi negli esami, nella medicina territoriale, nella prevenzione e che per avere quello che ci spetta dovremo sempre più spesso mettere la mano al portafogli, tenere i motori delle nostre auto accesi pronti a partire per le più disparate mete per avere risposte che il Casentino non garantirà più? Lo sapete che dal primo Giugno non sarà più necessaria la reperibilità dell’anestesista per la Sala Parto e per effettuare i cesarei? Che fine farà l’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione? Noi, come cittadini ce lo chiediamo, voi ve lo state chiedendo o fate finta di non sapere?

Frasi famose: “Con la chiusura del Punto Nascita abbiamo salvato l’Ospedale!”

Per il CREST, Valerio Bobini

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