di Melissa Frulloni – Salviamo l’Ospedale e i Servizi del Territorio Odv è il nome dell’associazione casentinese che si pone in difesa della sanità della nostra vallata. Il programma sta tutto nel nome: mantenere vivo e funzionante il nostro Ospedale e salvaguardare i servizi del territorio che risultano essenziali per garantire anche in Casentino un’adeguata assistenza sanitaria.
Sul tema abbiamo discusso con la Presidente dell’associazione, Sandra Panoni (nella foto in basso), che ci ha raccontato il percorso, ma soprattutto i progetti futuri e le iniziative del comitato.
Quando nasce l’associazione? «L’associazione nasce come comitato nel 2016 per scongiurare la chiusura del Punto Nascita del Casentino. Purtroppo quella battaglia non siamo riusciti a vincerla, perché come sappiamo, a causa del numero ridotto di parti che venivano effettuati nella nostra vallata, il reparto maternità è stato chiuso. Sono Presidente dallo scorso 28 settembre e sto cercando di proseguire la linea inaugurata dal mio predecessore, Alessandro Giovannini. Quello che vogliamo è riportare in Casentino i servizi sanitari essenziali; siamo un territorio disagiato, con una viabilità che non permette di arrivare in tempi brevi presso le strutture sanitarie centrali, è per questo che è fondamentale avere qui, in Casentino tutto ciò di cui abbiamo bisogno per poter avere un giusto accesso alle cure mediche.»
Nel breve periodo, quali sono le iniziative che intendete portare avanti? «Nel 2018 la Regione Toscana e la ASL, hanno dato vita a dei comitati di partecipazione dei cittadini per ogni zona sanitaria del territorio. Abbiamo sempre partecipato come uditori, in quanto non eravamo legalmente riconosciuti come ente del terzo settore. Proprio per avere voce in merito e poter intervenire all’interno di queste preziose occasioni di incontro tra cittadini, associazioni e dirigenze regionali e ASL, abbiamo deciso di seguire tutto l’iter che ci ha portato a costituirci come associazione senza scopo di lucro, dotandoci di uno statuto e permettendoci quindi di non essere più soltanto uditori, ma soggetti attivi e proattivi del comitato di partecipazione. Nel nostro statuto si legge che l’associazione ha finalità civiche e solidali e che svolge un’attività sociale di sostegno al cittadino, facilitandolo nell’accesso alle cure ed ai servizi sanitari. Ci poniamo quindi tra cittadini ed istituzioni, per aiutare e sostenere i casentinesi e gli utenti del SSN. In un nostro recente incontro con il Direttore D’Urso, ci è stato assicurato che l’Ospedale del Casentino non chiuderà; quello che vogliamo non è solo questo, ma soprattutto una struttura che funzioni, con personale in numero adeguato per far fronte alle richieste dei cittadini. Non è pensabile proporre turni massacranti agli operatori sanitari, sia perché troppe ore di lavoro compromettono le loro capacità, sia per gli utenti che si trovano davanti personale stanco e in servizio da troppo tempo. Come sappiamo alcuni nuovi medici e infermieri arriveranno in Casentino, ma risultano essere ancora pochi.
Crediamo che sia importante creare nel nostro ospedale un’attrattiva per i giovani medici, che troppo spesso preferiscono andare altrove perché il nostro è considerato un Ospedale minore. Puntare sulle professionalità che già abbiamo potrebbe essere il primo passo per convincere nuovo personale a scegliere proprio la nostra vallata. Con il ripristino del Distretto Casentino, inoltre, sarà possibile creare un comitato di partecipazione dei cittadini specifico per i problemi del nostro territorio. Quello attualmente esistente riguarda anche Valtiberina e Arezzo. Per poterlo costituire, presto la ASL farà uscire un bando. Per poter partecipare e fare domanda però abbiamo bisogno dell’aiuto di altre associazioni che riguardino il sociale e con finalità sanitarie. Ne occorrono 5 e per adesso parteciperemo in 4. Per questo utilizzo l’intervista per lanciare un appello; abbiamo bisogno di un’altra associazione casentinese per poter fare domanda!
Se c’è qualcuno interessato mi contatti al più presto al numero 338 950 6175, oppure scriva una mail a: mov.ospedalecasentino@gmail.com La delibera uscirà a fine anno, quindi abbiamo poco tempo; sarebbe davvero importante per poter costituire un comitato di partecipazione interamente dedicato alla nostra zona e al nostro territorio.»
Dopo la chiusura del Punto Nascita, le promesse non mantenute, i servizi che continuamente vengono tagliati o ridimensionati, vi fidate ancora della dirigenza ASL, dei sindaci e degli enti che dovrebbero tutelare il nostro diritto alla salute? «Difficile avere fiducia al 100%, per questo come associazione vogliamo crescere e diventare sempre più forti, per forzare la mano se serve, per far sentire la nostra voce e per far sì che le nostre richieste abbiano un peso e vengano ascoltate. A breve uscirà una nuova normativa sanitaria regionale; occorre leggerla con attenzione e soprattutto valutare che cosa comporterà per una zona piccola e disagiata come la nostra. In caso quindi adoperarsi per difendere il territorio e i servizi sanitari locali, per evitare che ci cada sulla testa qualcosa di brutto (come è successo per la chiusura del Punto Nascita). Ho lavorato 46 anni anella sanità e negli ultimi 20 nella direzione aziendale, quindi so come si muovono le cose; la mia esperienza spero serva anche a questo…»
Lo scorso 15 dicembre si è tenuto un incontro, presso la Bocciofila di Bibbiena, di presentazione dell’associazione; come si è svolto e come è andata? «L’incontro ci ha permesso di presentarci a tutta la cittadinanza; sono intervenuti anche il sindaco Vagnoli, in qualità Presidente del Distretto Socio Sanitario, e i sindaci Toni (Poppi) e Pertichini (Montemignaio) che hanno ribadito l’importanza di lavorare tutti insieme per tenere sotto controlla la situazione sanitaria casentinese. Siamo rimasti soddisfatti della partecipazione dei casentinesi, peccato che ci siano stati pochissimo giovani tra gli intervenuti. Anche nell’associazione militano volontari di un’età più avanzata; certo la nostra esperienza è importante, ma anche avere nuove leve, idee fresche e persone su cui poter contare un domani, alle quali lasciare il testimone, sarebbe davvero importante per noi, ma anche per il Casentino. Attualmente l’associazione è composta da 11 soci fondatori di cui 5 facenti parte del consiglio direttivo che si riunisce circa una volta alla settimana.»
Quali sono le iniziative future dell’associazione? «Ad anno nuovo organizzeremo un convegno con interventi da parte dei dirigenti ASL, della Regione Toscana, sindaci del Casentino e rappresentanze di medici e infermieri, per fare il punto sulla situazione sanitaria casentinese; che cosa abbiamo, che cosa ci manca, che cosa chiediamo. Il nostro Ospedale è diventato attrattivo per specialistiche mediche e anche per la chirurgia urologica; abbiamo un urologo che da Arezzo viene ad operare in Casentino. Questo è il trend che vorremmo seguire, specialisti che si spostano in Casentino e non più pazienti che vanno ad Arezzo per raggiungerli. Se tra i lettori c’è qualcuno interessato ad entrare nella nostra Associazione può fare domanda e il direttivo la valuterà con attenzione; siamo felici di fare entrare chiunque abbia a cuore il nostro territorio e i servizi sanitari, chi vuole combattere per mantenere in vita il nostro Ospedale, creando un centro efficiente e dotato di tutto quello che serve al fabbisogno della nostra comunità.»