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sabato, 20 Aprile 2024

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Che ne sarà di noi

di Monica Prati – Ore e ore davanti allo smartphone. I giovani casentinesi preferiscono sempre più internet all’attività all’aria aperta. Lo dicono le prove INVALSI. La scuola, luogo da sempre deputato all’istruzione, all’educazione e al corretto sviluppo psico-fisico degli studenti, non poteva non accorgersi di come negli ultimi 15 anni, sia cambiato il modo di “trascorrere il tempo libero” dei giovani.

“Temo quel giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti” diceva Albert Einstein e, purtroppo la previsione non è tanto lontana dall’avverarsi; infatti dalle prove INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo e di Istruzione) per gli alunni della scuola primaria di Bibbiena sono emersi dati preoccupanti che riguardano il modo in cui i ragazzi trascorrono il tempo libero. La scuola primaria di Bibbiena si è avvalsa di uno strumento di consultazione facile, per capire quali siano le esigenze motorie dei bambini e degli adolescenti; si tratta di una “Piramide dell’attività motoria” (in foto) simile alla piramide alimentare, ma anziché elencare gli alimenti per una corretta alimentazione, è dedicata al movimento e all’attività fisica; alla base della piramide ci sono le attività da svolgere quotidianamente, ad esempio, andare in bicicletta; man mano che si sale verso i gradini più alti, si incontrano le attività da svolgere con minore frequenza.

Se si guarda la piramide, emerge subito l’attività più importante: fare esercizio fisico all’aria aperta, 4/5 volte alla settimana, mentre il tempo dedicato alla tv, internet, videogiochi, smartphone, dovrebbe essere ridotto al minimo e non superare un’ora al giorno.

La realtà è ben diversa, siamo lontani dal tempo in cui era diffuso il detto degli antichi Romani “mens sana in corpore sano”. Infatti, la piramide è invertita, i ragazzi trascorrono dalle 3 alle 4 ore al giorno davanti ad uno schermo (tv, computer smartphone, ecc.). Solo 1 su 3 va a scuola a piedi e circa il 40% (44% delle femmine) non pratica alcuna attività sportiva o si limita alle 2 ore settimanali dell’orario scolastico; il tutto mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che molti problemi di salute sono da attribuire all’inattività fisica.

Ricerche in campo medico hanno dimostrato come sia presente un nesso di causalità tra uso-abuso di videogiochi, internet ecc. e la diffusione di nuove forme di dipendenza legate a comportamenti compulsivi, come ad es. usare più volte durante il giorno lo smartphone, come se non se ne potesse fare a meno. Infatti, un crescente numero di studenti presenta i sintomi della “dipendenza da prodotti tecnologici”, una malattia insidiosa destinata ad aumentare sempre di più.

É indispensabile una maggiore responsabilità della famiglia per vietare, ridurre e vigilare sull’uso di strumenti tecnologici, a tutela di minori e adolescenti. Purtroppo tanti genitori, (che sono i primi ad abusare della tecnologia,) non si accorgono dei sintomi; è raro anche che la persona coinvolta avverta il “problema”, al contrario, si giustifica dicendo che l’uso di internet è indispensabile nel mondo di oggi.

Il confine tra l’abuso e la dipendenza non viene percepito, per cui è opportuno elencare i sintomi alla presenza dei quali è necessario ricorrere ad uno psicoterapeuta.

– Dominanza: quando l’uso del cellulare, di internet ecc. domina i pensieri e assume un’importanza primaria tra tutti gli interessi del soggetto;

– Alterazione dell’umore: nell’uso di detti strumenti si prova un momento di relax, benessere o eccitazione;

– Tolleranza: bisogna aumentare il tempo d’uso per avere l’effetto desiderato;

– Astinenza: malessere psico-fisico che si manifesta quando si interrompe o si riduce l’uso degli strumenti;

– Conflitto: si creano tensioni e liti tra chi utilizza gli strumenti e le persone che sono vicine, ma la persona che ne fa uso è in conflitto anche con se stessa, a causa del comportamento dipendente;

– Ricaduta: tendenza a ricominciare l’attività dopo averla interrotta.

Secondo alcune ricerche scientifiche, se si continuerà in questo modo, lo scenario che si prospetta in un futuro prossimo, è catastrofico, il mondo sarà popolato da esseri umani che, avendo perso molte funzioni/capacità del cervello, li ha condotti ad una “involuzione” della specie, proprio come avrebbe previsto Albert Einstain.

Infine, qualche parola bisogna spenderla anche sui pericoli, che i giovani corrono usando i social network, diventando possibili vittime di “adescamenti on-line” e di cyberbullismo, cioè dell’insieme di azioni di prepotenza, molestia, minaccia o ingiuria, pubblicazione di immagini, informazioni personali, o video dal contenuto compromettente nei confronti di un utente, ripetute nel tempo.

Anche se sono state introdotte una serie di norme nel codice penale, ad esempio l’art. 609 undicies “adescamento di minorenni”, che prevedono il carcere da 1 a 3 anni, per chi cerca di carpire la fiducia di un minore di 16 anni, attraverso, lusinghe o minacce, poste in essere anche mediante l’uso di internet, allo scopo di commettere uno dei reati sessuali contro i minori; nella lotta contro il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, è importante una maggiore prevenzione, responsabilità vigilanza della scuola e della famiglia per impedire che i ragazzi ne restino vittime.

(tratto da CASENTINO2000 | n. 272 | Luglio 2016)

piramide ragazzi

 

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