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lunedì, 11 Novembre 2024

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Chiusura della chirurgia di urgenza: dai documenti traditi i patti

La manifestazione di sabato organizzata dal Comitato Salute Casentinese, ha visto partecipare giovani, donne, uomini, minoranze politiche, due consiglieri regionali uniti tutti in una unica grande e forte voce richiedente la riapertura della chirurgia di urgenza, è seguita da giorni di silenzio da parte delle istituzioni. Ci aspettavamo altro!

Riteniamo che occorra tenere accesa la fiamma della speranza, di una riconsiderazione da parte delle istituzioni, sulla posizione assunta sulla vicenda. Considerato che la massiccia partecipazione dovrebbe aver reso evidente il sentire della popolazione , nel ribadire la centralità della chirurgia di urgenza nel quadro della offerta sanitaria casentinese. Dispiace di aver letto commenti minimalisti sulla materia, con appelli a disertare la manifestazione come se tutto ciò fosse frutto di una caccia alle streghe, e non di una presa di distanza spontanea e popolare, davanti a scelte autoreferenziali calate dall’alto.

Da più parti il sistema ha cercato da far passare il messaggio che la chirurgia di urgenza fosse una attività esistente sulla carta , e non avesse una valenza strategica come sostenevano Comitato Salute e Minoranze Politiche. Ci chiediamo, se quantomeno i documenti firmati siano stati letti!

Infatti l’importanza della chirurgia nel presidio Ospedaliero del Casentino, è documentata dall’ ampia trattazione riservata alla materia negli stessi Patti Territoriali 2016 (il documento sottoscritto tra azienda sanitaria e sindaci). Sono molteplici le pagine ad essa dedicate, ma credo quella fondamentale e’ quella riportante i numeri. Ovvero gli interventi chirurgici eseguiti nel corso del 2015. I dati evincono, inequivocabilmente, che gli interventi di urgenza rappresentano il 20% degli interventi chirurgici del 2015. Ai dati della chirurgia di urgenza si sommano le emergenze chirurgiche, pari al 2%. Nel complesso quasi tre interventi chirurgici su 10 rientrano nella chirurgia di urgenza. Il dato rimarca, inequivocabilmente, che la chiusura della chirurgia di urgenza, realizzata in modo repentino e silente il 30.05.2016 (ancora non è dato sapere chi dei Sindaci sia favorevole a tale scelta), determina un notevole depotenziamento dell’offerta sanitaria del locale presidio ospedaliero. Mi chiedo e chiedo come sia possibile, conoscendo questi numeri (riportati nel documento sottoscritto dai Sindaci) che nessuna forza di governo locale abbia sentito la necessità di dire assieme alla gente NO alla chiusura della chirurgia di urgenza!!!

Quindi sembrerebbe anche strumentale il messaggio fatto passare attraverso la stampa dell’aumento delle ore dedicate alla attività chirurgica. Sembrerebbe ovvio che non si tratti di un potenziamento, ovvero un aumento in termini assoluti di ore di attività chirurgica, ma quanto piuttosto di una riconversione dell’attività nell’ambito della chirurgia programmata. Questo sistema di trattare la materia sanitaria, tra mezze verità e giochi di parole NOI NON LO ACCETTIAMO! Ma non lo accettiamo sul piano politico, ma in particolare sul piano di un corretto e fiduciario rapporto tra istituzioni e cittadino, che tali sistemi mortifica.

Non esistono più scusanti, credo che i dati (contenuti negli stessi patti) siamo una rappresentazione evidente della ricaduta negativa sui casentinesi di tali scelte. Noi come FDI AN ribadiamo con ancora più forza: riaprire la chirurgia di urgenza diventa un imprescrittibile obbligo per il nostro territorio. Non molleremo, assieme a tutte le parti in lotta, di un metro!

FDI AN – CIRCOLO CASENTINO, Federico Dini Portavoce Provinciale

(Sotto pagina n. 12 PATTI TERRITORIALI CASENTINO 2016 )

Microsoft Word - chirurgia di urgenza.docx

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