Come Sindaci dei comuni di Talla, Chitignano, Ortignano Raggiolo, Castel San Niccolò e Montemignaio rivendichiamo la scelta di conferire tutte le funzioni nell’Unione dei Comuni del Casentino, una scelta condivisa e il cui percorso era stato avviato e prestabilito dalle precedenti amministrazioni e contenuto nello stesso statuto.
Innanzitutto ricordiamo a chi scrive in merito, e quindi in particolar modo al gruppo di minoranza dell’unione dei comuni, che Chiusi della Verna e Castel Focognano non sono affatto usciti dall’Unione, ma sono al suo interno con tutte le funzioni che vi avevano conferito nel corso del 2014. Continuano quindi a svolgere in associato funzioni come il sociale, la polizia municipale, i tributi, il personale o ancora la viabilità e tanti altri servizi. Se questo significa “scappare” dall’Unione, giudicate voi.
Proseguendo, è opportuno un rapido excursus sulle ultime vicende riguardanti l’unione dei comuni. Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, amministratori, segretari comunali e personale sono stati assiduamente impegnati nel predisporre una pianta organica più possibile funzionale e rispondente alle esigenze di buon funzionamento dei comuni Ciascun assessore, per le proprie deleghe ha cercato di organizzare al meglio i servizi a lui competenti, in stretta collaborazione col personale dell’Unione e dei Comuni. Nei singoli consigli comunali si è deliberato, secondo legge e statuto, a conferire le funzioni residue al 31/12 in unione dei Comuni. La pianta organica e la relativa nomina di dirigenti e posizioni organizzative è stata condivisa in giunta da tutti i sindaci dei comuni dell’Unione. Il 24 febbraio, in occasione del Consiglio dell’Unione, è stato approvato il bilancio di previsione dell’ente, contenente tutti i capitoli trasferiti da parte dei comuni, sono seguite le volture delle utenze, delle polizze assicurative e quant’altro legato alle funzioni trasferite. La possibilità di una proroga fino al 31 dicembre2015 sull’obbligo di gestire in associato le funzioni per i comuni sotto i 3.000 abitanti è arrivata nei primi giorni di marzo, in occasione della conversione del decreto “mille proroghe”, dopo che era già stata approvata la pianta organica dell’ente e il bilancio di previsione. Chi oggi mette in dubbio la convenienza di tale scelta, sostenendo l’opportunità di prendere più tempo è la stessa persona che il 24 di Febbraio, pur con la proroga per così dire “nell’aria”, ha presieduto il consiglio dell’Unione, grazie al proprio ruolo di Vicepresidente, e ha ribadito l’intenzione dei comuni, compreso il proprio, di andare avanti per la strada dell’associazione dei servizi. Lo stesso aveva fatto, su social e giornali, il Sindaco di Castel Focognano.
Riteniamo inopportune ulteriori polemiche, ma vogliamo sottolineare come le cause di queste defezioni siano da ricondurre al desiderio del Sindaco di Chiusi della Verna di rendere il Corsalone centro unico della gestione dei lavori pubblici a scapito degli altri, con una visione miope e assolutamente non allargata a tutto il Casentino. Comportarsi come ragazzini ai quali è stato sottratto il giocattolo preferito non è certo il comportamento che ci si aspetterebbe dal sindaco di una comunità. Allo stesso modo la goffa gestione dei disagi di alcuni dipendenti ha portato alla defezione di altri comuni. La certezza è che l’assenza dall’Unione dei Comuni del Sindaco di Chiusi della Verna ci garantirà un risultato migliore.
I cinque comuni firmatari di questo comunicato rivendicano la scelta fatta. Il lavoro svolto sino ad oggi dai dipendenti e dagli amministratori che anche con coraggio si sono messi in gioco è stato lungo e difficoltoso, sicuramente migliorabile ma non possiamo certo proseguire con l’immobilismo di questi primi mesi dell’anno: la macchina è pronta a partire e noi siamo pronti e convinti ad accompagnarla nel suo percorso, il cui primo traguardo è il miglioramento dei servizi al cittadino, e il mantenimento degli stessi in tutto il territorio. Noi continuiamo a credere che il Casentino abbia bisogno di una sintesi, naturalmente anche istituzionale, ma che questa la si raggiunga partendo dal mettere insieme le funzioni e gestire insieme i servizi. Dopo l’ultimo consiglio all’Unione dei Comuni del 26 febbraio il Casentino aveva di fatto 4 soli soggetti Poppi, Pratovecchio-Stia, Bibbiena e l’Unione dei Comuni che in pratica agiva come un Unico Comune. A conferma della bontà del nuovo percorso iniziato parlano i fatti. Tutti insieme abbiamo praticamente riunificato la gestione dei servizi socio-sanitari, dopo anni di divisioni, e creato le condizioni per fare a breve la gestione unitaria del turismo e dell’urbanistica con il piano strutturale di Vallata e di attingere così ai forti incentivi Regionali. Tutti insieme con un enorme lavoro siamo arrivati primi al progetto delle Aree Interne che sarà una delle più grandi opportunità che il nostro Casentino abbia mai avuto negli ultimi anni. Il percorso che avevamo avviato non è assolutamente in contrapposizione al progetto delle fusioni tra comuni, ma anzi se la macchina funzionerà potrebbero essere più semplici e condivise. Per assurdo non è in contraddizione neanche con un più futuristico progetto di comune unico. È pacifico che per arrivarci vanno prima messi insieme i servizi. Come sempre accade però, gli importanti risultati sopra esposti e soprattutto il nuovo clima positivo tra gli amministratori, e tra i 4 enti che costituiscono il Casentino non a tutti piace e immancabilmente c’è chi scommette sul fallimento di questa nuova stagione.
Noi non ci stiamo e per questo con estrema convinzione continueremo a mettere i nostri cittadini e la nostra Valle davanti a sterili egoismi o ad irresponsabili smarcamenti di convenienza che rischiano solo di continuare a far perdere opportunità alla nostra gente.
Sindaco di Talla
Sindaco di Chitignano
Sindaco di Ortignano Raggiolo
Sindaco di Castel San Niccolò
Sindaco di Montemignaio