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venerdì, 29 Marzo 2024

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Dalla Cina… Con furore!

di Melissa Frulloni – La Cina, quell’enorme Stato che si affaccia sull’Oceano Pacifico Settentrionale non è solo distante dal Casentino 11 ore e 55 minuti di volo, ma per cultura, abitudini e lingua si colloca sicuramente agli antipodi della nostra piccola valle. Tra noi casentinesi però c’è chi, di quel mondo così lontano e orientale si è innamorato, e ha deciso addirittura di trasferirsi, lasciando il Casentino, o per studio o per lavoro, proprio per vivere in Cina.
Uno che ha fatto questa scelta, forse non tanto per amore verso la Cina, quanto per sfruttare un’importante opportunità lavorativa, è Michele Verdi, 26 anni (al centro nella foto), pratovecchino doc, che dopo un periodo di lavoro trascorso in Inghilterra insieme alla sua ragazza si è trasferito nella Repubblica Popolare Cinese.
Da noi sono le 4 di un venerdì pomeriggio, mentre a casa di Michele il sole è già tramontato da un po’. Sono le 10 di sera e noi decidiamo di raggiungerlo tramite Skype proprio quando è rientrato a casa dopo una lunga e dura settimana di lavoro, come ci racconta: “La mia vita è veramente cambiata da una settimana all’altra! Alla fine di gennaio l’azienda per cui attualmente lavoro mi ha contattato via email chiedendomi se potevo urgentemente partire per la Cina, mi stavano offrendo una grossa opportunità lavorativa e anche se la notizia all’inizio mi ha stravolto, non ho potuto dire di no e così sono partito, direzione: L’altra parte del mondo!”
Michele dà la sua adesione ed inizia questa nuova avventura come architetto in un’azienda americana, con sede a Pechino, che si occupa della costruzione di un’enorme necropoli. Per il momento sono 6 i mesi di contratto che Michele ha firmato ed è questo il tempo che per il momento trascorrerà in Cina, poi sia lui che i suoi datori di lavoro valuteranno se proseguire oppure no questa collaborazione e allora Michele dovrà decidere se tornare a casa.
Michele, ti manca il Casentino?
«Sinceramente no. Prima di venire in Cina ho fatto un’altra esperienza di lavoro in Inghilterra per un anno e mi sono trovato benissimo. Ancora l’idea di tornare in Casentino non c’è, sia per la situazione lavorativa della vallata, sia per la voglia di stare ancora fuori da quei confini e girare il mondo. Nella vita però non si può mai sapere che cosa succederà, le cose possono davvero cambiare molto in fretta, io lo so bene, quindi non escludo nessuna possibilità anche quella di rientrare in Casentino.»
Sei stato proiettato in una realtà lontanissima dalla nostra oltre che per chilometri anche per cultura ed usanze. Dall’occidente all’oriente. Come ti trovi in questo mondo?
«Bisogna sicuramente adattarsi al Paese in cui si decide di vivere. A me la Cina ha davvero spaesato e l’impatto con la sua cultura è stato davvero forte. Soprattutto ho potuto notare la grande differenza che c’è tra una città italiana o inglese e Pechino. L’Italia e l’Inghilterra sono Paesi del primo mondo, sviluppati sotto ogni punto di vista; la Cina invece fa parte ancora del secondo mondo ed ha delle tradizione davvero molto distanti dalle nostre con cui, anche nella vita di tutti i giorni, bisogna sicuramente confrontarsi.»
Una cosa che ha sicuramente colpito molto Michele è stato l’inquinamento di Pechino; assistere al fenomeno della continua nebbia sulla città lo ha destabilizzato molto e ovviamente lo preoccupa anche in relazione alla sua salute e a quella di tutti i cinesi. Infatti ci ha spiegato che l’aria è irrespirabile e che quella che si vede non è nebbia, ma smog, aria inquinata e tossica che anche dall’odore si percepisce come malsana. Anche Michele infatti, come tutti i suoi colleghi di lavoro, è costretto a uscire con la mascherina per evitare di respirare tutte le polveri che le industrie della città riversano nell’aria. Piove poco e tutto è come chiuso sotto ad una campana di vetro. La situazione, ci spiega Michele, è molto grave e da noi farebbe veramente scalpore, ma in Cina nessuno sembra preoccuparsene.
Ma perché lasciare il nostro Casentino?
«Sono andato via soprattutto perché avevo voglia di fare nuove esperienze lavorative. Non so se faccio parte della così detta “fuga dei cervelli”, quello che volevo era soprattutto conoscere e sperimentare altri stili di vita, altre abitudini, stando a contatto con persone sempre nuove che ovviamente in Casentino non avrei trovato. Poi, con i mezzi di comunicazione che abbiamo non sono così distante dalla nostra vallata. Grazie a Skype sento spesso la mia famiglia e con Whatapp mi faccio inviare un sacco di foto dei paesaggi casentinesi.»
Per, navigare in internet nella Repubblica Popolare Cinese, oggi non è facile e come in tutte le dittature, questo grande strumento di mobilitazione e scambio di idee viene spesso oscurato alla gran parte dei cittadini, come ci spiega Michele: “Il governo in questo senso è un abbastanza restrittivo. Spesso siti come Google, YouTube e Facebook vengono bloccati e non è possibile navigarci. I cinesi hanno i loro social network, i motori di ricerca e i siti dove ascoltare e scaricare musica, ma per gli occidentali che vivono qui, collegarsi anche solo per un attimo a Facebook è importantissimo, per questo ci sono dei metodi per così dire “all’italiana” che permettono a noi occidentali di entrare anche dove la navigazione è off limit.”
Ma c’è una cosa del Casentino che ti manca in particolare?
«Una cosa della nostra vallata che mi manca davvero da impazzire in effetti c’è ed è il pane con l’olio! Qui è veramente introvabile, riesco a trovare gli spaghetti e la mozzarella, ma l’olio non c’è verso. Non so cosa darei per una fetta di pane toscano con l’olio novo! Una cosa semplice, ma che non vedo l’ora di poter riassaggiare quando tornerò a casa.»
Salutiamo Michele e lo lasciamo andare a dormire, in Cina ormai è già notte fonda…
Guarda la video intervista che abbiamo realizzato con Michele su CASENTINO2000TV, nel sito casentino2000.it
(tratto da CASENTINO2000 | n. 270 | Maggio 2016)

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