di Mauro Meschini – Leggiamo un comunicato stampa in cui sono riportate le seguenti parole di Enrico Desideri, commissario della nuova Ausl di Area Vasta Sud Est (il carrozzone voluto dal PD con la nuova legge sanitaria che con il referendum possiamo cancellare!): “Sono sorpreso dalle dichiarazioni del Sindaco di Bibbiena, Daniele Bernardini, rilasciate dopo l’incontro della conferenza dei sindaci del Casentino che si è svolta ieri mattina”.
In pratica a Desideri sembra strano che il sindaco di Bibbiena abbia espresso la propria contrarietà all’ipotesi di chiudere il Punto Nascita casentinese, ennesimo passo in avanti per arrivare all’azzeramento dell’Ospedale di vallata che da anni la Regione cerca di realizzare.
Certo non sappiamo cosa è stato detto durante l’incontro, ma a noi adesso interessano le dichiarazioni ufficiali e contiamo che Daniele Bernardini (e aspettiamo anche la presa di posizione degli altri sindaci se avranno le palle per aprire bocca contro il proprio partito!) con coerenza e impegno darà seguito a quanto affermato in difesa dell’Ospedale.
D’altra parte solo leggendo il comunicato dell’Ausl cresce la voglia di non stare solo a guardare, considerato le giustificazioni che vengono portate per realizzare quanto pianificato a tavolino: “E’ stato ovviamente esaminato anche il tema del punto nascita, ma non come “merce di scambio per servizi accessori” come dichiarato da Bernardini. La questione è stata affrontata soprattutto alla luce delle attuali normative nazionali che non ne consentono l’accreditamento in ragione dell’esiguo numero di parti che si registrano. Normative che questa direzione non può non tenere in debito conto, soprattutto per la forte volontà di perseguire la sicurezza e la tutela della donna partoriente e del nascituro che le hanno ispirate…“.
Ma dove stanno tutela e sicurezza se viene meno un punto di riferimento fondamentale per una zona dove i collegamenti stradali sono impossibili e l’elisoccorso non sempre può essere una soluzione? Perchè questa attenzione a burocratiche normative quando il Punto Nascita di Bibbiena ha dimostrato di garantire qualità, sicurezza e sicuramente un ambiente accogliente e efficiente?
Perché un servizio che solo poco tempo fa attraeva mamme anche da altre zone adesso dovrebbe essere chiuso? Perchè non si ha il coraggio di dire che le riduzioni strategiche di personale messe in atto dalla dirigenza della ASL mettono in difficoltà gli operatori sanitari che sono costretti ad assumersi responsabilità superiori a quanto dovrebbero?
Questa è la sanità che ci stanno confezionando: riduzione dei servizi pubblici; accentramento in poche mani di ingenti risorse finanziarie così che il controllo sarà ancora più difficile e gli sprechi in aumento; delega al privato e al privato sociale che “a costi modici” sarà ben contento di sopperire a quanto non garantirà più il SSR; ampliamento del ricorso a polizze assicurative che “coprano” le sempre più ingenti spese che i cittadini saranno chiamati a fare di tasca propria.
Di fronte a tutto questo si può continuare a credere alle promesse elettorali che solo due mesi fa i vertici del PD hanno fatto anche in Casentino, oppure per prima cosa firmare (anche negli uffici anagrafe del proprio comune) il Referendum abrogativo della Legge Regionale 28/2015 e poi mettere finalmente la faccia e fare di tutto per dire NO alla chiusura del NOSTRO Ospedale!