8 marzo: le solite comunicazioni (e comunicati) di circostanza sulle donne. Il luogo comune è dietro l’angolo, il pregiudizio di genere scontato e vedremo molti sprecarsi sui social con post e grafiche a tema.
Ci aspettiamo anche l’intervento dei sindaci (soprattutto di quello più influencer) che elogiano la figura femminile per la sua forza, ma anche capacità di essere multitasking, sensibile, ma tenace, angelo del focolare, ma passionale… E come detto cadremo in un vortice di stereotipi visti e rivisti; acchiappa like per il giorno in cui tutti devono saltare sul carro di quelli che dicono che le donne sono gli esseri più fantastici, che senza di loro il mondo non esisterebbe e bla bla bla…
Qualche festa della donna fa sono incappata in un gruppo Facebook, con relativa pagina, che tratta il tema della comunicazione inclusiva e di genere. Tra i tantissimi spunti interessanti che ogni giorno vengono pubblicati su Hella Network, così si chiama questa rete di persone, professionist* della comunicazione e non solo, ho trovato una guida all’8 marzo, utile per tutte quelle aziende, social media manager (e sindaci influencer) che credono che basti postare la foto della mimosa per renderci tutte contente e felici.
La guida voleva proprio far riflettere sul fatto che fare un post l’8 marzo non serve a niente se poi durante tutto l’anno non ci si impegna concretamente a fare qualcosa per ridurre le disparità di genere. Almeno iniziare ad essere sensibili al problema, almeno riconoscere che il problema esiste e che, ancora, nel 2022 moltissime donne sono vittime (purtroppo nel senso letterale del termine) di uomini. Ma non si tratta di pazzi, di compagni o mariti in preda a raptus di gelosia… No, sono tutti figli sani del patriarcato e di pratiche antiche, talmente radicate nella nostra cultura da apparirci normali, quasi scontate.
La giovane donna che abbiamo messo in copertina (sul numero 340 di CASENTINO2000 in edicola), vive ad Arezzo e si chiama Alice Zainab; l’altra donna che invece non vedete perché si trova dietro all’obbiettivo della sua macchina fotografica è Susanna Caperdoni, giovanissima fotografa emergente, anche lei aretina.
Il lavoro che hanno fatto insieme ha dato vita a scatti magici, carichi di atmosfera e significato. Uno lo abbiamo utilizzato nel numero 17 di WEARE, il lifestyle magazine di Arezzo, un altro abbiamo voluto “prestarlo” a questo numero del giornale proprio per la bellezza e la consapevolezza che trasmette.
Sì, la parola chiave è sicuramente questa, consapevolezza di essere ciò che si è, indipendentemente dal giudizio altrui, da quello che pensa la gente, dall’idea che gli altri si sono fatti di noi.
Un approccio questo che è bene ribadire con ancora più forza nei giorni intorno all’8 marzo, perché troppo spesso succede che giovani o giovanissime, diventino preda di attacchi legati ai loro corpi, a come si mostrano… Succede ai ragazzi, ma molto più spesso alle ragazze.
Ecco perché CASENTINO2000 prima e WEARE poi, si sono fatti portavoce di un’iniziativa tutta casentinese che vuole far sentire tutt* a proprio agio nel proprio corpo, al di là di pregiudizi e canoni estetici; è “Mi vado bene così”. L’iniziativa contro body shaming e discriminazioni, ha visto protagoniste ragazze (e ragazzi) che si sono mess* “a nudo”, fotografat* dalla casentinese Sara Senesi. Hanno dimostrato grande coraggio, ma ancora di più quella consapevolezza di cui sopra.
(tratto dall’editoriale di Melissa Frulloni su CASENTINO2000 | n. 340 | Marzo 2022)