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sabato, 5 Ottobre 2024

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Per una Società della Cura, del Lavoro, dei Diritti e della Pace

di Mauro Meschini – “L’Insorgiamo Tour” del Collettivo della GKN di Campi Bisenzio ha fatto tappa nella nostra vallata, grazie all’organizzazione di Casentino Antifascista, e ha permesso ai tanti partecipanti di ascoltare le testimonianze e le proposte, non solo dei lavoratori della GKN, ma anche di altre esperienze che in questi anni comunque operano ed elaborano progetti e proposte che hanno per obiettivo una società diversa e migliore da quella che, malgrado le promesse e le tante parole spese, anche dopo due anni di Covid si continua a proporre.

Tante le parole, le frasi che abbiamo annotato in questo incontro che ha messo insieme realtà che operano su più fronti: “Nessuno si salva da solo”, “Esperienze di competenze solidali”, “Essere uniti nella diversità”, “La forza di un gruppo dove si lavora insieme anche se si hanno idee diverse”.

Il tour dei lavoratori GKN ha come obiettivo la manifestazione del 26 marzo prevista a Firenze, dove questo eterogeneo mondo si incontrerà di nuovo, anche per riaffermare, come sta facendo in questi giorni, la sua netta contrarietà alla guerra e alla violenza.

Abbiamo raccolto alcune testimonianze prima dell’incontro di Bibbiena, pillole di un impegno, di cui spesso non si parla, ma che sta crescendo.

Paola Sabatini, sindacalista, aderente alla Società della Cura. La società della Cura è un percorso che parte nel periodo buio del Covid, per portare dove? «L’emergenza sanitaria ha portato alla luce anche un’emergenza sociale, climatica, ecologica. Ha fatto emergere tutte le problematiche collegate a questo nostro tipo di società. la Società della Cura è un percorso su cui convergono vari soggetti impegnati in diverse vertenze che riguardano le tematiche legate al lavoro, alla sanità, ai diritti… Anche i lavoratori della GKN dal 9 luglio stanno portando avanti un percorso di convergenza delle varie lotte sui temi del lavoro».

Tutto questo impegno può aiutare a costruire qualcosa che riesca a riunire un pezzo di Italia che da molti anni non riesce a farsi sentire o che non è rappresentata? «L’obiettivo è ambizioso, unire tante sensibilità e tanti pensieri richiede una mediazione a volte non facile. Ora ci sarà una nuova convergenza sulla manifestazione del 26 marzo a Firenze promossa dai lavoratori della GKN che stanno cercando ovunque adesioni con “l’insorgiamo Tour”».

Insomma le difficoltà sono sempre le stesse quando si parla di un mondo che ha tanta forza, tante idee, tanta volontà, ma che riesce sempre a dividersi. Ma forse il momento e le emergenze che abbiamo di fronte chiedono a tutti di arrivare a fatti concreti… «Si, bisogna trovare quello che ci unisce e andare avanti su quello. Lo slogan della Società della Cura è “Fuori dalla società del profitto per una società della cura”, questo è l’elemento unificante».

Sembra davvero molto! «Si perché uscire dalla società del profitto richiede un grande impegno».

Antonella Bundu, consigliera del Comune di Firenze del gruppo Sinistra Progetto Comune. Firenze Città aperta, come la Società della Cura e il percorso dei lavoratori GKN, è un laboratorio, un’esperienza che si pone quali obiettivi? «Firenze Città Aperta, insieme a Potere al Popolo e Sinistra Italiana, sostiene nel Consiglio Comunale di Firenze, il gruppo consiliare Sinistra Progetto Comune che vuole essere alternativo al modello di sviluppo portato avanti fino ad ora. Modello peggiorato con la pandemia e che ora deve affrontare anche l’incubo della guerra. Noi non siamo né con Putin né con la NATO. Condanniamo l’aggressione ma siamo consapevoli quanto, proprio in questo momento, siano proprio i lavoratori coloro che stanno perdendo di più. La decisione di mandare armi, non solo difensive, ha permesso alle aziende produttrici di vedere crescere i loro guadagni… Il collettivo della GKN è una realtà che sta lavorando da tempo non solo per se stessi. Con lo slogan “Insorgiamo” si vuole comprendere tutte e tutti. Si parla di diritti, ma non solo dei lavoratori. Si sta andando avanti considerando anche le tematiche ambientali perché non ci deve essere contraddizione tra difesa dei diritti del lavoro e  tutela dell’ambiente».

Questi anni di lavoro come consigliera comunale come sono stati a Firenze, nel tessuto di una città che ha tante potenzialità ma non sempre adeguatamente rappresentante… «Si tratta di un territorio ricco, che offre tantissimo ma nei secoli è sempre stato nelle mani delle stesse famiglie. Non c’è nessuna distribuzione di ricchezza. Siamo al terzo anno di consiliatura, il primo anno riuscivamo con più facilità a far uscire le nostre proposte e idee. Negli ultimi due anni vediamo che c’è un appiattimento, in nome di una unità che però porta ad andare nella stessa direzione di sempre. All’inizio della pandemia si diceva di iniziare a fare di più per gli abitanti, ma passata l’emergenza si è tornati a fare le stesse cose: i contenitori vuoti vengono venduti per fare hotel di lusso, si ipotizzano studentati dove si chiederanno agli studenti 1.000 Euro al mese… contro tutte queste politiche cerchiamo di lottare. Siamo solo in due su 37 consiglieri, ma più della metà degli atti li produciamo noi. Riusciamo a stare nelle vertenze per cercare di raccogliere le istanze delle persone e dei territori per riportarle poi all’interno del Consiglio».

Alessandro Tapinassi, operaio GKN. GKN un percorso importante, un’esperienza forte. Cosa siete riusciti a costruire fino ad oggi? «Più di quello che si è costruito è quello che si cerca di costruire. Cerchiamo di far convergere tutte le forze perché ci sia un insorgere delle coscienze. Se non c’è questo non si va da nessuna parte. Come collettivo GKN ci siamo sempre posti in sostegno delle altre lotte, delle fabbriche, di chi è senza casa, delle persone sfruttate. Questa è la nostra forza».

Da un’esperienza nata da una situazione che sembrava come tante altre, con un’azienda straniera che dice qui si chiude e si va altrove, è nata una forza per difendere il lavoro, ma potrebbe essere anche il seme di altre piante e altre storie… «Assolutamente si. O ci salviamo tutti o non si salva nessuno. Il punto centrale è che la Costituzione è tradita, bisogna rimettere al centro la Costituzione e quei valori universali che con la società liberista sono stati traditi. Da noi la saggezza è stata trasformare un momento difficile in qualcosa che può essere elemento di crescita, di crescita per tutti. È bello dare speranza agli altri… tutti hanno visto non persone lottare per se stesse, ma dire che non si può pensare di aver risolto tutto se sono risolti i nostri problemi… Se si parte da questo presupposto è un fallimento, un fallimento totale, perché non si è capito niente della vita…».

Come quello che non si è capito adesso rischiando di andare verso la terza guerra mondiale… «Ora è un momento molto pericoloso. Cercheremo di far convogliare nella manifestazione del 26 marzo a Firenze  tutte le forze ecologiste, pacifiste, in lotta per i diritti, perché le tante voci devono diventare una voce. Dobbiamo mettere al centro la lotta fatta in modo rispettoso, una lotta costruttiva. Le cose possono cambiare perché cambiano gli individui che stanno nel sistema. La storia o la subisci o la fai e noi nel nostro piccolo cerchiamo di farla. Non ci interessa essere il centro, è una strada buona, un’opportunità per tutti. Dipenderà da noi poi riuscire a far crescere questa piantina perché sia in grado di far sentire la sua voce».

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