di Lara Vannini – Da Dama fino alla capitale ceca. Per amore, ma anche per trovare un nuovo lavoro e una nuova dimensione. Il sito web di Marco Ciabatti, casentinese di nascita ed ora guida turistica a Praga, sembra voler dire: “cosa avete voglia di fare amici?” Ci vuole infatti poco meno di un minuto per capire che passione e professionalità animano Il lavoro di Marco rendendo interessante e divertente qualsiasi esperienza in Repubblica Ceca, dalla più semplice alla più impegnativa. Incontriamo Marco in ferie per pochi giorni nel suo amato paese d’origine, Dama, e non ci facciamo sfuggire un caffè insieme per farci raccontare come è nata questa interessante avventura all’estero.
Da Dama a Praga Marco ci racconta che, ironia della sorte, la sua vita è cambiata proprio in Casentino quando sette anni fa, complice una stellata notte di San Lorenzo, ha conosciuto Michaela, una ragazza della Repubblica Ceca che era in Italia per motivi di studio. Una relazione a distanza durata tanti anni poi la scelta di trasferirsi definitivamente a Praga. Detta così sembrerebbe una storia romantica dal finale quasi scontato, ma in realtà cela molte scelte significative ed importanti. Un’esperienza di vita quella di Marco sicuramente da conoscere, in un’epoca fatta di tantissime incognite per il futuro, soprattutto per le nuove generazioni. Marco ha lavorato per tredici anni in Casentino come geometra, poi purtroppo a causa della crisi economica si è trovato a doversi mettere in discussione sia a livello lavorativo che personale. Ci racconta che l’amore per la sua ragazza, per la Repubblica Ceca e il suo spirito intraprendente sono stati sicuramente fattori determinanti per cambiare vita ma che dover lasciare il proprio paese d’origine e prendere atto di una realtà deprimente per chi ha voglia di lavorare e crearsi un futuro, non è stata una passeggiata. Ci racconta Marco che in primo luogo non è stato facile lasciarsi alle spalle tutti gli anni investiti con fatica nel tentativo di creare qualcosa di stabile, reinventarsi completamente e abbandonare un ruolo al quale tutto sommato era abituato e nel quale le persone ormai lo riconoscevano.
Una nuova vita tra adattamento e novità Ci svela Marco che ci sono state ovviamente iniziali difficoltà di adattamento, per l’apprendimento di una lingua che presenta una struttura totalmente diversa da quella italiana e conseguentemente per svolgere i compiti più basilari, come fare la spesa al supermercato o andare dal barbiere in maniera del tutto autonoma. Praga, dove abita Marco, è da prendere come esempio per l’efficienza e la puntualità dei mezzi pubblici, un fattore che migliora sensibilmente la qualità della vita, permettendo di fare tranquillamente a meno della macchina. In Repubblica Ceca c’è sicuramente un grande senso civico e attenzione da parte dello stato per la famiglia e gli studenti. Se aggiungiamo un costo della vita più basso rispetto all’Italia, ne viene fuori decisamente un territorio interessante sotto molti punti di vista. Secondo Marco, il neo principale è invece quello di sentirsi un po’ invisibile: “i cechi sono tendenzialmente molto riservati e formali nei rapporti con gli estranei, spesso da noi italiani questo atteggiamento viene percepito come freddezza o disinteresse, bisogna imparare a vedere quello che c’è sotto l’apparenza.”
Il nuovo lavoro come guida turistica Oggi Marco propone a chi vuole visitare Praga, itinerari personalizzabili, e assortiti sia in fatto di prezzi che di luoghi da visitare, non si limita a raccontare la città solo da un punto di vista storico-artistico, ma aggiunge ogni volta un pizzico di esperienza personale per rendere il tour molto più vero e accattivante. Quindi trekking tour, cene a tema nei più popolari birrifici, gite sul battello e leggende folkloristiche, ogni esperienza è buona per raccontare una città, e le abitudini di chi la abita, non dando mai niente per scontato e cercando di trasmettere l’importanza per l’integrazione e lo scambio culturale capisaldi di un buon vivere civile. Domandiamo a Marco perché non ha pensato di lavorare come guida turistica italiana e se dopo diversi mesi stabilmente all’estero la sua opinione nei confronti del proprio paese d’origine é mutata e perché. In Italia, racconta Marco, ripartire da zero non è facile, nello specifico anche solo prendere il patentino di guida turistica è piuttosto difficile se non si hanno i giusti agganci, tanto che molti, specialmente nelle grandi città d’arte, preferiscono rischiare e svolgere questa attività in modo non proprio regolare.
Repubblica Ceca e Italia a confronto Vivendo a Praga sottolinea Marco, è possibile rendersi conto che purtroppo l’Italia non viene valorizzata come dovrebbe: troppe volte cavilli burocratici, incuria, interessi personali e mancanza di investimenti penalizzano fortemente le nostre potenzialità culturali e artistiche, che sono uniche al mondo. Ma soprattutto è noto che una miriade di piccoli e grandi disservizi, che prima consideravi ordinaria amministrazione, non sono propriamente normali ovunque e che c’è molto da fare se vogliamo continuare ad essere una nazione competitiva e quotata sul mercato europeo. Constata Marco con amarezza che i politici italiani, dovrebbero fare di più per sostenere artigianato e “made in Italy”, invece di costringere le piccole imprese alla chiusura e le grandi realtà a delocalizzare le loro attività all’estero.
E infine ringraziamo Marco e gli chiediamo un consiglio per chi vuole andare a lavorare all’estero. Ci suggerisce che per prima cosa è necessario informarsi molto bene su come funzionano le cose nel nuovo paese, specialmente a livello sociale, burocratico e fiscale, in modo da non avere brutte sorprese. Non tutti sono capaci di adattarsi facilmente, ma di sicuro integrarsi è fondamentale: frequentare il più possibile le persone del posto, essere curiosi, abbandonare i pregiudizi, lasciarsi alle spalle le vecchie abitudini, assaggiare i piatti tipici e sforzarsi di imparare la lingua, sono tutte prerogative che non dovrebbero essere mai trascurate.
(tratto da CASENTINO2000 | n. 274 | Settembre 2016)