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venerdì, 4 Luglio 2025

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Il Casentino e la “meravigliosa” viabilità di Ceccarelli

da David Marri, consigliere comunale Poppi – Nella stizzita reazione alla richiesta di intervento della Presidente della provincia Chiassai in ordine alla chiusura al traffico pesante del passo dei Mandrioli, per dimostrare il  suo impegno, l’assessore Ceccarelli ha sostenuto che “il miglioramento del sistema delle infrastrutture stradali in provincia di Arezzo si può facilmente leggere negli interventi realizzati nell’ultimo ventennio sulle principali strade regionali del territorio….. Potrei fare un lungo elenco di varianti, ponti, rotatorie e altro, realizzati in questi anni… siamo a oltre 200 milioni di euro di interventi……

Se lo dice sarà sicuramente vero!

Forse però noi casentinesi facciamo parte di un’altra provincia e di un’altra Regione perché tutte queste infrastrutture realizzate non riusciamo a vederle:

  • Per andare a Firenze ci si mette lo stesso tempo di 50 anni fa (stanno ancora finendo di allargare un paio di curvette) e ancora di più se utilizziamo il passo dall’Onda;
  • le strade della Calla e dei Mandrioli che ci collegano alla Romagna sono rimaste quelle degli anni 50,
  • stessa cosa per andare in Val Tiberina sia che si passi da Chiusi della Verna o si attraversi il passo della Libbia;
  • per raggiungere il Valdarno è un’avventura sia utilizzando il passo della Crocina, che è rimasto quello del dopoguerra, che l’unica galleria realizzata che è quella vicino alla croce del Pratomagno (bel panorama ma un pò scomodo arrivarci!)

Non ci rimane che la strada di fondovalle che arriva ad Arezzo sulla quale non possiamo che stendare un pietoso velo di vergogna basta vedere la curva in controtendenza con cui si conclude la variante di Santa Mama dopo che ci sono voluti 20 anni per realizzarla.

Però con il treno “la freccia del Casentino” possiamo continuare ad arriva ad Arezzo in un’ora e 20 minuti, salvo ritardo, come nel 1888 (data della sua inaugurazione).

L’Assessore ci ha comunque annunciato in pompa magna che, grazie dalla sua tenacia e determinazione, è riuscito a ottenere il collegamento diretto Stia-Firenze con l’impiego di “sole” due ore e mezzo!. (ps con la “SITA” ci vuole un’ora e quaranta)

Sempre l’Assessore dice “…..Mi sembra difficile tentare di farmi una colpa delle cose fatte per il territorio…..” e infatti noi non gli addossiamo nessuna  colpa per le “cose fatte”….. da altre parti, noi lo incolpiamo di quello che in 20 anni non ha fatto in Casentino, venti anni trascorsi a occupare sia la sedia di presidente della provincia prima e quella di assessore regionale alle infrastrutture poi.

Come casentinesi non ci aspettavamo di essere privilegiati, ma di essere trattati alla stregua delle altre realtà regionali questo sì!

D’altra parte non possiamo credere che in tutto questo tempo non ci sia stata la possibilità non dico di realizzare, ma quantomeno elaborare una progettualità organica e di ampio respiro che potesse dare alla vallata perlomeno la speranza di poter un giorno uscire dal suo storico isolamento. Per gli interventi di ordinaria e straordinari manutenzione non c’era bisogno di uno con un’esperienza quarantennale di navigato politico come Ceccarelli, bastava un semplice capo reparto della struttura tecnica.

In questi anni più volte abbiamo cercato di portare all’attenzione della Regione le istanze dei tanti operatori economici penalizzati da questa oramai cronica mancanza di infrastrutture, ma tutti i nostri interlocutori ci hanno sempre risposto: avete l’assessore alle infrastrutture, cosa volete di più!

Becchi e bastonati!

Ora però che abbiamo osato avanzare qualche dubbio sull’efficacia del suo operato, speriamo che l’Assessore non ci faccia l’ennesimo elenco di tutti i faraonici progetti a cui sta lavorando, alle decine e decine di milioni che sicuramente spenderà in Casentino dopo la sua agognata rielezione in regione!

Non ne possiamo più di annunci!

E poi basta con le inaugurazioni a raffica che da anni ci vengono rifilate per la ciclopedonabile dell’Arno. Risolvendo prima qualche errore progettuale, completate l’opera, mettetela in sicurezza, assicuratevi che sia manutenuta e poi passiamo ad altro.

Come dice l’Assessore “…– fare le cose è ben più complicato e laborioso che non baloccarsi…” scaldando le poltrone in attesa della pensione.

David Marri, Consigliere Comunale Poppi

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