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giovedì, 28 Marzo 2024

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Le dimissioni di Piero Pennisi

«Sabato 23 giugno 2018 ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica di consigliere comunale di Bibbiena. E’ stata una decisione sofferta, ma giusta. Quando, nel 2014, ho iniziato questa avventura nella politica casentinese, sapevo già che sarebbe stata dura e che avrei ottenuto pochi risultati. Sognavo solo di mettere le basi per una nuova visione politica fatta a misura di cittadino e di partecipazione popolare.
Ma ho dovuto fare i conti con la dura realtà e ammettere a me stesso che l’esperienza da consigliere comunale mi ha disgustato.
Non solo ho ottenuto zero risultati, ma ho dovuto assistere impotente a scelte scellerate convalidate da una maggioranza arrogante, intollerante alle critiche e scorretta (mi dispiace se nel mezzo ci va anche qualcuno che non ha avuto questi comportamenti, ma starsene in silenzio ha significato avallare questo modus operandi).
Dopo i primi anni e centinaia di atti depositati (interrogazioni, interpellanze, mozioni, richieste documenti) mi sono reso conto di quanto inutile fosse il lavoro svolto e che alla fine, i consigli comunali non erano altro che la ratificazione di scelte già approvate altrove. Non c’era e non c’è spazio alle richieste delle minoranze né al dibattito politico.
In questi anni mi sono dovuto sorbire risposte palesemente false alle mie interrogazioni (vedi patteggiamenti con vecchia impresa scale mobili, ospedale, fusioni, ecc.) … quando le risposte arrivavano.
Mai una mozione da me presentata è riuscita a passare ( acqua pubblica, raccolta differenziata porta a porta, ruolo e legittimità di SEI Toscana, centri diurni, sicurezza nelle scuole, ecc.) … l’unica non bocciabile senza conseguenze del consenso popolare, quella sulla tutela dell’ospedale, è stata copiata pari pari dalla maggioranza che, nella stessa seduta consiliare, ha bocciato la mia e approvata la propria. Ma le attese sono state puntualmente deluse.
Nel corso di questa esperienza sono stato deriso tante volte da questa maggioranza, le mie opinioni etichettate come chiacchiere da bar, sono stato querelato dal sindaco per diffamazione (a oggi, dopo più di 2 anni e mezzo, non conosco le motivazioni di tale querela), ho richiesto documenti che sono arrivati dopo 2 anni, documenti sui punti all’odg dei consigli comunali che arrivano all’ultimo minuto e se arrivano, commissioni consiliari convocate in orario di lavoro (e quindi impossibili da seguire) nonostante decine di richieste per ovviare al problema… e mi fermo qui.
Per questo mi viene da sorridere se penso ai falsi dissensi interni di Lorenzoni o dell’ex vice sindaco Conticini, che è uscito dalla maggioranza perché si era reso conto dei problemi (evidenti) su trasparenza e correttezza.
Dove era Conticini quando il sottoscritto per ben 3 volte consecutive ha abbandonato il consiglio proprio per questi motivi? Mai una parola… l’unico suo intervento che ricordo è stato quello sul gemellaggio con una città tedesca.
Perché a tutt’oggi non ci chiarisce quali sono questi problemi di trasparenza e correttezza che ha riscontrato, invece di continuare a tenercene all’oscuro?
Vedete… questo non lo concepisco proprio. Soprattutto se il tuo ruolo è quello di essere un rappresentante del popolo. Parliamoci chiaro… qui si tratta di tornaconti personali, l’etica non c’entra nulla.
Io avrò sbagliato nei modi, nella formalità… ma non sono mai rimasto zitto davanti alle ingiustizie. Anche quando questo mi è costato il posto di lavoro, le denunce, i pestaggi, le antipatie, le porte chiuse in faccia ecc.
E’ vero, non sono un casentinese doc, ma ci vivo da 20 anni e non posso concepire, né tantomeno accettare, la continua distruzione del nostro territorio.
Questa vallata sarebbe una miniera d’oro con i suoi borghi, i suoi monumenti, i suoi boschi, la sua fauna, i suoi fiumi e laghi, tanti campi da lavorare e tante braccia inoccupate… ma a gestirla c’è una pessima classe dirigente, che nel tempo ha mostrato la propria incapacità, i propri limiti e i propri tornaconti personali.
Soprattutto quella di Bibbiena, che rappresentando un terzo della popolazione casentinese, avrebbe dovuto essere il capofila del cambiamento.
Invece di rilanciare il territorio e tutte le sue risorse, questa gente era occupata a prorogare la gestione dell’acqua ai privati, occupata a far gestire i rifiuti a SEI Toscana, a costruire scuole sotto antenne/ripetitori telefonici, a costruire supermercati all’infinito anche a costo di doverli fare sugli argini dei fiumi (se poi a costruirli ci pensa l’azienda edile del sindaco, dovrebbe essere un’aggravante) gente occupata a proporre fusioni su fusioni nonostante tutti i fallimenti (spero che almeno adesso sia chiaro quanto gliene freghi del benessere del Casentino a questi), gente occupata a preparare bandi per la gestione di servizi pubblici che finiscono sempre in mano a quelle 4-5 associzioni/cooperative … gente che dopo aver chiuso il Punto Nascite dell’ospedale, decretandone lo smantellamento, ha tentato di convincerci che era per il nostro bene.
Ma come diavolo è possibile che i sindaci abbiano accettato senza fiatare il continuo smantellamento dell’Ospedale? Non solo, se ne è fatto portavoce il sindaco di Bibbiena (in teoria l’unico a non essere dell’area PD) che teoricamente era sceso in campo per combattere proprio questo sistema.
Ma come cazzo avete potuto barattare la salute dei vostri cittadini in cambio del mantenimento della vostra poltrona?
Potrei ancora aggiungere tanto altro, ma non finirei più di scrivere. Anche perché mi piace essere esaustivo quando parlo di un argomento … e di conseguenza sarei prolisso.
Ma adesso sono stanco di tutto questo. Mi sono dimesso.
Non ho nessuna ambizione di fare carriera politica (anche perchè a suo tempo mi sarei candidato al Parlamento e non avrei lasciato il M5S) finchè la politica sarà così sporca. Non fa per me.
Ho lasciato il Partito, consapevole di non aver avuto più nessun aiuto da parte loro … sono rimasto indipendente e ho chiesto aiuto a voi comuni mortali come me. Mettendoci tanto impegno e studiando tanto.
Non sono stanco di combattere, sapevo a cosa sarei andato incontro mettendomi di traverso “al potere” … sono solo stanco di essere da solo in questa battaglia, stanco di girarmi e di non trovare nessuna mano tesa da parte di quel popolo che ha i miei stessi bisogni e che vive la mia stessa realtà.
E allora mi chiedo: per chi sto lottando, di chi sono il portavoce? Perché se devo lottare per me stesso, allora nessun ruolo politico mi spetta.
Eppure son sempre stato a disposizione di tutti … che si trattasse di certificare raccolte firme o presentare interrogazioni-mozioni in consiglio comunale a chiunque lo chiedesse, sempre pronto a chiarire i vostri dubbi e rispondere alle vostre domande.
L’unica consolazione è che con la mia informazione ho messo a nudo il Re. Ma questo da solo, non è bastato a darmi la forza di andare avanti. Sicuramente non me ne starò zitto in un angolo, ma per ora dico basta.

A febbraio mi sono preso una pausa di riflessione e sono andato in Sicilia … una permanenza che doveva essere breve, si è allungata fino a fine giugno. Ecco perché in questi mesi non avete avuto mie notizie sul fronte politico. Volevo dimettermi prima, ma le dimissioni si rassegnano personalmente (impossibile essendo altrove fisicamente) o tramite delega autenticata entro 5 giorni dall’autentica stessa (impossibile tramite Poste Italiane, per ben due volte).
Ho sempre creduto che questo mondo abbia bisogno di un radicale cambiamento culturale che metta al centro l’Uomo e non più il “dio denaro”.
Nei limiti delle mie possibilità e della mia conoscenza, ho sempre cercato di dare concretezza al bisogno di combattere questo mio personale senso di disagio che provo nel vivere in questa società malata, corrotta, ignorante, superficiale, materialista, intollerante ed egoista.
Ci ho provato nei rapporti umani, nelle battaglie per il lavoro, la scuola, l’ambiente, i diritti sociali, le libertà individuali, contro le guerre … tutto inutile. Siamo troppo divisi (spesso da inutili e banali controversie) e senza obiettivi.
Non conosciamo i nostri nemici nè le loro armi … e ce la prendiamo con chi al momento è più debole di noi. In fondo, questo è il “succo” della decadenza della nostra società.
Ci ho provato col sindacato … i colleghi di lavoro mi hanno lasciato solo e ho perso il posto.
Ho provato con la politica … il gruppo mi ha lasciato solo e alla fine mi sono dimesso.
Evidentemente non sono adatto a fare da guida, forse perché non ho voglia di esserlo né di essere guidato.
Ho sempre cercato collaborazione, confronti costruttivi, idee condivisibili, azioni concrete che mi aiutassero a combattere le ingiustizie di questo mondo … con la consapevolezza di essere uno tra i tanti e cercando di dare il mio contributo con le mie idee ma non di farle prevaricare sugli altri.
Vorrei cambiare questo schifo di mondo e per farlo ho bisogno del vostro aiuto … ma siete tutti troppo indaffarati a scrivere le vostre opinioni sui social, a mettervi magline rosse o criticare chi le mette.
Purtroppo non riconquisteremo le nostre libertà e i nostri diritti in questo modo. C’è bisogno di sporcarsi le mani, di rischiare qualcosa di proprio e di imparare nuovamente a confrontarsi e a fidarsi del prossimo.
Per ora sono disilluso… non vedo speranze di cambiamento.
Spero solo di aver lasciato un buon ricordo e di aver dato un buon esempio alla politica di questo paese, dimostrando che la si può fare senza nessun tornaconto personale né di Partito.
Barra dritta verso il bene comune.»

Piero Pennisi, ex Consigliere Comunale di Bibbiena

 

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