Tanto più che lo stesso Bernardini ha compiuto delle giravolte incomprensibili. Ricordate l’assemblea pubblica tenuta al comune di Bibbiena assieme al comune di Ortignano dove Bernardini propose l’avvio immediato della fusione tra Bibbiena e Ortignano anche senza aspettare Chiusi della Verna? Solo che nemmeno un mese dopo inspiegabilmente bloccò tutto l’iter, facendo imbestialire gli amministratori di quel comune che in buona fede si erano schierati per la fusione e che ora devono subire la rivolta dei loro concittadini, offesi dall’improvvisa e immotivata marcia indietro di Bibbiena.
Le fusioni dei comuni richiedono un processo serio, che va preparato politicamente e “psicologicamente”. Se tutti si fossero impegnati a far funzionare le Unioni dei comuni, il passaggio successivo sarebbe stato naturale. Così come si presenta ora sembra una faida tra sindaci che non si sopportano e che non appassiona i cittadini. La conseguenza sarà un ulteriore rinchiudersi di ognuno nei suoi confini Abbiamo letto il comunicato in cui Bernardini (finalmente) ipotizza la formazione di municipi in tutti i comuni oggetto di fusione. Ma farlo ora con un comunicato stampa non è credibile. Questo doveva essere un progetto di fusione discusso con i cittadini in tutti i suoi aspetti concreti.
Peccato per l’occasione persa. Ma Bernardini è il primo responsabile del probabile fallimento del referendum e per il clima di scontro che ha creato tra i comuni casentinesi.
Movimento Arturo, Circolo Bibbiena e Poppi