da Mauro Fognani * – “L’odio è un sentimento umano che si esprime in una forte avversione o una profonda antipatia. Lo distingue da questi ultimi la volontà di distruggere l’oggetto odiato, e la percezione della sostanziale “giustizia” di questa distruzione: chi odia sente che è giusto, al di là di leggi e imperativi morali, distruggere ciò che odia. Si parla di “oggetto” odiato anche nel caso di odio verso persone, perché queste non vengono considerate propri simili, esseri umani come chi odia, ma appunto oggetti invece che soggetti.” (fonte Wikipedia)
Assessore Vagnoli, sono preoccupato. Spero che la sua sfortunata uscita sia frutto di una giovanile leggerezza, di un calcolo di marketing politico, direi sbagliato viste le reazioni, e, spero, di ignoranza, nel senso che, ripeto, spero, lei ignori il significato esatto della parola che ha usato in modo tanto leggero.
Devo prendere a prestito una frase che ha scritto un caro amico dietro al suo post:” l’utilizzo dell’odio come categoria politica è comunque inquietante”.
Ed è inquietante perché le più grandi stragi sistematiche della nostra storia recente, hanno avuto un solo propellente, un solo fattore comune, una sola giustificazione assolutoria: l’odio verso il prossimo, il prossimo derubricato da soggetto a oggetto.
Vede, lei fa parte di una amministrazione il cui capo, il suo capo, con una sua firma, ha precluso ai nostri bambini di nascere nell’ultimo posto in Casentino dove potevano nascere. Nel punto nascita dell’ospedale di Bibbiena. Non ci saranno più carte di identità dove ci sarà scritto “nata/o a Bibbiena”. Non sarà stato odio, ma non era certamente amore, visto che siamo caduti nei sentimenti, lasciare via libera a quei “ragionieri della salute”, che da lì in poi hanno cominciato a smontare, pezzo per pezzo, l’ospedale di Bibbiena. Mi pare che lei in quel caso non si sia ribellato, non abbia fatto un atto di amore verso la sua terra, e, soprattutto, verso la tutela della salute dei suoi conterranei. Ma lei che è giovane e che adesso ci parla di mondi meravigliosi per i soldi che dovranno arrivare per questa fusione, non aveva pensato che il primo atto d’amore che si fa verso qualcuno a cui si vuole bene è salvaguardagli la salute? Lei da uomo delle istituzioni, da amministratore della nostra comunità, non ha pensato che la prima cosa di cui ha bisogno uno che abita in Casentino o pensasse di venire ad abitare nel “meraviglioso mondo dei due comuni fusi”, è la sicurezza di avere risposte nel campo della salute, dell’assistenza, dei servizi alla famiglia?
A questo punto non mi resta che fare un appello, anzi due: il primo è di lasciare perdere le categorie dei sentimenti in politica, i sentimenti sono “l’irrazionalità al potere” e noi abbiamo bisogno di amministratori che ragionino, in maniera lucida, chiara, efficace, e onesta per poterci dare risposte che salvaguardino la nostra qualità di vita.
Il secondo è quello di esortare le persone che mi leggono ad andare a votare, andare a votare, e votare NO a questa fusione farsa. Lasciate stare il sentimento.
La ragione dice che oggi abbiamo dei soldi, sulla carta, ma domani non so se li avremo, ma di certo non potremo tornare indietro.
La ragione dice che ci prendiamo in carico un comune che, a detta del suo sindaco, è in bancarotta o quasi, e per quello #aloromerita la fusione. Ma a noi NO, non merita.
La ragione dice che il sindaco che vuole fare questa fusione per “unire il Casentino” è fuori dall’unione dei comuni, con la scusa che sia un carrozzone, però da questo “carrozzone” prende a mani basse i contributi che l’unione eroga in termini di risparmio IVA sui rifiuti, di assistenza ai disabili, e sui contributi urbanistici dedicati alle aree interne. Sono sconcertato per il fatto che gli altri sindaci dell’unione dei comuni glielo lascino fare senza presentargli il conto, ma tant’è.
La ragione ci dice che questo sindaco che vuole tanto bene al Casentino, ha in essere una centrale unica di committenza sui lavori pubblici con i comuni di Subbiano e Castiglion Fibocchi, non ci ha nemmeno provato a lavorarci in Casentino.
La ragione dice che una fusione fatta in fretta e in furia, senza nessuno dei percorsi di avvicinamento, dagli studi di fattibilità in poi, previsti dalla legge, ha solo un obiettivo: quello di aggirare il divieto al terzo mandato, che permetterà al sindaco attuale di ricandidarsi e, nel suo immaginario, di vincere. Sembra quasi che questo sindaco abbia bisogno del posto di sindaco come un affamato ha bisogno del pane.
Ragionate, non odiate nessuno, e andate a votare NO.
Vi sentirete sicuramente meglio.
* Mauro Fognani, portavoce del Comitato per il NO alla fusione Bibbiena-Ortignano Raggiolo