Con grande enfasi si sta parlando in queste ore della legge che dovrebbe aiutare i piccoli comuni con il finanziamento di una serie di servizi ed iniziative da far girare la testa e ingolosire ogni Sindaco alle prese con i problemi quotidiani, tipo pagare le bollette e gli stipendi. Si parla di un fondo, dal 2017 al 2023, di 100 milioni euro. Ora, se la matematica non è un’opinione, dividendo questa cifra per gli oltre 5.000 comuni italiani sotto i cinquemila abitanti, toccherebbe meno di 20.000 euro a Comune. Sticazzi!
Forse è poco o nulla per risolvere i problemi, ma è tanto per fare propaganda e campagna elettorale.
Il Badalischio
Approvata legge sui piccoli comuni. Mattesini: “Azioni concrete per riqualificazione dei centri storici”
Il Senato ha approvato in via definitiva la legge sui piccoli Comuni.
Una legge – spiega la senatrice Donella Mattesini – che riguarda 5.585 piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti in tutto il territorio nazionale, che comprendono circa il 57 per cento del territorio italiano, dove vivono oltre 10 milioni di italiani e in cui vi sono circa 400.000 imprese agricole, impegnate ad assicurare il mantenimento delle tipicità alimentari, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e dagli incendi. In provincia di Arezzo sono ben 17 i Comuni, per una popolazione totale di oltre 35.000 abitanti, che avranno vantaggi dai contenuti della legge.” “Le finalità della proposta di legge – continua Mattesini – sono favorire e promuovere lo sviluppo sostenibile economico, sociale, ambientale e culturale, incentivare la tutela e valorizzazione del patrimonio naturale, rurale, storico-culturale e architettonico. Ma un elemento fondamentale è la lotta allo spopolamento in atto in molti territori con l’adozione di misure a vantaggio sia dei cittadini che vi risiedono, sia delle attività produttive.
La senatrice democratica elenca le principali misure contenute nella legge: “un punto importante è l’abbattimento del digital divide attraverso la diffusione della banda larga e misure di sostegno per l’artigianato digitale. La semplificazione per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento anche per la loro conversione in alberghi diffusi. Gli interventi di manutenzione del territorio con priorità per la tutela dell’ambiente e la prevenzione del rischio idrogeologico. La messa in sicurezza di strade e scuole e interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico. L’acquisizione e riqualificazione di terreni e edifici in abbandono e la possibilità di acquisire case cantoniere da rendere disponibili per attività di protezione civile, volontariato, promozione dei prodotti tipici locali e turismo. La dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, possibilità per i centri in cui non ci sono uffici postali di pagare bollette e conti correnti presso gli esercizi commerciali, la facoltà di istituire centri multifunzionali per la fornitura di una pluralità di servizi, in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale, turistica, commerciale, di comunicazione e sicurezza, nonché per attività di volontariato e culturali, la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta e del loro utilizzo anche nella ristorazione collettiva pubblica. Inoltre per le aree oggi in condizioni di maggior difficoltà è previsto uno specifico stanziamento di 100 milioni per il periodo che va dal 2017 al 2023.”
I Comuni del Casentino con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti sono:
Castel Focognano
Castel San Niccolò
Chiusi della Verna
Talla
Chitignano
Ortignano Raggiolo
Montemignaio