L’indagine tra Uomo, Natura e Ambiente è alla base di “Panysm – (Wo)Man Through Nature”, collettiva fotografica delle cinque artiste Andrea Lisa Papini, Silvia Pannella, Mara Giammattei, Flavia Gramaccioni e Susanna Caperdoni (da un’idea di Fabio Mori, e con la curatela di Gemma Bui e Andrea Lisa Papini), in programma da Domenica 7 Maggio a Mercoledì 7 Giugno 2023 presso Casa dell’Energia di Arezzo.
La Mostra è realizzata con la collaborazione delle Associazioni Collettivae APS, Simposio di Ipparchìa APS e Terra di Arezzo APS; la Media Partnership è di Weare Lifestyle Magazine Arezzo. Le stampe fotografiche sono a cura di Luca Maltinti Guidi, quelle promozionali di Tipografia Basagni.
Il Vernissage è previsto per Domenica 7 Maggio dalle ore 18.00 presso Casa dell’Energia, in Via Leone Leoni, 1 – Arezzo.
Il concept di “Panysm (Wo)Man Through Nature”
Un viaggio per esplorare come Natura, Uomo ed Arte entrano in contatto nel mondo contemporaneo della fotografia.
Nonostante le trasformazioni della storia dell’arte, la Natura continua ancora oggi ad essere fonte inesauribile per gli artisti, i quali cercano forme di linguaggio nuove per intavolare dialoghi attuali e, sempre più spesso, per sensibilizzare al delicato tema ecologico.
Tema centrale degli ultimi anni è, soprattutto nel mondo dell’arte, la riflessione sul corpo umano, in relazione alla natura.
Indagare il rapporto tra corpo e ambiente circostante, ragionare sulle potenzialità dell’essere umano di plasmare il mondo, anche naturale, eleva l’arte fotografica ad un livello di comunicazione accessibile a tutti.
Panysm nasce e si sviluppa dietro al concetto di opera come dispositivo attraverso il quale il pubblico deve guardare, diventando in questo modo parte integrante del momento creativo e non più semplice spettatore. Se oggi volessimo scindere il rapporto tra Uomo e Natura, esso apparirebbe tanto unilaterale – data l’indispensabilità funzionale della seconda alla sopravvivenza del primo – quanto ossimorico, a causa della tendenza allo sfruttamento distruttivo e alla relativa indifferenza d’azione che l’uno perora verso l’altra. Il minimo tentativo di Monismo universale non riuscirebbe a trovare spazio, né speranza.
Spesso – calati come mai prima in piena Società dei Consumi – siamo portati a pensare solipsisticamente l’Uomo, e vassallaticamente la Natura; ma l’Uomo non è in realtà altro che la più originaria delle sineddochi: parte del tutto – natura.
Obiezione fondata: l’Uomo è (ancora) Natura? Forse lo è stato, certo deve tornare ad esserlo. Un compromesso tra le due Entità può esistere, e chiamarsi Sostenibilità; un’ideologia anch’essa leggibile alla luce del fenomeno creativo che, inducendoci tutti a elaborare soluzioni, letture, espedienti e idee – momentanei o futuribili che siano – in un’ottica di salvezza individuale e collettiva, forse non è mai stata più vicina e simile all’Arte.