di Umberto Rossi – Conosciamo le atlete Casentinesi del Volley Casentino impegnate nella II Divisione Femminile. La pallavolo è sempre stata etichettata come sport minore. Ma cosa significa sport minore? Minore per numero di praticanti? Lo possiamo considerare uno sport di serie inferiore?
Il 70% delle ragazze che praticano sport giocano a pallavolo, ma anche tanti tesserati maschi. La pallavolo è uno sport molto praticato nelle ore di educazione fisica nelle scuole, sia medie che superiori, per la semplicità delle regole e sicuramente per la relativa pericolosità di infortuni, non essendoci contatto fisico. Allora perché minore, se il numero di tesserati (maschi e femmine) porta la pallavolo ad essere lo sport più praticato in Italia?
La pallavolo rimane minore per la limitata visibilità, quindi scarso interesse mediatico, di conseguenza pochi o comunque non cospicui investimenti da parte di aziende e imprenditori. Questa la ragione principale per cui la pallavolo continua a essere considerato uno sport minore. La limitata visibilità nei media non permette un fiorire a livello di marketing, così da scoraggiare gli sponsor e i loro relativi investimenti in questo sport. È una legge semplicissima: le aziende non ritengono conveniente sponsorizzare squadre o eventi pallavolistici se non hanno un ritorno di immagine adeguato al loro sforzo economico. Se gli sponsor non investono, i soldi che girano
non sono numerosi, scoraggiando così a livello professionale molti giocatori in erba, a dispetto di un elevato numero di giovani praticanti (che però spesso, nella maggior parte dei casi, non continuano la pallavolo non vedendo in questa un possibile impiego, una possibile professione nel futuro proprio per la poca possibilità di guadagno, se non ad altissimi livelli).
Sul perché la pallavolo non sia uno sport “di massa”, o non lo possa diventare, la questione è annosa e aperta, irrisolta quanto il dilemma se sia nato prima l’uovo o la gallina. La pallavolo non è popolare perché non arriva al grande pubblico (ad esempio il campionato di serie A1 maschile non
viene visto da tutti perché i diritti sono di Sky) oppure non è popolare perché il grande pubblico non la vuole e comunque non la capisce in pieno, e rimane così uno sport per intenditori? La pallavolo per sua natura non è uno sport televisivo: la palla viaggia molto veloce, il meccanismo di punteggio e talune regole (l’invasione a rete, i falli di palleggio, i tocchi a muro per citare alcuni esempi) non sono immediatamente comprensibili dal profano, cosicché il prodotto pallavolo non è
attraente per la stragrande maggioranza del pubblico televisivo.
La Storia
La Pallavolo nasce negli Stati Uniti nel 1896, assieme al cinema, ai fumetti ed alla prima Olimpiade.
Fu inventata dall’americano William G. Morgan, coordinatore di educazione fisica dell’YMCA del Massachussetts, che la descriveva come “ un gioco che si può praticare in palestra o all’aperto e che consiste nel lanciare una palla da una parte all’altra di una rete; gli avversari debbono impedire che la palla tocchi il suolo”. Negli Stati Uniti il nuovo gioco, originariamente chiamato “Mintonette” si diffonde con grande difficoltà e scarso entusiasmo; impiega più di tre anni per arrivare a Cuba, ma contagia, invece, l’America del Sud: Brasile, Uruguay, Messico, Argentina abbracciano con grande entusiasmo la nuova disciplina sportiva.
In Europa arriva sugli incrociatori americani che sbarcano in Francia insieme ai soldati della Grande Guerra (1914-1918). La Pallavolo era stata inserita nei giochi di svago della truppa.
In Italia arriva nel 1917-1918 a Porto Corsini, vicino a Ravenna. Gli Americani mostrano il nuovo gioco in un hangar della base per idrovolanti: la guerra finisce, gli americani tornano a casa, ma la Pallavolo resta e dalla Francia comincia a diffondersi in tutta Europa.
La Pallavolo è uno sport di squadra che si gioca normalmente su una superficie liscia in legno o in materiale sintetico; l’area di gioco è di forma rettangolare suddivisa in settori da linee bianche. L’obiettivo del gioco è quello di far cadere a terra il pallone nell’area di gioco avversaria, facendolo passare sempre al di sopra della rete, oppure di mettere gli avversari in condizione di commettere errori.
Anche in Casentino è presente una squadra di pallavolo professionista, la Casentino Volley, composta da ragazze che studiano eo lavorano, quindi molto semplici, accomunate dalla passione per questo sport, che gioca nella seconda divisione; già con le Luci Nuove la squadra era salita in 2° divisione femminile (del campionato FIPAV) e tutt’ora la squadra conserva questa categoria.
Alcune giocatrici risalgono alla squadra Luci Nuove, altre sono state acquisite con l’unione alla società Virtus Archiano.
La squadra di quest’anno 2012/2013 comprende la seguente rosa di giocatrici:
Giocatrice Ruolo Anno nascita
Michela Abenante Alzatore (capitano) 1992
Costanza Rossini Libero 1992
Silvia Fornaini Opposto 1990
Elisa Manni Banda 1992
Sara Manni Banda 1989
Francesca Boccalini Centrale 1985
Camilla Galastri Centrale 1992
Maria Chiara Cecconi Banda 1991
Elisabetta Tinti Alzatore/Centrale 1995
Alexandra Mariut Opposto 1995
Alina Dascalu Libero/Banda 1995
Anna Maria Bianchi Banda 1995
Le ragazze si allenano 3 giorni a settimana nella palestra comunale della scuola media di Poppi, sotto gli occhi vigili dell’allenatore David Mattioli, classe 1978 ( giocatore di pallavolo maschile dall’età di 14 anni – inizia giocando nella polisportiva Virtus Archiano – passando per varie categorie, fino a raggiungere la B2; adesso gioca in serie D maschile presso la società V.B.C. Arnopolis. Ha preso il cartellino come allievo allenatore nel 2012 e questa squadra è la sua prima esperienza di allenamento). Questa squadra nasce nella società A.S.D. Luci Nuove Poppi, che svolgeva dal 1987 scuola di Pallavolo, partecipando ai vari campionati indetti dalla FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo) Comitato di Arezzo. Da circa due anni a questa parte la Luci Nuove si è associata con la polisportiva Virtus Archiano, dando vita alla nuova squadra chiamata Casentino Volley.
Le ragazze dal completo blu e bianco hanno chiuso la prima parte della stagione nelle posizioni basse della classifica, ma dopo le vacanze invernali, panettoni permettendo, scenderanno in campo