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PD Bibbiena: no alla fusione. Aspettative personali e non interesse collettivo

Mercoledì 2 maggio 2018, presso la sede dell’Unione Comunale di Bibbiena, in via Borghi, si è riunita l’Assemblea dell’Unione Comunale del PD, composta dai delegati eletti nel recente congresso, per pronunciarsi sulla nuova proposta di fusione tra i Comuni di Bibbiena ed Ortignano Raggiolo”, promossa dai sindaci Bernardini e Pistolesi.

Dopo una intensa discussione, aperta dal Segretario Comunale Luisa Ciabatti, che ha visto coinvolti i delegati dei tre circoli comunali (Bibbiena, Soci, Serravalle), la votazione a scrutinio segreto ha dato un responso unanime: diciassette voti contrari su diciassette presenti.

Tutti hanno segnalato la non opportunità di procedere con un’altro referendum a pochi mesi dall’ultimo fallito e in prossimità della fine del mandato amministrativo, evitando tensioni e altre divisioni, distraendo le poche energie presenti dai problemi cogenti.

E’ stata individuata come priorità l’unione dei servizi, per riportare il Comune di Bibbiena al centro di un processo di aggregazione delle funzioni fondamentali (lavori pubblici, servizi sociali, paesaggio, tributi, trasporto scolastico, pianificazione del territorio, manutenzioni, pubblica illuminazione, gestioni termiche) che proprio Bibbiena aveva interrotto nel 2010, uscendo dalle gestioni associate, alla ricerca di quella efficienza e di quel risparmio fortemente richiesti dai cittadini, purtroppo ancora da raggiungere.

L’unione dei servizi è anche il presupposto per coltivare prospettive di micro fusioni organiche e possibilmente contestuali, ma tra i comuni più piccoli: Bibbiena non ha alcuna necessità di perdere la sua autonomia costituzionale.

Si è sottolineato come forte sia il sospetto che al centro dell’agenda politica siano state poste aspettative personali, e non l’interesse collettivo.

Preoccupazione anche sul futuro dell’Unione del Comuni Montani del Casentino, che garantisce importanti finanziamenti (oltre dieci milioni di euro in arrivo soltanto dal progetto delle aree interne), sgravi fiscali (circa settecentomila euro l’anno nella bolletta dei rifiuti della vallata), coordina la realizzazione della ciclopista dell’Arno, è Ente Responsabile del nuovo piano urbanistico intercomunale, gestisce la forestazione e le agevolazioni per numerose attività produttive.

Si è infine segnalata l’incoerenza di chi aveva stoppato questo percorso di fusione nel 2015, ritenendo irrilevanti i vantaggi e gli incentivi economici, ed oggi lo ripropone “in silenzio”.

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