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venerdì, 19 Aprile 2024

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Perché non puntare sugli Etruschi?

di Melissa Frulloni – “Il Casentino non è un luogo di passaggio, è un posto in cui si viene per qualche motivo. I luoghi come questo sono luoghi dell’anima…” Ad usare queste parole, affacciato sulla valle dal Castello di Poppi, è stato Vittorio Sgarbi che, come sapete è stato recentemente in visita in Casentino. Sgarbi è un grande conoscitore ed estimatore della nostra vallata, uno di quelli che apprezza il nostro territorio, le sue chiese e le sue piazze e anche il suo essere “slow”, il suo essere rimasta una valle di una volta, con i suoi tempi lenti e un po’ retrò. Noi che il Casentino lo viviamo 365 giorni all’anno ce ne eravamo accorti da un pezzo di quanto fosse bello e sempre più spesso ci rammarichiamo perché non riusciamo a farlo decollare, soprattutto dal punto di vista turistico. Il problema è sempre lo stesso; i turisti ci sono ma non quanto basta per far diventare il nostro territorio un luogo in cui le opportunità di lavoro ruotino esclusivamente (o quasi) intorno a questo settore.

Pensate che in Slovenia, dove ci sono 9600 apicoltori, si sono inventati il bee tourism o “turismo delle api”, ossia tutte quelle attività legate all’allevamento delle api e alla produzione del miele che richiamano nel Paese migliaia di turisti l’anno. Dice un vecchio proverbio “chi ha i denti non ha il pane, chi ha il pane non ha i denti”. Altrove i percorsi turistici devono inventarseli, qui in Casentino, invece basta spostarsi tra le foreste o nelle piazze dei paesi che ci si ritrova subito a calpestare la storia, immersi in opere d’arte e monumenti bellissimi. A volte però i “tesori casentinesi” sono nascosti agli occhi dei più e come spesso accade è difficile vedere la bellezza se ci si vive dentro.

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Uno di questi “tesori” che sembra non voglia farsi trovare dai turisti è l’Ara Etrusca di Pieve a Socana, nel comune di Castel Focognano. Sdraiata al sole, proprio dietro la Pieve del paesino, rappresenta “uno dei centri principali dell’archeologia casentinese”, come ci ha spiegato il Direttore del Museo Archeologico del Casentino, Francesco Trenti. “La cosa è quasi sempre passata sottotraccia, vuoi per una mancanza di interesse accademico in Casentino (accesissimo invece altrove, per esempio in Maremma) vuoi per una supposta “marginalità” geografica del nostro comprensorio nell’atlante dell’archeologia etrusca. In realtà quello di Socana è probabilmente il migliore esempio tuttora noto di altare sacrificale etrusco: le sue imponenti dimensioni e le eleganti modanature del profilo sono lì a confermarlo.” Ha continuato.

Ma se dal punto di vista archeologico, come ha ribadito il Direttore Trenti, “l’altare di Socana, unito alle statuette del santuario del Lago degli Idoli, connota la prima valle dell’Arno come territorio etrusco al 100%”, come possiamo dare più risalto ed evidenza a questo sito dal punto di vista turistico? Abbiamo passato la palla al Comune di Castel Focognano che già dallo scorso gennaio, in accordo con la Soprintendenza Archeologia della Toscana, ha dato il via ai lavori di restauro dell’Ara. È stato fatto un trattamento anti licheni e sono state demolite alcune baracche intorno al sito. L’ultima rimasta, quella in muratura, è stata eliminata recentemente a causa di uno stop iniziale della Soprintendenza per il timore che la baracca fosse stata costruita con le pietre dell’Ara.

Elisa Sassoli, Assessore alle Attività Culturali del Comune di Castel Focognano, ha confermato che “i lavori di restauro sono terminati già da due mesi. L’Ara è stata gestita direttamente da una task force della Soprintendenza, capitanata dalla dott.ssa Ursula Wierer che, per nostra fortuna, ha preso molto a cuore il sito archeologico. Infatti, fino ad oggi, tutti i lavori di restauro sono stati a carico della Soprintendenza senza gravare sul bilancio comunale.” Il restauro, a dire dell’Assessore, dovrà essere fatto in modo più approfondito soprattutto per quanto riguarda la scalinata dell’altare che merita ancora qualche altro intervento.

Grazie ai finanziamenti regionali del PIC (Piano Investimento Capitale) che sono stati concessi per la valorizzazione turistica dell’area, è stato avviato un percorso che porterà nel giro di breve tempo a corredare il sito con pannelistica bilingue, “a cui, come Museo Archeologico, abbiamo direttamente collaborato”, ci ha spiegato Trenti, che dovrebbe andare in stampa proprio in questi giorni. “La Sovrintendenza ci ha dato l’ok per i contenuti dei cartelloni e non appena pronti li posizioneremo nel sito. Inoltre, il Comune ha dato il via ad un progetto che prevede la creazione di un percorso per diversamente abili, in modo che anche chi è su una sedia a rotelle possa visitare l’Ara. La passerella sarà pronta nel 2017.” Ci ha spiegato Sassoli.

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La promozione turistica di questo sito però passa anche dagli itinerari in cui il Comune e anche il Museo Archeologico stanno cercando di inserire l’Ara della Pieve. “Un progetto che ho in mente e al quale come Museo stiamo lavorando è quello di creare anche in Casentino, sulla falsa riga di ciò che avviene già in altre parti della Toscana, un itinerario a tema archeologico, che leghi tutte le evidenze visitabili nella valle, a partire dal Lago degli Idoli, dal sito etrusco di Masseto a Pratovecchio Stia, fino ad arrivare alla fattoria romana di Domo a Bibbiena, al Museo Archeologico e, ovviamente, all’Ara di Socana. Si tratta di un progetto dal basso impatto economico e speriamo di poterlo rendere operativo a breve”, ci ha spiegato il Direttore Trenti.

Allo stesso modo, anche il Comune cerca di dare vita al sito coinvolgendo anche i più giovani per farlo conoscere e valorizzarlo. Lo scorso 18 giugno, infatti, nell’ambito del progetto alternanza scuola lavoro, si è svolto, proprio nel sito archeologico, l’evento “Liceo al Museo”, promosso dal Museo Archeologico del Casentino e dal Museo Mecenate di Arezzo. Gli studenti del liceo di Poppi, dopo uno studio sul sito, hanno raccontato alla cittadinanza l’Ara tramite piccole guide che hanno preparato.

Inoltre, il Comune di Castel Focognano ha partecipato al bando per dare vita, proprio nel sito, alle celebrazioni etrusche della Toscana, che permetterà di svolgere presso l’Ara una serie di attività, dal 4 agosto al 20 settembre proprio per aprire e far conoscere alla cittadinanza questo bellissimo reperto.

Anche noi, improvvisandoci turisti, abbiamo sfidato la calura estiva per fare un tour all’Ara. Non abbiamo dubbi che i pannelli informativi servano nel sito, proprio per spiegare a delle capre (passatemi il termine “alla Sgarbi”, per rimanere in tema!) come noi che cosa stiamo guardando e su cosa stiamo camminando. Ci affidiamo alle parole degli esperti che sostengono che “quello di Socana è probabilmente il migliore esempio tuttora noto di altare sacrificale etrusco” e speriamo che possa aiutare il Casentino a trasformarsi in quella terra turistica che tanto sognamo, magari partendo proprio da qui, all’insegna di un etruscan tourism!

(tratto da CASENTINO2000 | n. 273 | Agosto 2016)

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