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venerdì, 29 Marzo 2024

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Proroga a Nuove Acque: Bernardini spiega il suo si

“Nella convenzione con Nuove Acque, negli ultimi  anni di convenzione (2021-2024, gli investimenti sarebbero azzerati. Un aspetto talmente preoccupante che, fin dal 2016, ci siamo posti questo problema anche a livello di AIT, chiedendo a Nuove Acque di fare una previsione di incremento di questi stessi investimenti per capire la ricaduta sulle tariffe al cittadino. Ciò che è emerso è che il rischio reale è quello di far schizzare queste tariffe, con incrementi anche del 7%. Da qui l’ulteriore richiesta a Nuove Acque di studiare una proposta, inclusa la proroga della convenzione . Nell’ultimo anno e mezzo la società, sempre mantenendo uno stretto contatto con i sindaci, è arrivata ad una proposta definitiva che ha comportato anche una gara con una serie di banche. La proposta prevede il prolungamento di 3 anni della convenzione fino al 2027 con 140 milioni di investimenti. Ciò consentirà di realizzare molte opere senza un aumento della tariffa, ossia mantenendola nell’alveo dell’inflazione programmata. Con questo potremo risolvere svariate opere per risolvere il problema idrico in molte zone. La siccità dell’ultimo anno ci dimostra la necessità di andare in questa direzione. Il contendere qual è? In sostanza il rimborso alla parte privata per attività accessorie. Ecco, con il prolungamento questo bonus non verrà più riconosciuto. Altro punto a favore di questa proposta. Ma la cosa che in modo definitivo mi ha convinto a votare a favore è stato un progetto che ho caldeggiato fin dal primo mandato. Con gli investimenti ulteriori Nuove Acque potrà intervenire in maniera sostanziale per risolvere i problemi idrici del territorio, interrompendo la fornitura dai pozzi, dispendiosa anche in termini energetici, per avere acqua per caduta, tutelando le falde acquifere e assicurando ai cittadini un acqua più buona e salutare. Ciò che volevo poi rammentare è che in ballo, non c’è il discorso della pubblicizzazione dell’acqua, come qualcuno ci fa credere. Questo per due motivi: uno perché la gestione dell’acqua non può tornare ai comuni; due perché nel 2021 la Regione Toscana emanerà un bando per individuare un gestore unico. Quello che vorrei far capire è che dobbiamo essere pragmatici, anche se capisco che il clima elettorale rende il populismo più… popolare”.

Daniele Bernardini, sindaco di Bibbiena

 

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