di Francesco Benucci – L’espressione “scacco matto” racchiude molteplici sfaccettature: semplificando possiamo individuare un significato più letterale, per cui le suddette parole indicano l’obiettivo primario del gioco omonimo, quando il re dell’avversario è posto sotto attacco diretto e, “vincolante”, possiamo altresì conferire alla locuzione un significato figurato teso a evidenziare la mossa risolutiva attraverso la quale volgere una situazione a proprio vantaggio. In entrambi i casi la formula suggerisce l’idea di mettersi in gioco, di accettare una sfida, di sfruttare le potenzialità e, perché no, come altra faccia della medaglia, di accettare serenamente un insuccesso, perché la vita è piena di seconde possibilità. C’è poi chi queste due accezioni le ha incontrate e alimentate lungo il percorso di vita e le ha rese una mission, divertita, stimolante e coinvolgente: stiamo parlando di Patrizio Monatti, fondatore del circolo scacchistico di Stia “Scacchierando”.
Ma procediamo con ordine: il nostro recepisce l’amore per gli scacchi dal padre che gli trasmette quei “segreti del mestiere” che gli consentono di partecipare al primo torneo a 20 anni; dopo qualche stagione intensa arriva uno stop momentaneo, fino a che la passione riaffiora e Patrizio riprende l’attività, arrivando a un buon livello e vincendo alcuni tornei. Col passare del tempo l’aspetto più competitivo si attenua, lasciando subentrare altro obiettivi come la diffusione della pratica e l’insegnamento. È con questi principi che, dopo il trasferimento a Papiano (Stia), cerca una “sponda” scacchistica nel paese dell’Alto Casentino e, constatando l’assenza di un luogo ad hoc, si rivolge all’Amministrazione comunale: la soluzione prospettata è quella di sfruttare il grande spazio del Circolo Ricreativo AICS (associazione italiana per la promozione di centri sportivi), fino a quel momento utilizzato solo per il ballo la domenica pomeriggio. E proprio lì ha preso vita e tuttora risiede il circolo scacchistico “Scacchierando”, sodalizio che richiede una tessera per poi, in seguito, essere gratuito, che consiste in un’attività di gioco che si svolge ogni sabato pomeriggio e che racchiude obiettivi come il divertimento, la condivisione, lo stare insieme.
Anche grazie all’apporto dei soci dell’ente che li ospita, disponibili sin dall’inizio, e all’opera instancabile dei collaboratori, sia quelli della prima ora come Corrado Gambini, sia quelli più giovani come Ruben e Leonardo, l’iniziativa promossa da Patrizio è un successo: insomma, in tutti i sensi, scacco matto! L’afflusso per giocare è risultato intergenerazionale, con persone più anziane e altre adolescenti, tra cui due ragazzine di buon livello, inoltre i frequentatori, a testimonianza di una composizione molto variegata, vengono anche da fuori Stia (Poppi, Bibbiena, etc.) e sono sia giocatori esperti sia “esordienti” che vogliono cimentarsi per la prima volta con gli scacchi e, a poco a poco, apprenderne regole e tecniche.
L’associazione ha una pagina Facebook omonima, una chat su WhatsApp, riservata ai soci, per organizzarsi, e la partecipazione a ogni sabato scacchistico è assolutamente gratuita quindi… cosa state aspettando? E d’altronde “avventurarsi sulla scacchiera”, oltre a permettere di far parte di un gruppo di amici che condividono la stessa passione, apre altresì le porte a esperienze davvero stimolanti, perché il circolo valligiano si caratterizza per un grande attivismo: basti pensare alla partecipazione alle manifestazioni paesane, in occasione delle quali i nostri allestiscono uno stand apposito con i tavoli per giocare, come verificatosi agli eventi “In campagna è meglio!” e “Il chiodo fisso”. Oppure basti menzionare un’altra importante iniziativa, che ha riscosso un notevole successo: stiamo parlando dell’organizzazione, nello scorso luglio, sempre nei locali del Circolo, del primo torneo di scacchi della città di Stia; si è trattato di una competizione a tempo lungo, cioè tre giorni, con la finalità di attirare non solo le persone della valle, ma pure da Arezzo, Firenze o, perché no, varcando i confini della regione, dando loro al contempo, vista la tempistica dilatata, la possibilità di visitare il Casentino ed assaporarne tutte le bellezze. Ebbene, la riposta dell’utenza ha superato le più rosee aspettative: due terzi degli iscritti (circa 20 su 30) provenivano da fuori Toscana, un padre e una figlia si sono mossi addirittura da Madrid appositamente per cimentarsi nell’agone e a trionfare è stato un ragazzo di Milano, anche lui recatosi in loco giustappunto per il torneo. Tutti i partecipanti sono stati gratificati con medaglia mentre i vincitori hanno ricevuto un premio in denaro; come sponsor si è proposto “Freschi & Vangelisti”, che ha dato un importante contributo, ha accolto con soddisfazione i lusinghieri risultati dell’iniziativa e ha annunciato un analogo sostegno per l’edizione dell’anno prossimo.
A proposito di anno prossimo, l’agenda degli obiettivi futuri di Patrizio e dei suoi collaboratori è già abbastanza ricca, per cui si va dall’intenzione di associare il circolo amatoriale in oggetto alla Federazione Scacchistica Italiana, al progetto, condiviso col dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Pratovecchio Stia, di promuovere, in autunno, un corso base di scacchi per gli alunni della scuola secondaria di primo grado, senza dimenticare, infine, un altro sogno nel cassetto: i nostri vorrebbero proporsi come sede di un rinomato torneo giovanile, che quest’anno si è tenuto a giugno a Salsomaggiore Terme, con ben 1300 partecipanti e la durata di una settimana; sarebbe un evento straordinario, con partecipazioni da tutta Italia, la necessità di una notevole macchina organizzativa e un indotto per l’intero territorio, dato che, svolgendosi il pomeriggio, la mattina i partecipanti potrebbero visitare e conoscere il Casentino.
La richiesta è stata fatta, si attendono gli sviluppi; se fosse assegnato a qualcun altro, poco male: sarebbe riproposto un torneo analogo a quello di quest’anno, cercando al contempo di non sovrapporsi ad altri eventi dell’estate casentinese, sempre nell’ottica di cimentarsi in un gioco estremamente affascinante anche perché, oltre a regalare attimi di svago e piacere, sblocca dei meccanismi mentali, basandosi sia sul ragionamento, sulla tattica sia sulla capacità di cogliere l’attimo, sulla folgorazione del momento. E allora appuntamento davanti alla scacchiera, per poter affermare all’unisono sia in senso letterale che con l’accezione figurata inneggiante al divertimento… scacco matto!