di Melissa Frulloni – Abbiamo intervistato una neo mamma casentinese per farci raccontare la sua esperienza nel reparto maternità di Bibbiena. Nonostante le tante rassicurazioni che provengono da più parti, sul futuro dell’Ospedale del Casentino, ci risulta davvero difficile fidarci di sindaci, Regione o ASL. Infatti, purtroppo nell’Ospedale di vallata diversi servizi sono stati già ridotti, mentre la chiusura del punto nascita sembra davvero imminente.
Chi sarà l’ultimo a nascere in Casentino ce lo eravamo già chiesto qualche mese fa, sul numero di ottobre di CASENTINO2000 e come noi lo avevano fatto anche altri giornalisti, quelli de “Il Foglio” che aveva citato il nostro articolo sul punto nascita di Bibbiena all’interno di un’inchiesta italiana sulle nascite.
Natale è alle porte e dato che la festa che per eccellenza è legata alla natività sta per iniziare, abbiamo pensato di tornare sull’argomento raccontandovi proprio una storia di vita, di nascita e, se vogliamo anche di speranza… La speranza che il 2016 non ci porti via il nostro punto nascita!
In redazione abbiamo incontrato Silvia Biagi una neo mamma di Chitignano che ha da poco dato alla luce Diletta, una bellissima bimba. Abbiamo contattato Silvia proprio per farci raccontare la sua esperienza nel reparto maternità di Bibbiena e durante la nostra chiacchierata lei ha esordito dicendo che: “L’esperienza che ho vissuto all’Ospedale del Casentino è stata davvero meravigliosa. Ho potuto conoscere uno staff di medici, infermieri, ostetriche, davvero preparato e professionale e per il mio parto non averi potuto desiderare di meglio. Appena sono rimasta incinta, devo confessare, avevo un po’ di timore a scegliere l’Ospedale di Bibbiena per partorire Diletta; le voci che avevo sentito sulla chiusura, la mancanza di personale, mi avevano fatto dubitare. Poi con il mio compagno ci abbiamo voluto provare e oggi posso dirmi davvero soddisfatta del reparto di vallata.”
Sono tante le mamme ad avere molti dubbi, al momento della scelta su dove partorire, più che sul reparto maternità di Bibbiena, sull’Ospedale del Casentino, dove molti servizi sono stati ridotti e dove, si sa non c’è (e non c’è mai stato) un pronto soccorso neonatale che interviene in caso di complicazioni.
“Una volta fatta la mia scelta però non ho più avuto paura. Ho fatto tutto quello che i medici mi hanno consigliato di fare e già dai primi corsi pre parto, dai primi incontri con il ginecologo e l’ostetrica mi sono rassicurata e detta tranquilla di partorire in Casentino. I medici mi hanno assicurato un’adeguata assistenza anche nel caso in cui il parto fosse avvenuto di notte.”
Ad ascoltare Silvia, il nostro reparto maternità, quello in cui “il problema è la sicurezza di madri e neonati”, come si legge nei comunicati stampa della ASL, sembra davvero un fiore all’occhiello del nostro territorio, un luogo fatto da persone esperte e medici competenti e da tanti servizi utilissimi alle future mamme. Il punto nascita di Bibbiena prevede per loro un percorso davvero dettagliato e fondamentale che parte dal corso “Piccole Pance”, che si svolge nei primi mesi di gravidanza, per proseguire poi con il corso di preparazione al parto vero e proprio. “Il corso prevede otto incontri.” Ci ha spiegato Silvia: “I primi quattro sono teorici, mentre gli altri si svolgono in piscina dove ci sono state spiegate le tecniche di respirazione e i massaggi che i partner possono eseguire sulle future mamme. Anche per i papà questa è un’occasione unica di condivisione e conoscenza di questo magico momento.”
Il problema maggiore, denunciato dalla ASL per il nostro punto nascita riguarda il numero dei parti, inferiore rispetto al limite fissato per poter mantenere aperto un reparto maternità.
Ma per l’Ospedale del Casentino, una zona isolata, montana, con tutti i problemi legati alla viabilità che conosciamo, è davvero necessario che i conti tornino? Si può davvero ridurre tutto ad una questione numerica? Come possiamo permettere che i casentinesi non nascano più nella vallata solo perché dobbiamo sottostare ad una statistica?
E viene da mangiarsi ancora di più le mani se si ascoltano le parole di Silvia che, insieme al suo compagno, ha vissuto nel reparto maternità di vallata un momento davvero magico e bellissimo. Inoltre, il punto nascita del Casentino offre delle opportunità per le partorienti uniche nel loro genere, come ad esempio il parto olistico, come ci spiega Silvia: “Ci hanno dato la possibilità anche di scegliere questo tipo di parto che viene fatto in una sala particolare. Nel soffitto è posizionato un grande diffusore che irrora nella stanza benessere sensoriale. Lo fa tramite luci, musica, aroma e cromoterapia che devono servire alla mamma per rendere quel momento ancora più unico e per sentirsi ancora più a suo agio.”
Tre anni fa, sempre sotto il periodo natalizio, veniva realizzato “Nascere in Casentino”, una pubblicazione di 50 pagine in cui si illustravano tutti i servizi e i pregi del reparto maternità di Bibbiena, considerato allora un’eccellenza in tutta la provincia. Non possiamo credere che dopo tre anni sia tutto finito e che nessuno si schieri a difendere con le unghie e con i denti questo bene prezioso della nostra comunità che a molte mamme casentinesi, come a Silvia, ha saputo regalare un’esperienza davvero bella e positiva. È per questo che veniamo colpiti da una certa tristezza e da un po’ di malinconia se pensiamo che la sua Diletta potrebbe essere una delle ultime bimbe a leggere sulla sua carta d’identità: “Nata a Bibbiena”.
Intanto Silvia continua ad elogiare il nostro reparto maternità dove, ci dice, spera di partorire anche un secondo figlio in futuro. “Ho molte amiche che mi chiedono un consiglio su dove partorire. Vado sempre a colpo sicuro rispondendo a tutte di partorire i loro figli in Casentino. Al reparto maternità di Bibbiena ho trovato un’umanità unica nel personale che ha saputo guidarmi in questo momento così delicato, talvolta anticipando anche i miei bisogni e le mie esigenze. La dimensione è quella familiare, sembra di stare a casa, ma sicuri e forti della professionalità di tutti quelli che ci lavorano. Gli occhi che ho incrociato al punto nascita mi hanno rassicurato e permesso di vivere al 100% la mia gravidanza.”
Purtroppo per i politici nostrali la “sveglia” è suonata troppo tardi. Noi casentinesi dobbiamo cercare in tutti i modi di non far passare inosservata questa terribile e imminente chiusura che, come ci dice anche Silvia: “Sarebbe una perdita per tutta la comunità casentinese, non solo per le donne, ma anche per gli uomini, i futuri papà che a Bibbiena sono davvero considerati ed entrano a pieno a far parte del parto.”
Invitiamo tutti i casentinesi ad aderire al gruppo “Salviamo il Punto Nascite e l’Ospedale di Bibbiena” che si è costituito su facebook. Non possiamo permettere che il punto nascita ci venga portato via nella totale indifferenza e nel silenzio di tutti. Se non ci muoviamo ora non potremo poi lamentarci, se un giorno ci sveglieremo e troveremo chiuso il punto nascita del Casentino.
(tratto da CASENTINO2000 | n. 266 | Gennaio 2016)
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