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giovedì, 2 Maggio 2024

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Un Monastero moderno a Pratovecchio, ma…

di Melissa Frulloni – Torniamo a parlare della vicenda delle Suore Domenicane di Pratovecchio che presto lasceranno la storica sede nel centro del paese per una più nuova e moderna struttura…

La spiritualità è senza dubbio una delle caratteristiche più forti ed evidenti della nostra vallata; una peculiarità che da sempre richiama turisti e pellegrini in Casentino e che ha permesso di far conoscere anche fuori dai confini italiani piccoli centri come La Verna, Camaldoli e, seppur in maniera molto minore, anche Romena. Lo sappiamo bene noi casentinesi, in Casentino paese che vai pieve che trovi; Bibbiena, Poppi, Stia, tutti i paesi della vallata sono abbelliti da un’antica chiesa che, più o meno famosa che sia, evoca sempre intense emozioni a chi decide di varcare le sue porte.

Tanto numerosi quasi quanto le chiese, in Casentino ci sono gli ordini religiosi che ancora resistono alla vita contemporanea scandita da facebook, chiusi nei loro antichi monasteri, sparsi qua e là per la vallata.

Il più famoso è sicuramente quello Francescano, vista l’”ingombrante” presenza del Sasso Spicco, ma ne esistono anche altri che ormai da secoli vivono nel nostro territorio. Uno di questi è rappresentato dalle 14 sorelle del Monastero Domenicano S. Maria della Neve e S. Domenico di Pratovecchio che, insieme al Monastero delle Monache Camaldolesi, rappresenta una delle due anime spirituali del centro storico del paese.

Ci eravamo già occupati delle Suore Domenicane di Pratovecchio circa un anno fa. Le Sorelle, infatti erano saltate agli onori delle cronache a causa di un loro probabile trasloco dalla storica sede di “Piazza Vecchia”. Nel 2007, infatti era nato il progetto di costruire un altro monastero in cui farle vivere, situato nella zona di San Donato. La decisione di lasciare il vecchio Monastero per un nuovo e più moderno edificio, però aveva fatto sobbalzare dalla sedia tanti pratovecchini e casentinesi che si erano detti contrariati dalla decisione delle Sorelle di abbandonare un antico e così importante palazzo, situati proprio nel cuore del paese.

“Le polemiche sul progetto del nuovo monastero ci hanno fatto capire quanto ci vogliano bene gli abitanti di Pratovecchio e quanto per tutta la comunità il nostro ordine rappresenti un punto di riferimento.” Ha esordito Suor Maria Pia, Priora delle Monache Domenicane: “Allo stesso tempo però non capiamo tutte le malelingue e i pettegolezzi su di noi e sulla nostra scelta. Se tutti ci vogliono bene, perché non possono semplicemente gioire della possibilità che ci viene data di migliorare la nostra convivenza? La struttura in Piazza Landino, a Pratovecchio, in cui ci troviamo, ha sulle spalle 30 anni di attività. È stata costruita quando il riscaldamento non c’era e per scaldarsi bastava un po’ di brace. Oggi riscaldare un ambiente così grande è molto dispendioso, per non parlare delle tante scale che noi suore dobbiamo salire per andare da una parte all’altra del Monastero.”

A dire delle suore la nuova struttura che le accoglierà sarà molto più funzionale alla loro routine e alla loro quotidianità, permetterà una maggiore accoglienza dei pellegrini e renderà più agevole l’entrata di giovani che hanno deciso di prendere i voti e di far parte dell’ordine.

“Molte delle polemiche sul nostro trasferimento erano girate intorno ai fondi che stiamo utilizzando per costruire il nuovo monastero.“ Ci spiega la Priora: “Ci tengo a precisare che tutti i soldi spesi nella struttura derivano dalla vendita di un Monastero a Sesto Fiorentino che l’ordine si è visto costretto a chiudere a causa delle poche Sorelle che vi erano rimaste.

Anche la vendita del nostro Monastero, quello in cui ci troviamo ora, servirà a finanziare la nuova struttura, anche se al momento non c’è un compratore. Noi lo avevamo offerto al Comune di Pratovecchio Stia, perché speriamo che, una volta lasciato, questo posto diventi qualcosa di importante per la comunità e che venga utilizzato per il paese di Pratovecchio, ma purtroppo l’ente, per mancanza di fondi lo ha rifiutato.”

Le Suore Domenicane di Pratovecchio avevano, in un primo momento optato anche per la ristrutturazione di un antico palazzo del ‘500 situato a Bibbiena, ma poi i costi troppo onerosi e, soprattutto, l’idea di lasciare Pratovecchio le spaventava molto. “Quando lo faremo, non chiuderemo quella porta con leggerezza; non ci lasceremo alle spalle tanti anni vissuti in questo bellissimo palazzo storico, ma le nostre attività ci richiedono questo cambiamento, soprattutto se vogliamo far sì che il nostro ordine diventi un punto di riferimento per tanti altri fedeli e religiosi.” Ha commentato Suor Maria Pia.

La nuova struttura che la ospiterà insieme alle Sorelle, si estende su una superficie di 2000 metri quadrati e comprende oltre ad un giardino, un grande chiostro e una chiesa che, una volta aperto il monastero, verrà consacrata e entrerà a tutti gli effetti a far parte delle pievi del Casentino.

Proprio su questo punto, riflettiamo con Suor Maria Pia che la costruzione di una nuova chiesa nella vallata sarà un vero e proprio evento. Saranno anni, probabilmente secoli che nessuno costruisce una pieve nel nostro territorio e questo rappresenta sicuramente un grande valore aggiunto al progetto che la Priora e le sue Sorelle stanno portando avanti. Però, tra i pratovecchini i malumori rimangono e molti continuano ad interrogarsi sulla funzionalità di tutta questa operazione che, a dire di alcuni, svuoterà il centro del paese, privandolo di un’anima importante e di una presenza che in questi anni aveva ravvivato e sostenuto il centro storico.

Il nuovo Monastero che, come dicevamo, sorgerà nella campagna poco distante da Pratovecchio, conterà 25 camere per le Monache e per altre Sorelle che vorranno unirsi all’ordine, e 8 camere per gli ospiti; ossia pellegrini, fedeli e altri religiosi che decideranno di soggiornare al Monastero. “I lavori stanno procedendo e la struttura sta prendendo forma. La chiesa è quasi ultimata, come anche il chiostro esterno. Prevediamo di trasferirci nei primi 6 mesi del 2017.” Ha spiegato Suor Maria Pia.

Una volta lasciata la storica sede di “Piazza Vecchia” ci auguriamo che saranno in molti ad interessarsi al vecchio Monastero, soprattutto enti come il Comune, ma anche il Parco o l’Unione dei Comuni, per far sì che la struttura non vada persa o in mano ai privati, ma venga riutilizzata in attività che coinvolgano il paese di Pratovecchio e tutto il Casentino. Non possiamo permettere che questo ex polo della spiritualità venga completamente svuotato e le sue porte siano chiuse alla collettività. Era proprio questo, infatti, il timore che aveva spinto molti pratovecchini a criticare la scelta delle Sorelle.

Ma Suor Mara Pia ribatte: “Il nostro augurio è che il nuovo Monastero diventi un centro culturale e religioso importante, un punto di riferimento per il nostro ordine, riconosciuto in tutto il centro Italia. L’idea infatti è quella di aprire le porte del Monastero e di farlo conoscere anche fuori dei confini casentinesi, ovviamente non con manifestazioni eclatanti o pacchiane, ma con giornate di preghiera, di studio e di religiosità che richiamino fedeli e laici. L’auditorium della nuova struttura conta circa 70 posti e potrebbe davvero diventare un centro in cui dirottare anche convegni e manifestazioni casentinesi che oggi trovano posto nei pochi cinema rimasti nella vallata.”

La nuova struttura ospiterà anche una piccola pinacoteca, una mostra permanente delle tante opere che oggi sono custodite nel Monastero di Piazza Landino. Quadri, dipinti e sculture verranno trasferiti dalle Sorelle e saranno messi a disposizione di tutti, gratuitamente per non privare nessuno della possibilità di godere dell’arte fino ad oggi custodita nel vecchio Monastero.

Le iniziative delle Suore Domenicane sono molte e alcune di queste sicuramente fatte per il bene della comunità e per aprire ancora di più le porte dell’ordine ai fedeli. Però a molti l’amaro in bocca resta per la decisione che ormai le Sorelle hanno preso e c’è chi non si rassegna al triste pensiero di immaginare vuote le stanze dell’antico Monastero.

Anche noi, nonostante capiamo le esigenze delle Suore e riconosciamo la funzionalità della nuova struttura, non possiamo non essere anche d’accordo con chi si era schierato per non farle andare via.

Il fascino e la bellezza di un edifico antico come il Monastero Domenicano, la sua collocazione nel centro storico del paese e ancora i secoli di storia che aveva da raccontare sono per molti un importante valore aggiunto, sul quale non può vincere il nuovo, il moderno e il funzionale; soprattutto se si ha in mente lo scomodo e umile giaciglio, scavato nella roccia de La Verna, in cui dormiva San Francesco…

(tratto da CASENTINO2000 | n. 275 | Ottobre 2016)

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