di Melissa Frulloni – Abbiamo incontrato, presso la sede della Confcommercio di Bibbiena, insieme a Luca Boccalini, responsabile Confcommercio zona Casentino; il direttivo dell’associazione Commercianti Centro Storico, per discutere insieme alcuni importanti aspetti riguardati la sopravvivenza del borgo e di piazza Tarlati a Bibbiena.
«Premettiamo che siamo un’associazione apolitica. Siamo nati con il principale scopo di tutelare il centro storico e i nostri negozi. Potremo paragonarci ad un’associazione “sindacale” nata per la tutela di un borgo e delle sue attività. Siamo qui oggi per chiedere all’amministrazione comunale di Bibbiena un incontro costruttivo e concreto, ci servono risposte precise, dobbiamo fare qualcosa, agire, per non far morire il centro storico.
Ci siamo rivolti a CASENTINO2000 perché percepiamo da parte dell’amministrazione una specie di ostilità nei nostri confronti, come se gli amministratori avessero il coltello dalla parte del manico e noi non potessimo farci niente… Il centro storico è vuoto e quando postiamo le foto sui social per farlo notare a casentinesi e bibbienesi, non lo facciamo certo per denigrare il nostro borgo, sarebbe controproducente principalmente per noi; lo facciamo per far capire a tutti che la situazione non è più accettabile e che siamo arrivati davvero al limite.
Vogliamo solo migliorare le cose e vogliamo farlo insieme, dato che crediamo che un paese più bello e con un centro storico che funziona sia un beneficio non solo per i commercianti, ma per tutta Bibbiena. È per questo che vorremmo lavorare con l’amministrazione comunale, costruire insieme qualcosa, uniti… Non siamo due schieramenti opposti, dovremo essere tutti dalla stessa parte, dalla parte di Bibbiena.
Quindi vogliamo e chiediamo ancora una volta all’amministrazione questa collaborazione, anche se fino ad oggi purtroppo non si è realizzata e le conseguenze per Bibbiena sono evidenti.»
I commercianti del centro storico si sono incontrati a più riprese con l’amministrazione comunale; ad una prima riunione, dove erano presenti il sindaco Bernardini, il vicesindaco Nassini e l’assessore Caporali e poi, in un secondo incontro con gli assessori Caporali e Vagnoli, in cui era presente anche Catiuscia Fei, vicedirettrice della Confcommercio di Arezzo, voluta dagli stessi commercianti vista la gravità della situazione.
È stata in questa seconda riunione che l’associazione ha elencato all’amministrazione le proprie richieste, concrete e precise, che a dire dei commercianti potrebbero risollevare il futuro del centro storico. Le risposte dell’amministrazione però, a loro dire, restano vaghe e i problemi per il borgo di Bibbiena peggiorano, mettendo sempre più in difficoltà chi ci lavora.
Ma iniziamo dalle richieste dell’associazione, inviate anche per iscritto a Bernardini, Caporali e Vagnoli, lo scorso 3 agosto. Queste le richieste che si leggono sulla lettera: “Apertura bando per mercato settimanale di Bibbiena, tenendo come aree mercatali principali piazza Tarlati e via Garibaldi, lasciando adibita esclusivamente a parcheggio piazza della Resistenza. Studio di un piano pubblicitario… I commercianti metteranno in contatto un loro referente con il responsabile comunicazione del Comune per concordare la comunicazione, pubblicizzazione eventi e valorizzare il centro storico. Riapertura del parcheggio di piazza Tarlati… La chiusura del parcheggio di piazza Tarlati, la chiusura provvisoria del palazzo comunale e quella definitiva della banca ha creato un “vuoto” nel cuore di Bibbiena centro. Creare un tavolo di concertazione che si riunisca periodicamente insieme all’amministrazione per trattare gli argomenti inerenti il centro storico.”
La risposta dell’amministrazione a tutti questi punti è arrivata ben due mesi dopo, il 3 ottobre, su sollecitazione di un’altra lettera degli stessi commercianti che chiedevano una “formale risposta scritta” alle loro richieste.
La Giunta Comunale scrive: “… siamo a confermare la volontà di questa amministrazione di offrire una collaborazione fattiva per migliorare la situazione del commercio in sede fissa nel centro storico. Rispetto ai punti richiesti… confermiamo piena collaborazione per la modifica del mercato settimanale del giovedì con istituzione di posti in piazza Tarlati… abbiamo già dato mandato all’ufficio commercio di predisporre gli atti necessari… Confermiamo il pieno supporto nella comunicazione offrendo anche spazi di nostro utilizzo come radio e tv… Per quanto riguarda la richiesta di predisporre un tavolo di confronto con le associazioni del territorio è già stato organizzato il primo incontro dell’assessorato di riferimento dove sono stati trattati i temi degli eventi e delle luminarie… Per quanto riguarda la richiesta di riapertura a parcheggio della piazza siamo a comunicare che l’amministrazione in piena conferma di quanto predisposto in precedenza, convinta della decisione presa, non intende annullare l’ordinanza di chiusura della parte centrale della piazza…”
I commercianti non sono rimasti soddisfatti di alcune risposte dell’amministrazione. Prima tra tutte quella che riguarda il mercato settimanale del giovedì. La loro richiesta è quella di riportare in piazza Tarlati e via Garibaldi il mercato, come era una volta, in modo da creare movimento all’interno del centro storico. Piazza della Resistenza, attuale sede del mercato, potrebbe essere adibita esclusivamente a parcheggio, mentre il traffico potrebbe essere convogliato verso il borgo in modo da creare ulteriore passaggio sia di auto che di pedoni. Ma la risposta della Giunta non è chiara, come ci dicono i commercianti, perché sembra che si voglia lasciare il mercato in piazza della Resistenza e portare in piazza Tarlati solo alcuni posti qualora piazza della Resistenza venisse completamente occupata dagli ambulanti. La fiera del 21 agosto è stata, in questo senso, un bel banco di prova, la presenza degli ambulanti in piazza Tarlati ha richiamato molta gente per il borgo e, ci dicono i commercianti, si è tornati a rivedere il via vai, il passeggio, che tanto si spera di rivedere nel centro storico. Mentre la fiera del 15 ottobre si è rivelata un vero e proprio flop. A inizio mattinata alcuni banchi erano presenti in piazza Tarlati, ma essendoci ancora dei posti liberi fuori dalle mura gli ambulanti sono stati fatti spostare, così il centro storico si è svuotato e in tutto il giorno non si è visto praticamente nessuno a passeggio per il borgo.
«Si poteva fare il contrario… Perché non portare in piazza Tarlati tutti i banchi e mettere in via Garibaldi e piazza della Resistenza quelli che non entravano nel centro storico? Anche questo è un episodio che ci fa pensare… C’è un’intenzione reale di riqualificare il centro storico o no? Non possiamo sempre aspettare le elezioni per sentirci ripetere i soliti slogan; se forse si mettessero nei panni di chi nel centro storico ci lavora, forse verrebbero fuori delle attenzioni diverse… Dobbiamo trovare un punto d’incontro. Anche con gli ambulanti che ovviamente devono difendere il loro lavoro. Però, purtroppo di condiviso c’è ben poco, tutto va avanti per sentito dire e nel mezzo c’è il Comune che non fa niente.
Noi ci mettiamo davvero tutta la buona volontà, cerchiamo di fare delle belle vetrine, portiamo prodotti e articoli particolari e tutti i nostri negozi sono selezionati… Ogni giorno ci preoccupiamo di pulire il borgo, ognuno davanti al proprio negozio, perdendo anche un’ora se serve. Però da soli è difficile e in realtà ci sentiamo proprio così… soli! All’amministrazione chiediamo un modo, un escamotage per riportare il passeggio a Bibbiena. Se poi, per la crisi o per qualsiasi altro motivo riusciamo a riportare la gente nel borgo, ma nessuno entra nei nostri negozi, questo non è un problema dell’amministrazione, prima però devono aiutarci a far tornare la gente per le strade…» Ci hanno detto i commercianti.
Anche per quanto riguarda il tavolo di confronto richiesto dall’associazione, evidentemente l’amministrazione non ha capito la richiesta dei commercianti che non volevano un incontro con le altre associazione del centro storico per discutere di eventi e manifestazione in vista del Natale, ma chiedevano un vero e proprio tavolo di concertazione con l’amministrazione per elaborare un piano di scelte condivise, idee e progetti in linea con le esigenze dei commercianti, tramite una comunicazione precisa, fatta insieme, per raggiungere un obiettivo comune.
Per quanto invece riguarda la riapertura al traffico di piazza Tarlati l’amministrazione si è detta ferma sulle sue scelte.
«Abbiamo chiesto al sindaco e agli assessori quasi in ginocchio di riaprire la piazza alle auto, soprattutto adesso che si va verso l’inverno e la brutta stagione scoraggia chiunque a passeggiare per il borgo. L’unico modo per avere un po’ più di movimento è dare la possibilità alle persone di parcheggiare in piazza.
Non ci fraintendete siamo i primi a volere il centro storico senza auto, a livello commerciale è sicuramente una buona idea, come testimoniano i tantissimi borghi in Italia che sono a traffico limitato o vere e proprie isole pedonali.
Ma qui siamo in Casentino e Bibbiena non è pronta per tutto questo. Prima dobbiamo prepararci, avere gli strumenti per affrontare questo cambiamento, ma per tutta l’estate abbiamo visto tutt’altro! La piazza vuota, senza un fiore, con gli escrementi dei piccioni che sono ovunque, il monumento ai caduti ridotto una schifezza e neppure un evento nel centro storico… No, non siamo ancora pronti!
Inoltre non capiamo perché l’amministrazione non possa decidere di fare un passo indietro, siamo sicuri che se spiegasse hai cittadini il perché, tutti sarebbe concordi nel voler salvare le attività del centro storico. Per noi sarebbe un sogno far diventare Bibbiena il salotto del Casentino, ma per farlo dobbiamo lavorare tutti insieme e l’amministrazione deve ascoltarci e aiutarci. Ma invece sembra andare sempre in una direzione opposta alla nostra… Anche quando gli abbiamo chiesto perché voler continuare a tenere ancora la piazza chiusa ci è stato risposto che a loro piace così! Ma come, per un gusto personale si preferisce mettere a rischio un intero centro storico e diverse attività che, se le cose non cambieranno presto, rischiano di chiudere? In Casentino sappiamo bene cosa succede se le luci dei negozi di un borgo iniziano a spegnersi, abbiamo l’esempio di Poppi in cui uno dopo l’altro gli esercizi commerciali hanno chiuso e non c’è stato nessuno che abbia reinvestito nel centro storico. Non vogliamo fare la stessa fine!
Quindi non riusciamo davvero a capire questa presa di posizione dell’amministrazione, noi chiediamo solo di essere ascoltati, motivando le nostre richieste e non ci sembra di chiedere cose impossibili… Parliamo di mercato in piazza, di riapertura al traffico, di qualche fiore, di un po’ di arredo urbano, non chiediamo la luna! Anche per Natale se non ci fossimo dati da fare trovando uno sponsor e mettendoci i soldi di tasca nostra, avremmo avuto un borgo buio e triste come lo scorso anno. Il Comune infatti da un contributo di 2.000 euro, ma per illuminare tutto il centro storico ci vorrà molto di più. Con quella cifra si sarebbe potuto illuminare la piazza e gli ingressi al borgo, ma le strade dei negozi sarebbero rimaste al buio. È per questo che ci siamo rimboccati le maniche e oltre ad accettare il contributo del Comune abbiamo trovato altri fondi per illuminare il Natale. Anche in piazza ci sarà una struttura luminosa alta più di sei metri e stiamo cercando di organizzare nei nostri negozi varie manifestazioni, ma anche in questo caso siamo soli e fare tutto senza l’aiuto di nessuno non è facile.» Hanno concluso i commercianti.
I punti discussi insieme sono davvero molti, come sarebbero tante le cose da fare per Bibbiena e il suo centro storico. Intanto bisognerebbe iniziare ad ascoltare chi ci lavora, chi ci vive quotidianamente, chi sa quali sono i problemi e le cose su cui puntare. Per questo anche noi non capiamo alcune risposte dell’amministrazione comunale e alcuni atteggiamenti che cozzano con quanto scritto dalla stessa “… siamo a confermare la volontà di questa amministrazione di offrire una collaborazione fattiva per migliorare la situazione del commercio in sede fissa nel centro storico.”
Abbiamo raccolto il punto di vista dei commercianti che si dicono davvero disperati della situazione in cui versa il centro storico; una situazione sull’orlo del baratro che l’inverno potrebbe aggravare ulteriormente.
Siamo come sempre disposti anche ad accogliere l’opinione dell’amministrazione comunale e di chi la pensi diversamente e anzi speriamo di poter essere il ponte tra le due parti, anche se, come hanno giustamente affermato i commercianti di Bibbiena, non si tratta di due schieramenti opposti, ma di due anime dello stesso paese che devono collaborare, unite per il bene di Bibbiena.
L’avvicinarsi del referendum, il mandato di Bernardini in scadenza e poi le elezioni non ci fanno ben sperare e ci auguriamo che il problema dei commercianti non passi in secondo piano davanti ai temi dell’agenda politica casentinese.
Sarebbe davvero un peccato perché a rimetterci non sarebbero solo famiglie e giovani che rischiano di perdere il proprio lavoro, di chiudere la propria attività, ma Bibbiena e il Casentino intero che rischiano seriamente di perdere uno dei loro borghi più belli.
(tratto da CASENTINO2000 | n. 300 | Novembre 2018)