Martedì 16 Giugno, nel salone consiliare di Bibbiena, si è tenuto un incontro pubblico per presentare e condividere le prospettive relative alla fusione dei Comuni di Bibbiena e Ortignano-Raggiolo. Un incontro che ha avuto una grande partecipazione in termini di presenza, ma anche una vera reale condivisione del percorso intrapreso da parte della parti sociali, delle associazioni di categoria e dei sindacati.
Elemento che emerso in maniera ancora più significativa, l’incoraggiamento che questi soggetti hanno dato affinchè la fusione coinvolga anche il Comune di Chiusi della Verna, per motivi sociali, storici e culturali.
Grande sintonia anche tra i due sindaci dei comuni che porteranno nei propri consigli l’ipotesi di fusione, ossia Bibbiena e Ortignano-Raggiolo, due sindaci che con grande determinazione e nel pieno e completo rispetto del ruolo che ricoprono e dei propri territori, hanno deciso di fare un passo indietro a livello personale.
A questo proposito Bernardini commenta: “La cosa che più dovrebbe far riflettere e soprattutto indignare è che coloro i quali, oggi, si stanno mettendo contro tutto questo processo di cambiamento istituzionale – necessario per la ripresa, necessario per l’economia della valle, necessario per il suo benessere e quello dei cittadini – lo facciano solo per un motivo, la paura; paura di doversi rimettere al giudizio dei propri cittadini e soprattutto, paura del rischio che a diventare sindaco possano essere altri. Sono certo che i cittadini di tutto il Casentino rifletteranno molto su questo aspetto e tireranno le somme”.
La sostanza del commento di Bernardini non lascia spazio al dubbio: i tempi sono cambiati, sono maturi per andare verso un nuovo assetto istituzionale del Casentino, favorevole ad una semplificazione, ad una ripresa, ad un maggiore peso politico dei nostri territori a livello regionale, maggiore organizzazione dal centro fino al territori più decentrati.
E questo perché come dice Bernardini: “Non esistono territori marginali, esistono politiche marginali; situazioni forti come si presenterebbe una municipalità tra Bibbiena, Ortignano-Raggiolo e Chiusi della Verna – che da sempre sono territori uniti, socialmente e culturalmente – sono in grado di arrivare in maniera più netta ovunque, dando servizi accessori più adeguati che in realtà minute non sono possibili. “Marginale” è un concetto astratto che è stato usato solo per spaventare e non per risolvere poiché, dopo anni e anni, quei territori continuano ad essere considerati tali: ai margini quindi meno importanti. L’errore sta proprio in questo: anche gli ambiti più lontani dai centri possono essere resi forti e messi “al centro” solo con servizi più strutturati, che solo realtà importanti come un comune più grande e più organizzato è in grado di offrire”.
Bernardini conclude il discorso con un appello: “Non nascondiamo più dietro le parole, cari sindaci; andiamo ai fatti, esponiamoci, perché questo è ciò che ci è chiesto dal momento storico attuale, ma soprattutto dalla nostra funzione. Se abbiamo paura di essere destituiti dalla gente, diamo subito le dimissioni e facciamo un’altra cosa”.
Nei prossimi giorni la proposta di fusione Bibbiena ,Ortignano-Raggiolo andrà nei rispettivi consigli, mentre l’attività del Comitato di cittadini di Chiusi della Verna continua incessante il proprio lavoro che, in primis, come affermato dal Presidente Zamponi “E’ quello di far decidere ai cittadini”.