Gli ingranaggi che campeggiano nel logo si sono mossi all’unisono anche quest’anno e quel gran cuore del Casentino Love Affair, ha pulsato di nuovo. E ha pulsato per oltre 6.000 persone, divise in 35 eventi che da giugno, fino allo scorso week end, hanno suggestionato, per quanto possibile, una valle già suggestiva di suo. Il Casentino, per l’appunto.
Un gran finale per questa seconda edizione del festival, col botto: venerdì, Giorgio Canali e i suoi Rossofuoco, e a chiusura, il Trash Party di Zlatan Cassettone, ospitati al Palagio di Stia, sono stati la scelta di 1500 persone. E almeno il doppio, il pubblico di sabato, allo Stadio di Poppi, in compagnia di tre band d’eccezione del panorama indipendente italiano, …A Toys Orchestra, Calibro 35 e The Zen Circus. Insieme a loro, anche i vincitori del CasMus 2012, il contest del Fastival, che per questa edizione sono stati i Badblood.
Il successo di un territorio reso possibile grazie al Comune di Poppi, a quello di Stia, all’Unione dei Comuni del Casentino, alla Provincia di Arezzo, e alle oltre 40 associazioni, casentinesi e non, coinvolte in ogni parte delle organizzazione dell’evento e ai 20 sponsor dell’iniziativa. Un successo, ricordiamolo, riportato a casa anche e soprattutto, al gran cuore di ben 100 volontari, che si sono alternati nella “manovalanza” degli appuntamenti: dal servizio d’ordine, all’allestimento dalle location del festival, fino al facchinaggio, ai pick up e tutti quei lavori di cui necessita un appuntamento del genere.
Altro punto nevralgico del Casentino Love Affair, la solidarietà: durante questi ultimi due giorni di festival, si è concretizzata in maniera significativa, l’amicizia con la popolazione abruzzese e soprattutto, quella con il Comune di Ocre. Dopo aver raccolto i fondi per un parco giochi, da installare nei luoghi distrutti dal terremoto del 2009. E proprio il Sindaco di Ocre, Fausto Fracassi, è stato l’ospite d’onore della manifestazione.
Ma non è finita qua la spinta solidale del Casentino: sabato, in occasione della giornata conclusiva, Poppi e il suo Castello sono stati la scenografia per la chiusura del di Oxmusic On the Road, iniziativa pensata e creata da Oxfam Italia e prodotta da Woodworm, che insieme alla musica, ha portato in giro per l’Italia le idee della campagna umanitaria “Coltiva”, incentrata sulla fame nel mondo e su tutte le possibili soluzioni sostenibili.
Altro fiore all’occhiello per gli organizzatori del festival, è stato il modo di mettere in pratica la buona cultura; un modo facilmente sintetizzabile in tre parole d’ordine: coinvolgimento, condivisione e orizzontalità nelle scelte. Eccoli gli ingredienti principali per tagliare e cucire una proposta che si calasse perfettamente sulle esigenze culturali del territorio. Un mix fra innovazione a tradizione, fra cultura e divertimento, turismo e coinvolgimento della popolazione. Il CLA è diventato uno spazio, dove le persone più volenterose del territorio, mettono in pratica le proprio idee. Un vero e proprio laboratorio d’idee.
E proprio per questo motivo, il CLA è diventato e diventerà sempre di più, anche durante tutto l’anno, una sorta di scuola di produzione di eventi per i 100 volontari che hanno partecipato attivamente all’organizzazione degli appuntamenti: diverse decine di persone che oggi sanno come si organizza un appuntamento, un’iniziativa, o un evento sportivo. Questa è la vera risorsa che il CLA dona alla sua terra, ecco la vera ricaduta sul territorio di questa manifestazione: la formazione di ragazzi che, da oggi, potranno prendere l’iniziativa nei proprio paesi, portando quella ventata culturale, che soffi per tutta la vallata.