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sabato, 27 Luglio 2024

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Quando la Costituzione batte la finanza

Con una sentenza del 20 luglio la Corte Costituzionale ha difeso e ridato valore al risultato dei referendum del 2011 dichiarando l’incostituzionalità degli art. 3 e 4 del decreto legge n. 138 del 13 agosto 2011 (la “manovra di Ferragosto”) che obbligava alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Non solo: la sentenza dichiara l’incostituzionalità anche delle norme volute dal governo Monti nel gennaio 2012 che facevano espresso riferimento alla manovra di Ferragosto.

Una sentenza che è passata sottotraccia sui mezzi di comunicazione, pur dando ragione

all’imponente mobilitazione in occasione dei referendum del giugno 2011 che coinvolse 27

milioni di cittadini italiani.

Da qui l’impegno di ALBA di spiegare con parole chiare e un linguaggio nuovo – anche

attraverso locandine, video e manifesti – la valenza di questa vittoria politica che esprime un indirizzo politico forte e alternativo alle politiche neoliberiste del binomio Berlusconi Monti.

Quest’ultimo, infatti, non ha fatto che rafforzare e inasprire misure oggi dichiarate

incostituzionali.

La Consulta ha accolto il ricorso scritto per la Regione Puglia da Alberto Lucarelli e Ugo Mattei, due dei primi _rmatari e redattori del “Manifesto per un soggetto politico nuovo – ALBA”.

La sentenza rappresenta non solo un’importante vittoria POLITICA di un gruppo di giuristi,

sottoscritta da migliaia di cittadini nell’agosto del 2011 per difendere l’esito referendario, ma conferma anche un principio importantissimo, quello del VINCOLO REFERENDARIO, ovvero che il Parlamento deve rispettare quanto espresso dai cittadini attraverso forme di democrazia diretta.

PER LA PRIMA VOLTA, dunque, si fferma che la DEMOCRAZIA NON PUO’ CHIUDERSI ed ESAURIRSI nella forme di rappresentanza e di delega.

La democrazia espressa nella nostra Costituzione si declina anche attraverso forme di

democrazia partecipativa e diretta, REFERENDUM , ma anche PETIZIONI e LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE, che sono alla base del metodo e della proposta politica di ALBA come scritto nel Manifesto per un soggetto politico nuovo.

Che succedere ora?

Oggi ALBA auspica che quanto prima venga emanata una legge che attui la volontà

referendaria. Per quanto riguarda questa fase di transizione, si fa riferimento al diritto

comunitario che lascia spazio a scelte di natura pubblicistica.

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tutto il materiale su: www.soggettopoliticonuovo.it

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