L’intervento del Sindaco di Castel San Niccolò (blog Casentino 2000, 13 luglio, https://www.casentino2000.it/?p=3765 ) a seguito del nostro comunicato sulla variante di Bibbiena ci ha lasciato sorpresi e interdetti. Renzetti accusa SEL per essere intervenuta su un problema che non conosceva, e (facendo riferimento ad un nostra sconfitta, che non sappiamo a cosa si riferisca), si lancia in una autodifesa, che si trasforma di fatto in autodenuncia. Non riuscivamo a capire i motivi di tale polemica. SEL era intervenuta sulla variante di Bibbiena, sui dubbi della sua legittimità, citando il Comune di Castel San Niccolò solo per la “casuale” coincidenza della seduta della Conferenza interistituzionale regionale, che nella stessa seduta esaminava le varianti dei due comuni. E siccome la Conferenza è un organismo politico, ci era sorto qualche dubbio (dubbio che ancora oggi confermiamo).
Non avevamo affatto parlato della variante di Castel San Niccolò, proprio perché non ne eravamo a conoscenza. E non è nostra abitudine parlare di cose che non conosciamo.
Ma l’intervento di Renzetti, che ha tutta l’aria di una “excusatio non petita” (scusa non richiesta) quindi, come dicevano i latini, di una “accusatio manifesta”, ci ha incuriositi e ci ha spinto a cercare di capire. Promettiamo al Sindaco Renzetti che d’ora in avanti monitoreremo con attenzione anche la sua attività urbanistica. Anche perché, pur non avendo ancora potuto esaminare in dettaglio la delibera del Comune, una cosa l’abbiamo capita, se non altro dalle decisioni regionali: e da quello che dice lo stesso Sindaco: il Comune di Castel San Nicolò ha fatto una variante urbanistica in completo contrasto con gli indirizzi regionali e provinciali. Ed è stato costretto a dimezzarla a seguito, appunto, delle osservazioni avute e del dibattito in Conferenza interistituzionale.
Poiché nell’attuale sistema istituzionale non esiste una gerarchia e di fatto il Comune se vuole può approvare anche contro le osservazioni di Regione e Provincia, se ciò non è avvenuto significa che la scelta era talmente contraddittoria e sbagliata che lo stesso comune ha fatto marcia indietro!.
Insomma abbiamo capito che Renzetti, membro della giunta esecutiva dell’Unione dei Comuni con delega alla forestazione e agricoltura, è un buon allievo di Lorenzoni, usa gli stesso metodi, tenta di giustificare qualsiasi scelta urbanistica con il solito ritrito argomento di dar risposte ai problemi dei “poveri cittadini”. Come se le risposte a tutti (non solo alcuni) i cittadini non siano possibili nel rispetto delle leggi e degli indirizzi di politica territoriale che gli stessi enti si sono dati, di cui si sciacquano la bocca nei convegni, ma che poi accantonano al momento delle scelte concrete. Ricordiamo che il PD, di cui Renzetti è illustre rappresentante, è anche al governo nazionale, governo che ha presentato una proposta di legge per bloccare l’uso del territorio agricolo per scopi edilizi, proposta salutata come, finalmente, una grande novità positiva nella gestione del territorio. Aspettiamo che Renzetti apra la sua battaglia contro questa ipotesi di nuova legge!
Poiché non vogliamo parlare di cose che non conosciamo, Renzetti stia tranquillo: d’ora in avanti cercheremo di informarci sulle sue scelte. E le valuteremo nel concreto! E’ una promessa.
Sinistra Ecologia Libertà Casentino