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giovedì, 12 Settembre 2024

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«Cattiveria sociale»

di Mauro Meschini – Con il caldo torrido e le tempeste improvvise di questa estate si sono intrecciate notizie e decisioni che destano più di una preoccupazione. Alla fine di luglio dall’INPS sono partiti circa 169mila SMS per comunicare ad altrettante famiglie che dal 1° agosto non avrebbero più beneficiato del Reddito di Cittadinanza. La nuova normativa ha tagliato dall’oggi al domani il sostegno con modalità e scelte come minimo discutibili che non possono che suscitare perplessità per la superficialità con cui sono state prese e le conseguenze che potrebbero provocare.

Non a caso Rosa Barone, Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Toscana, non ha mancato di rendere pubbliche le sue preoccupazioni con una lettera al Presidente della Regione Giani: «…A seguito di questa comunicazione stiamo constatando una inimmaginabile pressione sui Servizi sociali territoriali con il serio rischio che molti assistenti sociali possano subire aggressioni verbali o fisiche da parte di persone esasperate… La situazione – conseguenza di una scelta del Governo sbagliata nel merito e nel metodo e che sembra non tenere in alcun conto che si tratta di persone, non di casi o di moduli o questionari da compilare – è doppiamente incredibile: da un lato, i Servizi sociali si trovano a dover gestire migliaia di casi di persone, fin qui, prese in carico da Anpal o Centri per l’Impiego; dall’altro, per poter mantenere il Reddito di cittadinanza dovrebbero attivare il Supporto per la Formazione e il Lavoro, per ottenere il quale devono essere presi in carico dai Servizi sociali prima della scadenza del Rdc… L’urgenza è massima: non possiamo essere noi, assistenti sociali, ad assumere l’onere di ritardi e omissioni…».

Altro tema presente nelle cronache è il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che rischia di diventare occasione persa o sperpero di risorse in interventi di dubbia utilità. Si, perché il tempo passa, ma rispettare le scadenze e realizzare quanto previsto non è scontato, così ai piani alti hanno rimesso le mani su buona parte del progetto ma, come spesso accade, cambiare il treno in corsa non è consigliabile e, in questo caso, si mettono in dubbio tanti obiettivi prima previsti. Isaia Sales, saggista ed ex parlamentare, che ben conosce la realtà meridionale, ha così sintetizzato quanto sta accadendo: «Tagliare 16 miliardi “rimodulando” circa 1/3 delle misure previste non è un piccolo aggiustamento. Quando si mette mano a ben 144 obiettivi su 349, e quando questo riguarda interventi e investimenti fondamentali in materia di sostenibilità ambientale, messa in sicurezza del territorio, efficienza energetica, contrasto al degrado sociale e affermazione della legalità, la cosa è tutt’altro che marginale. E ancora: quando la gran parte dei tagli ricade sulle regioni meridionali e non riguarda, invece, progetti in ritardo, il sospetto che a essere sotto attacco siano gli obiettivi e lo spirito del PNRR si fa consistente. Per di più, sembra che dietro ci sia anche una sorta di intento punitivo nei confronti di città e sindaci e, contemporaneamente, un intento accentratore, questo sì davvero manifesto…». 

Arriviamo al Salario Minimo, una proposta per cercare di restituire dignità e reddito a chi sopravvive ai limiti della soglia di povertà nonostante abbia un lavoro. Si propongono almeno 9 o 10 euro come soglia minima, ma a qualcuno non va che ci sia una legge su questo perché, come affermato da Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia: «Rischia di livellare gli stipendi in basso», forse stava pensando al suo… in ogni caso, essendo una soglia minima, sarebbe una base da cui salire in alto e non viceversa, ma forse è un concetto troppo difficile da comprendere…

Concludiamo con la tassa sugli extra profitti delle banche che, per come è stata denominata, dovrebbe essere un provvedimento alla Robin Hood. Ma Anna Fasano, Presidente di Banca Etica, aiuta a comprendere meglio di cosa si tratta. «Calcolare la tassa straordinaria sull’incremento del margine di interesse significa identificare come base di tassazione l’attività tipica della banca: l’intermediazione e l’erogazione del credito, con l’effetto di inibire gli istituti a rafforzare questa attività e spingerli a mettere energie e risorse nella distribuzione di servizi vari (assicurazioni prodotti di terzi, ecc) e nell’attività di trading anche speculativo – ad esempio i crediti da bonus fiscali – i cui risultati non vengono colpiti. È una misura che provocherà ulteriore credit crunch e proprio non ne abbiamo bisogno visto che il credito è fondamentale specialmente per l’economia italiana dove è la principale fonte di finanziamento degli attori del sistema economico”.

Il rischio quindi è che ci sia solo una stretta creditizia che riduca le possibilità per cittadini e imprese di ottenere mutui e prestiti. Per concludere, una sintesi di quanto esposto, ancora con Isaia Sales: «Tutto ciò che in questo momento rappresenta simbolicamente la periferia della società sta subendo il più massiccio attacco mai registratosi nella storia politica recente del nostro Paese. Si può parlare a ragione di una specie di “radicalizzazione della cattiveria sociale”, un accanimento che si è addensato nelle ultime settimane con decisioni politiche che riguardano appunto la condizione di milioni di italiani collocati in periferia per posizione geografica, per condizioni economiche, per precarietà di vita e di lavoro, per delicatezza di età o per luoghi abitati all’interno delle nostre città».

(Rubrica “Scuola Società” sognando futuri possibili di Sefora Giovannetti e Mauro Meschini)

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