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sabato, 20 Aprile 2024

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Crisi e opportunità: la storia di una famiglia che ha lasciato l’Italia

Vuoi mettere svegliarsi tutti i giorni con la vista di un mare blu all’orizzonte. E poi c’è quella brezza tiepida, che spira costantemente. Tutti i giorni dell’anno. Classiche valutazioni di chi, chiuso in un ufficio grigio di questa pianura bagnata, sogna di lasciare tutto e scapparsene in una terra lontana. Ma neanche troppo. Le Baleari, magari. O le coste soleggiate della Spagna.
Juri Tognazzi, invece, si è spinto appena più in là. Calcolatrice alla mano ha deciso di tuffarsi davvero in una quotidianità differente, lambita da onde azzurrine. Bresciano, 27 anni e una ridda di esperienze all’estero nel curriculum, a un certo punto del 2011 ha comprato un biglietto aereo per Tenerife e non è tornato più. Anzi. Ha invitato tutta la sua famiglia a raggiungerlo nella sua nuova dimensione «low cost».
Già. Anche e più del clima temperato e dei ritmi rallentati, infatti, hanno potuto i conti. Bollette, spese e stipendi hanno giocato un ruolo decisivo su un piatto della bilancia ideale. E la vittoria, almeno per la famiglia Tognazzi, è andata all’isola dell’Atlantico.
Juri è un ragazzo sveglio. Dopo il diploma al «Golgi» comincia a viaggiare. Prima l’Inghilterra, poi la Spagna, da Valencia alle Baleari, fino alla Germania. Arriva un impiego alla Microsoft Corporation: «Avevo un ottimo lavoro, una stupenda auto, colleghi disponibili, tanti amici e ottimi rapporti – racconta Juri -, ma sentivo che questo stile di vita si era trasformato in una routine superficiale e priva di una vera e significante qualità per il mio futuro. I miei studi e i viaggi all’estero mi avevano insegnato che nella vita si può vivere meglio, respirando aria migliore e più felicemente».
Nel settembre 2011 arriva la svolta. Juri decide di partire per Tenerife, prima come turista e, dopo un paio di mesi, come residente a tutti gli effetti. Si trova una bella casa di fronte al mare e avvia un’attività: un’agenzia di viaggio virtuale. «Tenerife Style» è specializzata nell’organizzazione di pacchetti turistici alle Canarie: dai voli ai trasferimenti, dal noleggio auto alle escursioni, passando per l’alloggio in hotel, in appartamento o residente. Di concerto avvia anche il sitowww.lavorareallecanarie.it, un supporto non solo a chi cerca lavoro, ma pure a quanti vogliono comprare un immobile o seguire l’esempio di Juri.
E i suoi primi emuli sono stati proprio i suoi familiari. Mamma Luciana in primis, che dopo la chiusura del suo centro estetico a Ponte San Marco ha deciso di mollare tutto e seguire il figlio in Spagna, per aiutarlo nella sua attività.
«Mia sorella Tabita- racconta Juri – dovrebbe raggiungerci a ottobre, mentre mio padre fa avanti e indietro in attesa della pensione».
Una decisione «drastica»? Macché. «A conti fatti – spiega infatti Juri – qui possiamo vivere spendendo circa il 40% in meno rispetto a Brescia. Basta pensare alle spese per il riscaldamento, che qui non serve nemmeno: ciò significa niente bollette. I beni di consumo costano meno, e lo stesso vale per la tecnologia. Senza dimenticare tutto lo stress risparmiato, visto che qui i ritmi sono più calmi. Le persone sorridono e si prendono il tempo per fare due chiacchiere, invece di correre qui e là». «Anche avere un’auto qui è vantaggioso rispetto all’Italia: l’autostrada che collega tutta l’Isola, innanzitutto, è gratuita. Mica male. In più la benzina senza piombo e il diesel costano mento di un euro al litro. Anche l’RCA è conveniente: per un’auto di 2000 di cilindrata arriva a 330euro euro l’anno, più o meno».
Non bastasse ci sono l’assistenza sanitaria gratuita e gli incentivi per i giovani che decidono di aprire la partita Iva o avviare un’attività in proprio. Una cooperazione di elementi che ha convinto la famiglia Tognazzi a trasferirsi nell’isola della perenne Primavera. Anche per il portafoglio.

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