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mercoledì, 4 Dicembre 2024

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Dare il giusto peso… al peso

di Beatrice Boschi – C’è chi si pesa continuamente e chi invece non lo fa mai per paura, per molte persone il rapporto con il proprio peso corporeo è ormai diventato una vera e propria ossessione. Pesarsi ogni giorno, o addirittura più volte nello stesso giorno, non è una sana abitudine, in quanto le variazioni di peso più significative si concretizzano nell’arco di settimane, o addirittura mesi. Le oscillazioni repentine del peso sono date solo dalla variazione dei liquidi all’interno del nostro corpo.

Se, per esempio, provate a pesarvi il giorno dopo aver mangiato qualcosa di più calorico, come una pizza, noterete che il vostro peso sarà aumentato. Questo incremento non coincide con un aumento della massa grassa come solitamente si può pensare, ma con un aumento della ritenzione idrica determinata dal sale contenuto nella pizza. Stessa cosa avviene quando una donna si pesa pochi giorni prima del ciclo mestruale, quando l’innalzamento degli estrogeni porta a trattenere una maggior quantità di liquidi che causa un leggero incremento del peso accompagnato da una sensazione di gonfiore.

Tutto questo fa capire che non sempre l’aumento del peso sulla bilancia corrisponde ad un aumento della massa grassa; bisognerebbe quindi valutare quale compartimento corporeo è stato effettivamente incrementato. La bilancia valuta solamente la nostra massa, ossia la quantità di materia presente nel corpo, senza conoscere la ripartizione fra i diversi distretti corporei.

Per avere dei dati più specifici, si può rapportare il peso con il quadrato dell’altezza e ricavare l’indice di massa corporea (BMI) comunemente utilizzato per stabilire se il proprio peso rientra o meno nei range di buona salute. Ma se il muscolo e il grasso, a parità di peso, hanno volumi differenti, anche l’indice di massa corporea ha i suoi limiti, e bisogna parlare per questo di valutazione della composizione corporea. Per analisi della composizione corporea si intende la determinazione dei compartimenti del nostro organismo tramite diversi strumenti.

Quello più utilizzato ad oggi tra gli specialisti del settore è il bioimpedenziometro (BIA) che, sfruttando il passaggio di una corrente alternata e impercettibile, permetterà di valutare i diversi compartimenti all’interno del nostro organismo. Solo così avremo la visione completa sulla salute della persona e sapremo se e come intervenire con un giusto piano alimentare. Basandoci, infatti, solo sul peso e sul BMI della persona, dovremmo considerare un bodybuilder come un soggetto in sovrappeso, oppure considerare sana una persona normopeso che invece presenta una forte presenza di massa grassa o addirittura una forte carenza muscolare. La misura tramite bioimpedenziometria viene effettuata posizionando una coppia di elettrodi sul dorso della mano e un’altra coppia sul dorso del piede del paziente, collegati tramite dei morsetti allo strumento di misurazione.

La corrente immessa, viaggiando in tutto il corpo, incontrerà resistenze diverse a seconda della composizione dei vari distretti corporei e permetterà di ricavare: – acqua totale (TBW): suddivisa ulteriormente in acqua intracellulare (ICW) e acqua extracellulare (ECW); – massa magra (FFM): costituita da muscoli, ossa, minerali e altri tessuti non grassi; – massa grassa (FM): costituita dal grasso sottocutaneo e da quello viscerale.

Quando si intraprende un percorso nutrizionale volto al dimagrimento, è necessario essere sicuri che il calo ponderale avvenga solo nella costituente grassa dell’organismo, e questo può essere valutato solo effettuando l’analisi della composizione corporea. Inoltre, la BIA è di fondamentale importanza anche nei percorsi nutrizionali dei soggetti sportivi, in quanto permette di monitorare, oltre a tutti i dati detti precedentemente, anche lo stato di idratazione, in questi casi ancor più fondamentale.

Detto questo, la bilancia allora è inutile? Assolutamente no. Registrare circa una volta al mese il proprio peso corporeo va benissimo; tuttavia, non è un bene essere ossessionati e farsi condizionare da un numero che di per sé non dice niente, ma al contrario è importante conoscere la nostra composizione corporea e poter così intervenire per cambiare quei valori, che, secondo il professionista, devono e possono essere migliorati.

(Rubrica ESSERE L’Equilibrio tra Benessere, Salute e Società. Dott. SSA BEATRICE BOSCHI Biologa e nutrizionista, beatrice.boschi@virgilio.it – tel. 347 8482948)

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