Le elezioni regionali si avvicinano, anche se pochi sembrano accorgersene. D’altra parte aver fissato la data del 31 maggio, inizio del primo vero ponte d’estate, è stato un chiaro invito ad andare al mare anziché alle urne.
Tuttavia il periodo elettorale sta confermando quanto da noi da tempo sostenuto: il consolidarsi di un assetto di potere attorno all’onnipresente Vincenzo Ceccarelli , che, renzianamente, non utilizza più le tradizionali strutture di partito (che sembrano scomparse) ma accordi tra “potenti” locali.
Mentre fino a poco tempo fa qualcuno ci voleva a far credere che in Casentino lo scontro era fra l’ultradecennale sistema di potere PD e le innovative/rivoluzionarie liste civiche (cosa cui noi non abbiamo mai creduto) ora è chiara la stretta alleanza tra Ceccarelli, il Sindaco di Bibbiena Bernardini e gli altri sindaci PD (semplici comparse ubbidienti). Finito il fantomatico coordinamento delle liste civiche, che si trovano private di quello che ritenevano il loro riferimento: il sindaco civico di Bibbiena.
Nel Consiglio comunale bibbienese ormai è tutto un darsi baci in bocca, la presupposta minoranze PD approva anche gli atti fondamentali che dovrebbero segnare il discrimine tra governo ed opposizione. Bernardini è diventato “ buono” ed ha saldato i suoi debiti all’Unione dei Comuni, pegno pagato all’accordo con il super assessore regionale ed indispensabile a garantire i nuovi amorosi sensi, nonché il futuro politico del civico Bernardini.
La risposta data da Bernardini al Comitato per la salute a proposito di sanità ed ospedale, al di là di che cosa si pensi del Piano sanitario regionale e dei suoi contestatori , è una netta presa di distanza da ogni posizione critica ed una rinuncia a svolgere il suo ruolo di Sindaco e presidente della Conferenza dei sindaci. Non poteva disturbare il manovratore.
Senza senso del ridicolo il Sindaco Bernardini (che aveva lanciato tuoni e fulmini contro l’Unione dei Camuni) ora dice che c’è una grande sintonia con i nuovi sindaci (solo che l’Unione dei Comuni è sempre più allo sfascio e sembra che nessun sindaco ci creda più). Ed arriva anche a dire : “in un periodo come quello che stiamo vivendo, ossia un periodo di grazia politica per il Casentino …. tutti abbiamo ravvisato la necessità vitale di portare come priorità di azione e di pensiero la crescita della valle,……”
Non sappiamo dove sia lo stato di grazia del Casentino, ( a meno che non lo confonda con le grazie del Ceccarelli). Noi vediamo una vallata piena di disoccupati, di cassintegrati, con imprese storiche in difficoltà, e con le istituzioni che non hanno nemmeno il coraggio di affrontare questi problemi reali. Insomma un sistema istituzionale che, anziché essere referente e punto di riferimento dei cittadini, è sempre più autoreferenziale, chiuso nelle sue logiche ormai privatistiche.
Comprendiamo che il Sindaco Bernardini è al secondo mandato e non è più rieleggibile e che quindi deve garantirsi un qualche futuro di potere (si sa che una volta assaggiato, il potere, si fa fatica a lasciarlo, nonostante tutte le promesse). Ma stia tranquillo, la sua conversione sarà ripagata, il Ceccarelli gli troverà un ruolo. Magari anche di rifare il sindaco dopo possibile fusione con qualche piccolo comune che lo renderebbe rieleggibile per altri dieci anni.
Chi vivrà vedrà. Noi intanto guardiamo sconcertati questa crisi profonda della politica casentinese, ancora più grave visto il momento che anziché di “stato di grazia” come dice Bernardini, ci sembra più di “stato di stato di disgrazia”, purtroppo!
Ci penserà Ceccarelli a risolvere tutti i nostri problemi: se seguiamo i suoi spostamenti e le sue brochure elettorali sembra che in questi cinque anni abbia rifatto il Casentino e la provincia d Arezzo.
Peccato che nessuno di noi se ne è accorto.
Verrebbe da dire, ricordando Tacito, “avete fatto un deserto e lo avete chiamato pace” o. direbbe Bernardini, “stato di grazia”.
Luca Tafi, SEL Casentino