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lunedì, 29 Aprile 2024

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Foreste Sacre… in bici

di Marcello Bartolini – Questo mese vi presento un percorso immerso nel verde, forse un po’’ impegnativo e certamente non per tutti, però la fatica verrà ripagata ampiamente dalla bellezza dei luoghi e dai possibili incontri. La stagione molto più favorevole per le escursioni e le giornate più lunghe permettono di fare un bel giro nelle foreste del nostro Parco Nazionale. Vi segnalo che, comunque, ancora la stagione è piovosa, quindi non dimenticatevi mai di avere con voi un abbigliamento adeguato.

Per evitare un dislivello eccessivo non partiamo dal fondovalle, sarebbero diversi chilometri di salita in più, non adatto a chi non abbia un buon allenamento.

Partiamo dal laghetto Traversari, presso l’Eremo di Camaldoli, non appena sceso dall’auto mi ritrovo immerso nel profumo del sottobosco bagnato e nel verde, consiglio di impegnare un po’ di tempo per ammirare lo specchio d’acqua paludoso nel quale si riflettono i faggi e gli abeti; salgo in sella e, dopo duecento metri, sono all’Eremo, fondato attorno all’anno 1025 da San Romualdo, consiglio, magari al ritorno, una visita al suo interno ed alla sua Chiesa, la cui facciata risale al 1713 ed al cui  interno si può ammirare un prezioso altorilievo di Andrea della Robbia oltre ad altre opere d’arte molto interessanti.

Dal piazzale dell’Eremo si prende la strada che va in direzione Badia Prataglia, un tratto asfaltato in salita conduce a Prato alla Penna. Ed ecco arriva subito un regalo della foresta, un branco di daini intento a pascolare che a malapena mi nota e resta li quasi in posa per farsi fotografare, li lascio in pace e proseguo dritto, imboccando il sentiero 00 che si snoda sinuoso tra i faggi in un percorso fatto di saliscendi non troppo impegnativi, in estate è particolarmente piacevole perché si pedala quasi sempre all’ombra.

Per un breve tratto si costeggia la riserva integrale di Sassofratino, mi raccomando, come sempre, massimo rispetto per la natura, c ma in questo punto ancora più del solito. Arrivo al Giogo di Secchieta prendo a sinistra in discesa percorrendo la via dei legni che deve al nome al fatto di essere stato un tempo il percorso utilizzato dai boscaioli per far scendere a valle il legname, una volta caricato a Battilocchio, veniva portato al “Porto” di Poppi e da qui, via fiume, inviato a Firenze per essere utilizzato nella costruzione del Duomo. Una volta arrivato a Battilocchio, si incrocia la strada asfaltata che a destra va verso Lonnano, noi prendiamo a sinistra e, in discesa, arriviamo all’incrocio con la “lunga” dell’Eremo, poche centinaia di metri sulla sinistra e siamo di nuovo sul piazzale, da qui torniamo all’auto.

Percorso totalmente immerso nella natura del nostro Parco, con l’opportunità di incontri ravvicinati con gli animali, questo però è possibile se si procede in silenzio e con il rispetto che i luoghi meritano, solo così sarà non solo possibile ma altamente probabile fare incontri del genere e godere appieno della natura nella quale siamo immersi.

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