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venerdì, 26 Aprile 2024

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Il Presepe artistico di Badia Prataglia

Pronto anche questo anno, da oggi venerdì 7 dicembre, il presepe artistico nell’antica cripta della chiesa di Badia Prataglia. Realizzata dal maestro del legno Bruno Bronchi, validamente coadiuvato dal prezioso collaboratore Vasco Rossi, la sacra rappresentazione è apparsa in ritardo a causa di un involontario boicottaggio dei giovani della parrocchia, che hanno scambiato la legna messa da parte nei locali della parrocchia, per legna da ardere. Le segherie di Badia hanno fornito nuova materia prima, con generosità, ai due artigiani ma il “fattaccio” mette in evidenza come necessiti un locale chiuso per custodire i materiali del presepe nei mesi di non messa in mostra.
Un presepe in crescita anno dopo anno, quello di Badia Prataglia. Torna anche quest’anno il presepe “firmato”,tutto in legno, del maestro Bruno Bronchi nella antica cripta del IX secolo della chiesa di Santa Maria Assunta, posta sotto il coro rialzato, a tre navate e due campate, con archi a tutto sesto e volte a crociera, e con capitelli di diversa foggia. Aumentate le tipiche case casentinesi assieme ai personaggi, che adesso occupano anche lo spazio antistante la scena principale, in basso sul selciato ricoperto da polvere di legno. Mancano solo i Re Magi che, secondo tradizione, faranno la loro comparsa la notte dell’Epifania. Il committente dell’opera, Don Francesco Cecconi, parroco, ha cercato ispirazione per il presepe nelle indicazioni fornite dall’arcivescovo Riccardo Fontana:”Accoglienza è la prima parola chiave per addentrarsi nella logica del Natale. Mentre il Vangelo annota che Maria e Giuseppe non trovarono alloggio a Betlemme, oggi come allora «accogliere» è la risposta del credente a Dio che si fa vicino, nella persona del bisognoso, nella storia del nostro giovane poco rispettoso delle regole, di chi è scacciato e non considerato dagli altri. L’umiltà cara alla nostra gente non è tanto riscoprire che abbiamo bisogno di Dio, ma che Dio, anche in questo ci ha preceduto, venendo in cerca dell’uomo: è il messaggio di Betlemme. Quando te ne rendi conto sperimenti come all’umiltà si aggiunga spesso la letizia. È il binomio di Natale, è la chiave cristiana per avvicinarci alla fonte della pace. L’intuizione geniale di San Francesco è di passarci il messaggio che anche tu puoi fare da pastore in quel gran presepio che è la storia umana, purché tu abbia l’umiltà di cercare la letizia del cuore, riscoprendoti amato da Dio”. Interamente costruito a mano, il presepe contiene personaggi ed ambientazioni tradizionali quali la lavandaia, il pastore, il fornaio, l’addetto al pozzo all’ombra delle tipiche case in pietra casentinesi. Un presepe classico per una badia romanica dagli oltre mille anni di storia.

Nella foto: Bruno Bronchi e Vasco Rossi davanti al presepe “firmato”

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