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sabato, 5 Ottobre 2024

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«Interveniamo subito, ancora possiamo essere in tempo!»

COMUNICATO – Gli eventi atmosferici “estremi” che in questo ultimo periodo si stanno manifestando in tutta la loro potenza distruttiva anche nel nostro Paese, impongono a tutti di attuare ogni possibile azione tesa ad una loro mitigazione mediante sì l’adozione di scelte e comportamenti che possano rimuoverne le cause sistemiche, ma soprattutto, per quanto ci compete, mettere in atto tutti quegli interventi che possano limitarne le conseguenze.

Prevenire situazioni di possibile pericolo rimuovendone le cause rappresenta per noi uno degli impegni che le amministrazioni territoriali dovrebbero prioritariamente portare avanti con costanza e perseveranza.

Le disastrose alluvioni in Germania, gli incendi in Sardegna i continui nubifragi che stanno flagellando molte provincie del nord Italia, le frane e gli allagamenti che oramai i mezzi di comunicazione ci stanno ahimè  quotidianamente facendo vedere, impongono a tutti coloro che hanno responsabilità amministrative una attenta riflessione sulle azioni che ancora possiamo adottare per essere preparati quando anche i nostri territori potranno essere  colpiti da tali avverse condizioni metereologiche.

D’altra parte già negli anni scorsi il Casentino è stato oggetto di disastrose alluvioni che tanti danni hanno arrecato ad un territorio sì bellissimo, ma che presenta anche situazioni di estrema fragilità. Le numerose frane occorse in questi ultimi mesi dimostrano come anche precipitazioni non particolarmente intense possono provocare danni assai rilevanti.

Per questo, prima che sopraggiunga il periodo autunnale che per quanto riguarda il nostro territorio rappresenta statisticamente il periodo nel quale si possono concentrare tali nefasti avvenimenti, siamo a fare un appello a tutti i Sindaci della vallata affinché spronino con forza tutti gli Enti preposti ad effettuare ogni possibile intervento di messa in sicurezza del territorio.

Ovviamente l’Arno non può che essere l’osservato speciale sia per la sua “pulizia” che per la messa in sicurezza delle sue sponde già ampiamente colpite dalle piene degli anni passati.

Non ci deve però sfuggire che in Casentino la maggior parte dei danni è storicamente stata fatta da tutti i suoi grandi e piccoli affluenti che proprio per il regime torrentizio che li caratterizza, sono uno dei principali rischi di esondazione.

Basti qui ricordare che molti paesi e frazioni sono attraversati da questi corsi d’acqua secondari che, in caso di nubifragi di particolare intensità, possono rappresentare un enorme pericolo per persone e cose come vediamo tutti i giorni succedere in realtà analoghe.

Non c’è bisogno di ricordare come lo stesso abitato di Ponte a Poppi sia attraversato, oltre che dall’Arno, anche dai torrenti Sova e Roiesine che già nel recente passato sono stati i principali artefici delle peggiori alluvioni

Un discorso a parte va fatto per gli invasi naturali o meno che si trovano su queste direttrici che, se non monitorati e controllati e messi in sicurezza, rappresentano una vera e propria “bomba” ad orologeria sugli abitati sottostanti.

Se su questi temi le amministrazioni comunali debbono svolgere un’opera di forte pressione su tutti quegli Enti (Regione, Autorità di bacino, Consorzio di bonifica, etcc) preposti alla salvaguardia del territorio richiamandoli alle proprie responsabilità, cosa diversa sono le azioni manutentive di competenza degli stessi Comuni che in caso di forte maltempo, se fatte nei giusti modi e tempi, possono sicuramente aiutare a limitarne i possibili danni.

Per questo chiediamo che a partire dal mese di agosto tutte le amministrazioni comunali del Casentino varino un piano straordinario per la messa in sicurezza degli abitati mediante la pulitura dei fossi, delle fossette stradali e dei tombini affinché, in caso di nubifragio, l’acqua possa defluire agevolmente.

Tale iniziative sarà ancor più necessaria nel momento in cui ci sarà la caduta delle foglie perché tutti sappiamo che la loro mancata rimozione rappresenta una delle principali cause di allagamento.

Molto spesso sono i piccoli interventi manutentivi che, se attuati nel modo e nel momento giusto, possono fare la differenza.

Già molte volte abbiamo visto i nostri sindaci con gli stivaloni e i lampeggianti accesi intervenire, sia pur lodevolmente, a danno fatto.

Vorremmo invece che i Sindaci, questa volta, intervenissero prima che gli eventi imponessero solo azioni di soccorso e costoso ripristino.

Gruppo consiliare Poppi Cittadini in Movimento, David Marri

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