di Marco Alterini – Ci stiamo avvicinando alle festività natalizie e mai come quest’anno questo periodo, che dovrebbe essere un momento di gioia e speranza, sia per i credenti che per coloro che lo aspettano per ritrovarsi, con parenti e amici, a festeggiare un anno che passa e uno nuovo che arriva, sarà scandito da problemi economici, derivati da aumenti sconsiderati dei prezzi e venti di guerra, che ci stanno portando verso una sicura recessione, con un inflazione a due cifre e le famiglie che stentano ad arrivare a fine mese, con stipendi sempre più inadeguati.
Se fine anno è il momento di fare un bilancio dei mesi passati e progetti per quelli futuri, forse, mai come oggi, tendiamo ad essere pessimisti e questo lo vediamo soprattutto in quelle attività che aspettano il periodo festivo come quello più remunerativo, dove si dovrebbe chiudere al meglio il bilancio annuale, mi riferisco, in particolare, alle imprese del commercio. Nonostante tutto i commercianti non dovrebbero cedere al pessimismo, ma dovrebbero sforzarsi di credere che potremmo comunque avere un Natale superiore alle aspettative, sforzandosi, tutti insieme, nel cercare di cambiare il corso negativo che stiamo attraversando.
La situazione casentinese sembra peggiore di altre, perché il settore del commercio, a cui, sono sicuro, non manca la volontà di provarci, non è aiutato in questo dalle varie Amministrazioni comunali, che si sono tutte adagiate, più o meno, al pessimismo generale, rinunciando a finanziare gli eventi natalizi e applicando, come unica strategia, quella del risparmio energetico e di risorse, non rendendosi conto che si entra, in questo modo, in una spirale che, invece di risolvere, rischia di aumentare i problemi e dimenticando che il commerciante investe per avere poi dei profitti, non ci può essere raccolto se prima non si semina, tanto più che le attività del commercio rappresentano, nei paesi della nostra vallata, una notevole fonte di tributi per le Amministrazioni stesse.
Sappiamo già che anche quest’anno Arezzo sarà «Città del Natale», con le 25 casine in legno dove si svolgeranno i tradizionali mercatini natalizi, saranno presenti, guarda un po’, anche i prodotti gastronomici tipici del Casentino, insieme alle varie attrazioni, calamitando, come sempre, un interesse in tutta la provincia e spostando flussi di visitatori da tutte le vallate. Tutto questo, organizzato nel capoluogo di provincia, con la partecipazione del comune, della fondazione Arezzo Intour e delle associazioni di categoria, in Casentino ci ha già penalizzato negli anni passati e tanto più lo farà quest’anno, visto che nella nostra vallata non ci sono eventi di rilievo.
Molte nostre amministrazioni hanno, addirittura, deciso di rinunciare alle luminarie natalizie (ad eccezione che in alto Casentino) , senza contare che anche le altre vallate sembrano non voler rinunciare ad un Natale di festa ed eventi, vedi, per esempio Cortona, che inaugura addirittura la novità della Zipline, teleferica panoramica, che si unisce alle altre tradizionali manifestazioni e agli spettacoli teatrali al Signorelli.
Il Casentino rischia veramente di essere la cenerentola delle vallate e non dovremo poi stupirci se, non solo non avremo visitatori da fuori, ma anche i casentinesi andranno in altri luoghi per lo shopping natalizio. Anche a Poppi, inizialmente, si era pensato di rinunciare alle tradizionali luminarie natalizie, per poi decidere di attuare un’illuminazione ridotta, secondo me comunque insufficiente, anche se il consumo energetico delle odierne luminarie a led non è poi così eccessivo.
Contemporaneamente, che io sappia, non sono in programma eventi in grado di attirare un flusso, anche minimo, di visitatori. Rimango anche deluso dall’assenza partecipativa della storica Associazione Attività Produttive che, nel passato, era riuscita a farsi promotrice di grandi eventi, che davano risalto al nostro paese e alla vallata tutta. L’associazione manca oggi di leadership e sembra svuotata, forse dalle passate lotte intestine, dove hanno prevalso le rivalità individuali, personali e politiche, rispetto all’interesse generale.
In questo Natale 2022 i commercianti casentinesi saranno da soli e dovranno fare uno sforzo sovrumano per fare incassi decorosi, gli auguro col cuore di farcela, sono anch’io uno di loro e so che ne sono capaci.