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venerdì, 19 Aprile 2024

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La leggenda del Crocifisso di Cetica

di Terenzio Biondi – Si racconta che, durante una battuta di caccia in montagna, i cacciatori di San Pancrazio (piccolo borgo non lontano da Cetica) trovarono ai piedi di un enorme castagno cavo un crocifisso scolpito nel legno. Lo raccolsero e lo nascosero dentro la cavità del castagno, con l’intenzione di riprenderlo alla fine della battuta di caccia e di portarlo nella Chiesa di San Pancrazio. Passarono però di lì poco dopo i cacciatori di Cetica e i loro cani da caccia circondarono il castagno e si misero tutti ad abbaiare. Incuriositi, i ceticatti si fermarono e dentro il castagno cavo trovarono il crocifisso.

Felici della loro scoperta, decisero di interrompere subito la battuta di caccia e, preso il crocifisso, lo portarono nella Chiesa di San Michele. Si misero poi a suonare ininterrottamente le campane per avvertire la popolazione del ritrovamento e il paese intero corse alla chiesa ad ammirare il crocifisso posto sull’altare.

Cominciarono a cantare inni al Signore e molti – raccontano a Cetica – piangevano felici e si facevano il segno della croce, inginocchiati ai piedi dell’altare. Nel frattempo i cacciatori di San Pancrazio, finita la battuta di caccia, tornarono al castagneto per prendere il crocifisso, ma non riuscirono a ritrovarlo.

Tornati poi in paese, furono informati del ritrovamento del crocifisso fatto dai ceticatti e subito i sanpancrazzini tutti corsero infuriati a Cetica reclamando il crocifisso che loro, sì, loro per primi avevano trovato. Ci fu naturalmente un gran litigio, sembra anche con cazzotti, spintoni e pedate, e alla fine il crocifisso fu riconsegnato ai sanpancrazzini, che lo portarono nella loro Chiesa.

La notte – racconta la leggenda – ci fu una gran nevicata che imbiancò tutta la zona. La mattina seguente, quando fu aperta la porta della Chiesa di San Michele, i ceticatti rimasero tutti a bocca aperta, gli occhi sbarrati: il crocifisso era nuovamente al suo posto. Com’era possibile? Notarono poi sulla neve tracce di piedi che arrivavano fino alla porta della chiesa; le seguirono a ritroso e, cammina cammina, arrivarono alla Chiesa di San Pancrazio.

Sì, le tracce sulla neve partivano dalla Chiesa di San Pancrazio e arrivavano alla Chiesa di San Michele (nella foto). Fu chiaro a tutti che il crocifisso era tornato da solo nella notte a Cetica, senz’altro perché i ceticatti si erano dimostrati più devoti, interrompendo subito la battuta di caccia per occuparsi del crocifisso, mentre i sanpancrazzini avevano dato la precedenza alla battuta di caccia.

E da allora il crocifisso è sempre rimasto nella Chiesa di San Michele, amato e venerato da tutti.

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