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venerdì, 8 Novembre 2024

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La sorpresa di Belfiore

di Riccardo Buffetti – Tesori nascosti continuano a riemergere nei territori Casentinesi. L’ultimo ritrovamento è proprio di queste settimane ed è avvenuto nel territorio di Capolona, nel sito vicino a Ponina, chiamato oggi “Torri di Belfiore”. Il Comune del territorio aveva iniziato ad effettuare degli interventi mirati a riqualificare e consolidare il luogo, e mai si sarebbero immaginati di avere sotto i piedi un’area archeologica con dei resti che hanno portato a pensare che nel terreno sottostante possano esserci reperti di un’epoca molto precedente a quella sinora conosciuta.

«Tutto è partito dal nostro progetto di restauro delle torri di Belfiore dopo aver richiesto uno dei finanziamenti GAL del Consorzio Appennino – dice Mario Francesconi, primo cittadino di Capolona – con il quale era previsto il restauro: la struttura era condizioni pericolose e rischiava di crollare. Terminato, dalla sovrintendenza è arrivata l’autorizzazione di uno scavo perimetrale, per vedere di ritrovare la fondazione; facendolo, sono venute fuori le mura e ci siamo dovuti fermare. Servirà un ulteriore progetto per andare più a fondo, ma abbiamo già il supporto della sovrintendenza che monitora lo sviluppo e, con la presenza fissa di un archeologo, cerca di valutare le situazioni per ricostruire la storia. La scoperta di non essere di fronte solo a una o due torri di avvistamento come si pensava, ma a una sorta di castello conferma determinate ipotesi di collegamento con i Castelli del Casentino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il rinvenimento ha assunto un’importanza maggiore, non solo per la scoperta ma per l’integrazione storica all’interno di tutto il territorio. La sovrintendenza ha dato subito molta attenzione, così come il Presidente Giani che si è interessato e nei prossimi mesi ha promesso di visitare il luogo. Lo stesso sovrintendente ha fatto un sopralluogo personale insieme all’assistente Salvi; nel convegno dello scorso 25 novembre, in cui erano presenti molti esperti, attraverso un’ottima partecipazione ed interesse, hanno confermato il fascino del ritrovamento. Risulta molto curiosa la presenza di una fondazione stranamente disassata rispetto alla collocazione della torre sovrastante, fa pensare alla costruzione su un sito precedentemente utilizzato in epoche più lontane, ma questo lo scopriremo solo più avanti.

Dal nostro punto di vista, continueremo a perseguire i lavori: mettere in sicurezza le mura scoperte e successivamente a questo, appena arriverà la bella stagione e se arriveranno fondi a disposizione, creare almeno esternamente situazione ideali per poter visitare il luogo, organizzando un flusso turistico di persone che possano visitare le torri. C’è già stato un interessamento da parte delle scuole mentre per l’attualità posso dire che nella primavera è previsto un altro appuntamento ufficiale rivolto a tutta la popolazione».

Dunque, già si sta pensando a uno sbocco rivolto anche al turismo. «La Torre è stata restaurata per essere visitata all’interno: era tutta piena di detriti, ne abbiamo estratti oltre 4 metri. Attraverso un archivio di foto degli Anni ’20 ritrovate a Roma sembra molto più alta di adesso. Riuscire a salire nell’apertura è ancora difficile, l’ultimo tassello potrebbe essere riuscire a far salire fino in vetta le persone: il panorama dall’alto è meraviglioso e si domina tutta la valle sfociando nel Monte Amiata e in dei momenti di bel tempo s’intravede il Lago Trasimeno. Si capisce l’importanza logistica della torre che nel passato ha portato alla sua costruzione».

Dello stesso avviso anche l’Assessore alla Cultura di Capolona, Gianluca Norcini, che ci svela dei progetti innovativi che tra poche settimane vedranno come protagonisti i luoghi più significativi del territorio. «È previsto che quel punto d’interesse diventi un luogo visitabile, Arezzo In Tour ne è già a conoscenza e saranno ben lieti di inserirci nei loro percorsi una volta terminate le pratiche burocratiche. Farà parte dei percorsi ciclopedonali che noi stiamo predisponendo con un progetto ben preciso attraverso una delle applicazioni più innovative sicuramente del centro Italia, se non arrivando nel nord: collegati sull’App “Strava” saranno a disposizione tre percorsi di Capolona usufruibili all’interno di strutture ricettive, ristoranti, zone storiche da visitare, soste, aree monumentali, con Qr code già caricato; essi potranno essere utili sia a livello sportivo che culturale. Questi progetti hanno diverse modifiche in itinere, attendiamo affinché possano prendere vita.

Ma ci aspettiamo grandi novità già con i primi di gennaio 2023 e le torri saranno il centro nevralgico. Tutte le frazioni saranno collegate attraverso questa procedura».

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