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sabato, 27 Luglio 2024

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Lo sviluppo psicomotorio. 6-9 mesi: la nascita dell’intelligenza

di Antonella Oddone – Lo sviluppo psicomotorio. 6-9 mesi: la nascita dell’intelligenza Naturalmente è un modo di dire, l’intelligenza nasce con il bambino ed ha mille sfaccettature. Ma intorno al nono mese ci sono cambiamenti e progressi importanti: compare la prensione “a pinza”, la capacità di opposizione di pollice e indice, che è tipico della specie umana e permette la motilità fine e precisa; inoltre il bambino adesso sta seduto bene senza appoggio e questa conquista libera le mani. La prensione consente una reale padronanza del mondo circostante e perfeziona la scoperta dell’oggetto. Infatti l’attività preferita del bambino a questa età è afferrare tutto quello che gli capita tra le mani, osservarlo, assaggiarlo e lasciarlo cadere: è il modo per scoprire il meraviglioso mondo intorno a lui.

In pratica nel primo anno di vita il bambino sintetizza e ripropone quella che è stata l’evoluzione genetica di milioni di anni, dai nostri precursori ominidi all’homo-erectus fino all’homo sapiens, cioè noi. Sempre intorno ai nove mesi compare la capacità di attenzione condivisa: io guardo dove guardi tu se tu riesci ad accendere il mio interesse (I genitori sanno sempre farlo, più difficile sarà a scuola!). Inizia la capacità di rappresentazione mentale con tutto quello che ne consegue in termini di immaginazione e partecipazione: Il bambino diventa capace di ricordare e di rappresentarsi mentalmente oggetti e situazioni. Non è più legato alla percezione immediata del reale, può immaginarsi l’azione. È la cosiddetta “persistenza dell’oggetto”: fino ai nove mesi se nascondiamo qualcosa alla vista del bambino quel qualcosa non esisterà più, dopo, al contrario, il bambino lo ricercherà attivamente.

Compaiono anche nuove capacità comunicative: le prime paroline, i primi bisillabi, la comprensione del linguaggio orale e… il processo di individuazione-separazione è ormai completo: il bambino percepisce di non essere più una cosa sola con la mamma ma un individuo a sé stante.

Quali attrezzature usare per favorire lo sviluppo psicomotorio? Il girello: non va usato. Anzi nei paesi del nord Europa e in Canada è proprio fuorilegge e ne hanno proibito la produzione. Eppure in Italia si continua a comprare e regalare. Ma perché non va usato, direte voi, è così comodo e sicuro, e io ho tanto da fare, non posso guardare a vista il bambino! Risposta: per prima cosa il girello non è affatto sicuro, può rimanere aperta la porta di casa e il bambino intrappolato può cadere rovinosamente (è capitato più di una volta). In secondo luogo l’uso del girello imposta un’andatura sbagliata, sulle punte, che non aiuterà l’equilibrio del bambino quando dovrà camminare autonomamente. Infine il bambino non imparerà a cadere bene e ritarderà l’acquisizione di un’andatura sicura. L’alternativa al girello sono i carrettini o le automobiline da spingere con i piedini standoci a cavallo sopra, posizione che favorisce anche un buono sviluppo delle anche.

Il gioco e i giocattoli nel primo anno Nel primo anno, tramite la manipolazione dei diversi oggetti che gli vengono dati per giocare, il bambino esplora l’ambiente, sviluppa sia i movimenti fini delle mani sia le capacità intellettive e tutto questo concorre ad un aumento delle sinapsi (le famose connessioni tra neuroni): come sempre nella vita l’impegno produce effetti benefici sulla mente. È accertato che anche nell’anziano mantenere un’attività intellettuale diminuisca il rischio di Alzheimer. Inizia la sperimentazione attiva: la mamma che raccoglie 100 volte lo stesso oggetto non si rende conto di partecipare ad un autentico esperimento!

In questa fase il bambino comincia a giocare anche per conto proprio e ama essere protagonista del gioco, ma ha ancora bisogno di maturare la manipolazione e la conoscenza di sé e dell’ambiente. I giocattoli adatti sono gli oggetti normali di casa, cose che fanno parte della sua vita quotidiana, pentole e coperchi, bottiglie di plastica senza tappo per fare rumore, giocattoli dentro-fuori, causa-effetto, inizio-fine, giocattoli da muovere. Può essere utile a questo punto il cestino dei tesori, che consiste in una raccolta di oggetti di uso comune che diventano giocattoli, individuati da noi adulti seguendo le preferenze del bambino, e che viene messo a disposizione per brevi periodi della giornata lasciando il bambino libero di scegliere.

Naturalmente, dopo aver giocato, il bambino deve rimettere tutto a posto: questo è il modo migliore e il momento giusto per insegnare l’ordine!

DOTT.SSA ANTONELLA ODDONE Medico pediatra

(Rubrica ESSERE L’Equilibrio tra Benessere, Salute e Società)

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