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sabato, 5 Luglio 2025

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Mps: la Consob autorizza di fatto “il grande ricatto”

È notizia di questa mattina il rilancio del piano di ricapitalizzazione di 5 miliardi dell’Ad di Mps Marco Morelli con il benestare di Consob che a distanza di qualche settimana cambia idea e autorizza la conversione volontaria dei piccoli obbligazionisti subordinati di Mps. La prima riflessione va immediatamente rivolta all’assurdo atteggiamento di Consob che solo qualche settimana fa con regolamento stringente vincolato al profilo mifid al 30 settembre vietava di fatto la conversione delle obbligazioni subordinate in azioni ai piccoli risparmiatori. Questo significa che solo qualche settimana fa si attestava che gli obbligazionisti subordinati retail di Mps non avevano le competenze tecnico finanziare per poter divenire azionisti; che cosa è cambiato dunque negli ultimi giorni? Ancora più assurde, ancora una volta, le tempistiche e le modalità con cui si pensa di ottenere la ricapitalizzazione tramite conversione volontaria; la scadenza è il 22 dicembre, vale a dire 4 giorni in cui si dovrebbero informare correttamente 50 mila obbligazionisti prospettando, con quello che appare un vero e proprio ricatto, le seguenti opzioni:

1) vendere oggi a meno della metà del valore di quanto investito, con il rischio di ulteriori crolli nelle prossime ore; aumento ulteriormente il livello di ricatto.

2) convertire in azioni, cosa che non avrebbero mai fatto o neppure mai pensato davvero volontariamente; ci chiediamo, chi mai avrebbe deciso di vendere le obbligazioni per comprare in borsa azioni della banca per il controvalore? Nessuno.

3) conservare le obbligazioni sperando che il sacrificio di altri risparmiatori che cederanno al ricatto sia sufficiente, oppure sperando in un intervento di rimborso da parte dello stato. In merito a questo ultimo punto, il governo deve IMMEDIATAMENTE scoprire le sue carte, esiste davvero questo paracadute pubblico? e se si in quale termini e chi potrà averne accesso? serve chiarezza e subito oggi. Solo questo potrà consentire al piccolo risparmiatore una scelta davvero consapevole. Un governo dovrebbe dare certezze dopo aver approvato una legge che agisce in maniera retroattiva come il bail-in, per poi dichiarare di aver fatto un errore ma senza mai correggerlo definitivamente. Richiediamo dunque al governo immediati chiarimenti, a tutela del piccolo risparmio, chi ha investito i propri risparmi prima di novembre 2015 (data di approvazione della legge sul bail-in) deve essere tutelato e dovrà essere fatto in modo chiaro e generale e non con misure tampone diverse di volta in volta. È una follia; ed il primo pensiero che ci viene in mente è se in realtà gli investitori esteri scappino dall’Italia proprio di fronte a tanta incapacità, lentezza ed incertezza che caratterizzano le scelte delle istituzioni pubbliche preposte alla regolamentazione della tutela del risparmio italiano in questa situazione così importante e grave, come è appunto la ricapitalizzazione della terza banca italiana. Possibile che in Italia si sia così incapaci di prendere in mano la situazione e dare una risposta forte e determinata, a tutela dei propri cittadini, che non aggravi ulteriormente la situazione economico finanziaria del Paese? Purtroppo negli ultimi mesi abbiamo avuto la conferma che non è possibile, e che siamo un paese in balia del vento e delle scelte all’ultimo minuto. L’Associazione Vittime del Salva-Banche promette di ricalcare in protesta tutte le piazze italiane e tutte le istituzione responsabili di questo scempio che sta determinando l’azzeramento di 4 miliardi e 200 milioni di risparmi degli Italiani.

Rimane a disposizione dei risparmiatori di Mps che avessero bisogno di informazioni e chiarimenti scrivendo a direzione@vittimedelsalvabanche.it

Associazione Vittime del Salvabanche

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