Un utente di Pratovecchio-Stia ha inviato alla redazione di CASENTINO2000, oltre che al Sindaco Caleri e al Dr. Giglio, questa lettera (che riportiamo integralmente di seguito) in cui esprime tutto il suo disappunto su alcuni servizi sanitari forniti dalla ASL in Casentino. In particolare, la segnalazione è legata ai lunghi tempi di attesa per alcune visite specialistiche e alla necessità di doversi spostare sempre più spesso ad Arezzo o in altri ospedali della provincia per usufruire del servizi ASL: “… credo che un Casentinese abbia diritto a ricevere le prestazioni sanitarie di base (più semplici tecnicamente) presso i servizi della vallata, in tempi ragionevolmente brevi…”
Come dargli torto! Sono anni che ci battiamo per avere in Casentino una sanità degna di questo nome, ma le politiche sanitarie messe in atto fino ad oggi hanno sempre puntato a smantellare la sanità di vallata in favore di un accentramento di servizi verso la città o gli ospedali più grandi del territorio; senza però considerare che il Casentino è zona montana e disagiata e che i problemi ormai storici legati alla viabilità di vallata ci impediscono di raggiungere in maniera semplice e veloce Arezzo… Mentre i nostri sindaci stanno a guardare compiacendosi con la ASL per l’operato.
In relazione a questa lettera siamo stati contattati telefonicamente dalla Dott.ssa Antonella Secco, recentemente nominata Direttore socio-sanitario della Zona Casentino, che ha espresso il suo rammarico per quanto accaduto. La Dott.ssa Secco ci ha detto di aver già contattato il sindaco di Pratovecchio-Stia Caleri per approfondire la questione e trovare quindi una soluzione. Come è stato scritto nella lettera anche noi crediamo che “sia arrivato il momento di fare qualcosa!” E al di là di risposte formali o scuse, come ha ribadito l’utente della segnalazione, speriamo anche noi “di vedere qualche miglioramento la prossima volta che avrò bisogno del servizio sanitario.” Riteniamo comunque apprezzabile la telefonata della Dottoressa Secco per informarci di essersi interessata alla cosa e di stare lavorando per cercare di risolvere il problema. Capita davvero di rado (per non dire mai!) che un sindaco, un politico e comunque un rappresentante di enti o istituzioni di vallata, ci contatti per informare i cittadini di essersi attivato per una determinata questione. Il silenzio generalmente è l’arma di tutti, sperando che i casentinesi si dimentichino di questo o quel problema, di questa o quella segnalazione e tutto cada nel dimenticatoio.
Speriamo quindi che la Dottoressa riesca davvero a fare qualcosa e che il suo interessamento ai problemi della vallata porti dei risultati.
Al SINDACO del Comune di Pratovecchio-Stia
e p.c. Al Direttore “CASENTINO2000” Trenti Massimo
Al Dr. Giglio Evaristo Responsabile zona USL Sud Est Toscana
Devo esprimere un giudizio negativo sul servizio sanitario in Casentino.
Il 24 Maggio (ore 11 circa) mi sono recato al CUP di Stia per prenotare e pagare alcune prestazioni:
- prelievo sangue per analisi: la prima data utile era il 15/6/2022 (ore 9) presso il punto prelievi di Stia (un’attesa di oltre 20 giorni!) ; per il pagamento con bancomat (obbligatorio) mi è stato detto che era necessario attendere un quarto d’ora (per motivi tecnici) per cui dovevo rimettermi in fila (prendere un nuovo numero) o tornare in un giorno successivo;
- ecografia addome compl.: la prima data disponibile presso l’ospedale di Bibbiena era alla metà di Ottobre 2022 (un’attesa di 6 mesi!). C’era la possibilità di avere la prestazione in data (di poco) precedente presso altre strutture della zona sanitaria (ma col disagio dei chilometri da percorrere in auto). In tempi brevi c’era posto presso la Casa di Cura S. Giuseppe di Arezzo (oltre al disagio del viaggio si tratta di una struttura privata di cui non conosco la qualità del servizio offerto e comunque preferisco il servizio pubblico). Quindi ho deciso di non prenotare e di valutare il da farsi col mio medico di base;
- visita di controllo dermatologica: avendo prenotato il servizio per telefono (come prescritto) dovevo solo provvedere al pagamento della prestazione, operazione che è stata eseguita senza problemi.
Quando sono uscito dall’ufficio erano le 12,10 circa ed ho preso il numero per rimettermi in fila per il pagamento del “prelievo sangue”, in quanto l’impiegata aveva escluso di essere lei a chiamarmi quando fosse stata pronta dopo aver servito altri utenti (?). C’erano 6 persone in attesa prima di me. Dopo un minuto l’impiegata si è affacciata sulla porta avvertendo che l’ufficio chiudeva alle 12,30 per cui non avrebbe potuto servire tutte le persone presenti. Dovrò tornare nei prossimi giorni.
Alcune considerazioni:
- l’attesa di oltre 20 giorni per un prelievo sangue è inaccettabile sul piano terapeutico;
- un esame ecografico semplice deve essere eseguito presso l’ospedale di Bibbiena entro una trentina di giorni al massimo;
- la prenotazione telefonica per le visite di controllo, sembra una semplificazione, ma non lo è per chi deve pagare il ticket: innanzitutto l’operatore telefonico si rende disponibile dopo diversi minuti dal momento della chiamata; poi col numero della prenotazione devo comunque recarmi al CUP per il pagamento. Quindi la telefonata è un tempo perso e inutile e sarebbe più pratico prenotare al momento del pagamento;
- è vero che l’ASL mi mette a disposizione altri punti di prelievo o altri servizi radiologici (Arezzo, Valtiberina o altri) per eseguire le prestazioni in tempi più brevi (come mi ha sottolineato l’operatrice del CUP di Stia) ma io credo che un Casentinese abbia diritto a ricevere le prestazioni sanitarie di base (più semplici tecnicamente) presso i servizi della vallata, in tempi ragionevolmente brevi;
- se il medico richiede un esame di laboratorio o una prestazione/visita specialistica ne ha urgenza per fare una diagnosi corretta e prescrivere la terapia, non può aspettare dei mesi.Non conosco qual’é la situazione in generale, per cui non capisco se il mio è un caso sfortunato. Se i ritardi per eseguire le prestazioni sono la normalità credo che qualcuno dovrebbe prendere dei provvedimenti. Non è giusto che vengano depotenziati i servizi sanitari del Casentino, costringendo l’utente a rivolgersi a strutture sanitarie lontane chilometri dal proprio comune o a strutture private, specialmente se ha superato una certa età o ha difficoltà psico-fisiche per cui deve farsi accompagnare da un familiare (costringendolo a lasciare il lavoro).
Le chiedo di portare il problema all’attenzione dei sindaci del Casentino nella sede opportuna; non capisco come si è arrivati a questa situazione di ritardo, ma è evidente che viene assegnato ai servizi del Casentino personale sanitario numericamente insufficiente o strutture diagnostiche inadeguate rispetto alle necessità. Credo sia arrivato il momento di fare qualcosa!
Non mi interessa una risposta scritta, spero invece di vedere qualche miglioramento la prossima volta che avrò bisogno del servizio sanitario.
LETTERA FIRMATA