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venerdì, 29 Marzo 2024

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Si riparte con la fregatura degli 80 euro…

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, riprova l’imbroglio che gli è riuscito per le elezioni europee del 25 maggio, ovvero distribuire 80 euro mensili ad una categoria sociale, per cercare di comprarne la benevolenza….Se 5 mesi fa si è trattato di “farsi bello” con i lavoratori (non precari), questa volta la proposta indecente è indirizzata alle neo-mamme. La proposta non sarebbe – in se – indegna: in tutti i paesi europei esistono sussidi e aiuti per i neo-genitori, ci sono pure in Italia…se non fosse che porta con se un effetto immediato e un concetto dannoso per il nostro vivere in comune. Come i primi 80 euro, quelli dei lavoratori, la conseguenza diretta è di toglierli dal fondo collettivo per distribuirli individualmente, trasformando una somma che poteva essere impattante in poco più di un’elemosina. Con 500 milioni di euro si aprono 1.000 asili nidi e scuole dell’infanzia – ci dice la CGIL/FP – accogliendo fino a 60.000 bambine e bambini in più di quanto si fa ora, colmando il ritardo dell’Italia sull’obiettivo europeo di Lisbona: con 80 euro al mese, invece, non si paga nemmeno la rata mensile della mensa, per chi avesse avuto la fortuna di trovare un posto all’asilo o alla scuola dell’infanzia…E solo per questo la proposta del Presidente del Consiglio andrebbe bocciata. Ma il concetto che si muove “dietro” questi 80 euro – come dietro i primi – e sotteso ad ogni azione del governo, è ancor più dannoso del semplice sperpero di denaro pubblico: rinunciando ad usare collettivamente questi 500 milioni di euro, Matteo Renzi assesta un altro colpo al già messo male sentimento repubblicano del vivere insieme. Coerente con la sua affermazione della “morte dello Stato mamma” e in linea diretta con il pensiero di destra dei Thatcher e Reagan del secolo scorso, Matteo Renzi e il suo governo distruggono pezzo dopo pezzo lo Stato sociale e l’idea stessa di Repubblica solidale ereditata dalla lotta partigiana. È ora di ricordare a questo governo ultraliberista che nel nostro Paese esistono altri valori rispetto all’individualismo ed egoismo, che i beni comuni e la condivisione sono delle leve molto più efficienti per cambiare il mondo e che non accettiamo, nell’educazione, nella sanità come in tutti gli altri servizi pubblici, di vedere applicati questi concetti indirizzati alla distruzione sociale.

Anche per questo l’Altra Europa con Tsipras di Arezzo intende partecipare attivamente allo sciopero generale del 24 Ottobre indetto dall’USB e alla manifestazione nazionale del 25 Ottobre organizzata dalla CGIL, perché insieme siamo più forti, più autorevoli, più resistenti….

Comitato Arezzo per Tsipras

PS: Domanda diretta a Matteo Renzi…ma gli 80 euro, non sono mica un messaggio subliminale per farci capire che siamo tornati negli anni ’80?

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